Pluto Progetto Fauna onlus

Pluto Progetto Fauna onlus, costituita nel 1991, è una onlus che si occupa di tutelare gli animali abbandonati e prevenire il randagismo. Responsabile della gestione del Rifugio Pluto House sino al marzo 2007, oltre ad aver provveduto all'intervento, cura, mantenimento e affidamento di oltre 6500 animali abbandonati, si occupa da sempre della promozione delle adozioni, della prevenzione degli abbandoni, dell'incentivazione delle sterilizzazioni, della salvaguardia delle colonie feline. Opera anche a livello preventivo, attuando campagne di sensibilizzazione e informazione nelle scuole di ogni ordine e grado e organizzando eventi formativi per i cittadini. PER INFORMAZIONI 347.8439127 plutohouse@hotmail.it

lunedì 13 settembre 2010

Vivisezione: la lista dei firmatari

L'UNITA'
13 SETTEMBRE 2010

Vivisezione | La lista dei firmatari
italiani
Ecco l'elenco dei deputati italiani che hanno votato la nuova
direttiva sulle sperimentazioni sugli animali.

1-Gabriele ALBERTINI
(PdL)
2-Roberta ANGELILLI (PdL)
3-Alfredo ANTONIOZZI (PdL)
4-
Raffaele BALDASSARRE (PdL)
5-Paolo BARTOLOZZI (PdL)
6-Sergio BERLATO
(PdL)
7-Vito BONSIGNORE (PdL)
8-Antonio CANCIAN (PdL)
9-Giovanni
COLLINO (PdL)
10-Lara COMI (PdL)
11-Carlo FIDANZA (PdL)
12-
Elisabetta GARDINI (PdL)
13-Salvatore IACOLINO (PdL)
14-Giovanni LA
VIA (PdL)
15-Barbara MATERA (PdL)
16-Mario MAURO (PdL)
17-Erminia
MAZZONI (PdL)
18-Alfredo PALLONE (PdL)
19-Aldo PATRICIELLO (PdL)
20-
Licia RONZULLI (PdL)
21-Potito SALATTO (PdL)
22-Amalia SARTORI (PdL)
23-Marco SCURRIA (PdL)
24-Sergio Paolo Francesco SILVESTRIS (PdL)
25-
Salvatore TATARELLA (PdL)
26-Iva ZANICCHI (PdL)?
27-Mara BIZZOTTO
(Lega Nord)
28-Mario BORGHEZIO (Lega Nord)
29-Lorenzo FONTANA (Lega
Nord)
30-Claudio MORGANTI (Lega Nord)
31-Fiorello PROVERA (Lega
Nord)
32-Oreste ROSSI (Lega Nord)
33-Matteo SALVINI (Lega Nord)
34-
Giancarlo SCOTTÀ (Lega Nord)
35-Francesco Enrico SPERONI (Lega Nord)
36-Sergio Gaetano COFFERATI (PD)
37-Luigi BERLINGUER (PD)
38-Paolo DE
CASTRO (PD)
39-Roberto GUALTIERI (PD)
40-Pier Antonio PANZERI (PD)
41-Mario PIRILLO (PD)
42-Gianni PITTELLA (PD)
43-Vittorio PRODI (PD)
44-David-Maria SASSOLI (PD)
45-Carlo CASINI (UDC)
46-Antonello
ANTINORO (UDC)
47-Luigi Ciriaco DE MITA (UDC)
48-Vincenzo IOVINE
(IdV)
49-Pino ARLACCHI (IdV)
50-Herbert DORFMANN (SVP)
51-Clemente
MASTELLA (UDE)
52-Magdi Cristiano ALLAM (Io Amo l’Italia)"


IL
GIORNALE
13 SETTEMBRE 2010

Sperimentazione sugli animali, infamie al
condizionale

Caro dottor Granzotto, rispondendo alla lettrice Isabella
D’Onofrio lei si impegnò a «spulciare» il sito Internet del Parlamento
europeo per stanare i «disonorevoli» che hanno votato la direttiva
sulla sperimentazione sugli animali, cani e gatti randagi in
particolare. Nel caso avesse avuto successo, fornirebbe a noi lettrici
e lettori amanti degli animali i risultati della sua ricerca?
e-mail
Sì, certo, gentile lettrice, anche se non sono molto soddisfatto dei
risultati. Resta confermato in base all’articolo 11 paragrafo 1 secondo
comma della risoluzione, che su rane, topi, porcellini d’India,
criceti, gerbilli della Mongolia, primati (ovviamente non umani), cani
e gatti è consentita la sperimentazione e «la ricerca di base e per la
cura di malattie, i test di efficacia dei farmaci, l’insegnamento
superiore e le indagini medico-legali». Si legge poi che «poiché gli
antecedenti di animali allo stato selvatico o divenuti randagi delle
specie domestiche non sono noti e la loro cattura e detenzione negli
stabilimenti ne accresce l’angoscia, essi non dovrebbero essere usati
nelle procedure». L’uso dell’ipocrita, mascalzonesco condizionale in
luogo del presente indicativo lascia ovviamente mano libera e pertanto
la vedo brutta per cani e gatti randagi. E a proposito di condizionali,
senta qua: «I metodi scelti dovrebbero, per quanto possibile, evitare
come punto finale la morte
dovuta alle gravi sofferenze causate».
Dando dunque per scontate le gravi sofferenze, la morte dovrebbe essere
evitata «per quanto possibile». Ma si può? Il suggello a una direttiva
alla carlona, tutto fumo di buone intenzioni e alcun arrosto che in
pratica lascia campo libero alla sperimentazione «dura» sugli animali è
la raccomandazione finale: «Per permettere alle autorità competenti di
monitorare il rispetto della presente direttiva, se possibile ogni
stabilimento dovrebbe registrare con cura il numero di animali, la loro
origine e la loro sorte». Se possibile. Dovrebbe. Ma a questo punto non
potevano, gli europarlamentari, sintetizzare la legge in un semplice
semplice: «Fate quello che vi pare»?
Comunque, è andata come è andata,
gentile amica: con soddisfazione degli onorevoli parlamentari europei,
la risoluzione è passata alla grande. Impossibile, nonostante i suoi
continui richiami alla trasparenza, trovare nel sito dell’Unione
europea il dettaglio del voto. A dire la verità, nemmeno il risultato
finale, quanti «sì», quanti «no» e quanti «astenuti» (e meno che mai il
numero dei presenti in aula, probabilmente perché, al solito,
semideserta). Dobbiamo quindi accontentarci delle dichiarazioni di voto
di cinque nostri europarlamentari. Votando «sì» l’onorevole Giancarlo
Scottà, della Lega, ha aggiunto che il testo della risoluzione «trova
un punto di equilibrio che permette di utilizzare metodi che provocano
il minor dolore possibile». Altro che ha votato «sì» è Paolo De Castro,
del Partito democratico, il quale ha anche sbarrato la strada ai
parlamentari che richiedevano un ulteriore riesame del testo.
Elisabetta Gardini, pidiellina, ha votato «sì» perché «purtroppo, la
rice
rca sugli animali resta fondamentale». Un «no» è venuto dalla
dipietrina Sonia Alfano che aveva chiesto, inascoltata, il rinvio del
testo («che permette l’esperimento per scopi didattici e il riutilizzo
degli animali anche con metodi che provocano dolore») in Commissione
parlamentare. Infine Cristiana Muscardini, pidiellina anch’essa, ha
espresso in aula la speranza che la risoluzione sia presto rivista per
«smettere di esercitare esperimenti inutili e ripetitivi». Sembrerebbe
un «no», ma potrebbe essere anche un «sì» con riserva.


GEA PRESS
13
SETTEMBRE 2010

Direttiva vivisezione. Il quasi mea culpa dell’
europarlamentare Pino Arlacchi.

GEAPRESS – Sommersi da migliaia di
messaggi mail, gli europarlamentari che hanno votato in favore della
Direttiva vivisezione lo scorso 8 settembre al Parlamento Europeo,
cercano di difendersi. Chi adduce colpe ad improbabili iter
parlamentari, come il caso dell’Onorevole Pittella, chi difendendone la
bontà addita la lobby animalista, fatto che purtroppo corrisponde al
vero, come ha fatto Paolo De Castro, chi invece chiama in ballo l’
ignoranza sull’argomento ed il voto favorevole degli stessi Verdi sul
testo finale (pensiamo che l’On.le Arlacchi si riferisca a quello
esentato dalla Commissione).Vi proponiamo sotto il testo di risposta
dell’On.le Arlacchi (PD). Una ulteriore conferma di quanto avvenuto in
Parlamento così come riferito nell’ intervista shock rilasciata a
GeaPress dall’On.le Sonia Alfano.
Roma, 10 set.2010
di Pino Arlacchi

Ho ricevuto alcuni messaggi di protesta sul mio voto in Parlamento
Europeo a proposito della mozione che regola la vivisezione. E dico
subito che ho un po’sottovalutato il tema, affidandomi alla valutazione
del mio gruppo (ALDE, i democratici e liberali europei), senza
approfondire l’ argomento con una indagine personale. Ma prima di
comunicare ai miei lettori ed elettori quale sarebbe stata la mia
posizione se fossi stato messo all’erta sull’imminenza di una votazione
così “sensitive” e, ancora più importante, quale sarà il mio
orientamento futuro sullo stesso tema, dato che la materia è appena
all’ inizio di un percorso, permettetemi di raccontarvi come sono
andate le cose in aula mercoledì scorso.Quando si è arrivati alla
questione vivisezione, un paio di parlamentari hanno chiesto la parola
per chiedere, a n orma di regolamento, non una votazione pro o contro
la vivisezione, ma il semplice rimando del testo alla Commissione che
lo aveva licenziato per il parere finale.
È fondamentale chiarire
questo punto, perché se si fosse trattato di esprimere un parere secco,
avrei sicuramente votato contro la vivisezione, perché la ritengo una
pratica inaccettabile, crudele, e non più indispensabile per l’
avanzamento della medicina.
Davanti a me avevo la lista di voto del mio
gruppo, che indicava un voto favorevole al provvedimento. Sono
contrario ai colpi di mano in seduta plenaria, perché sono una tecnica
che sfrutta gli aspetti più deteriori del sistema parlamentare, ed è
adottata in prevalenza dai demagoghi e dai furbetti che tentano di
rovesciare l’esito prevedibile di un provvedimento approfittando di
circostanze fortuite quali la distrazione o la disinformazione dei
deputati, le assenze momentanee dall’ aula, la confusione che si crea
in particolari momenti e che induce alcuni parlamentari perfino a
sbagliare pulsante (non meravigliatevi, ho verificato di persona che
ciò è successo anche a colleghi di primo piano in votazioni-chiave).
L’
intervento del Presidente della Commissione competente, De Castro,
inoltre, ha ridotto la mia incertezza: si era discusso del tema per
oltre un anno in Commissione, e il testo finale era stato approvato
anche dal gruppo dei Verdi, che adesso ne prendevano inspiegabilmente
le distanze. Non sarebbe stato serio da parte del Parlamento
disconoscere d’un colpo il lavoro condotto dai suoi membri.
Il testo è
stato infine approvato, ma la possibilità di ritornare sul tema con una
posizione più netta, di abolizione delle pratiche più degradanti e
dolorose di sperimentazione scientifica sugli animali, è aperta, anzi
apertissima. E il sottoscritto sarà in questo caso in prima fila n ella
battaglia per i diritti delle specie animali”.

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