Pluto Progetto Fauna onlus

Pluto Progetto Fauna onlus, costituita nel 1991, è una onlus che si occupa di tutelare gli animali abbandonati e prevenire il randagismo. Responsabile della gestione del Rifugio Pluto House sino al marzo 2007, oltre ad aver provveduto all'intervento, cura, mantenimento e affidamento di oltre 6500 animali abbandonati, si occupa da sempre della promozione delle adozioni, della prevenzione degli abbandoni, dell'incentivazione delle sterilizzazioni, della salvaguardia delle colonie feline. Opera anche a livello preventivo, attuando campagne di sensibilizzazione e informazione nelle scuole di ogni ordine e grado e organizzando eventi formativi per i cittadini. PER INFORMAZIONI 347.8439127 plutohouse@hotmail.it

martedì 3 giugno 2008

comunicato stampa associazione UNA UOMO NATURA ANIMALI

COMUNICATO STAMPA DELL'ASSOCIAZIONE UNA UOMO NATURA ANIMALI 
San Piero a Sieve, 2 giugno 2008

In merito a quanto è stato pubblicato da giornali e Tv sulla Conferenza stampa indetta da Carabinieri e Forestale il 31 maggio 2008 relativa all'indagine svolta nel rifugio Il Gufo di Scarperia

P r e c i s i a m o

- che il canile, situato su terreno di 5 ettari di nostra esclusiva proprietà, non è mai stato posto sotto sequestro;
- che il canile è tutt'ora aperto e funzionante con tutte le convenzioni attive;
- che l'autorizzazione comunale non è mai stata sospesa o revocata, ma, anzi, è stata riconfermata;
- che non esistono "fosse comuni" piene di cadaveri, ma solo una zona di 50 mq ben delimitata dove (come previsto e precisato nella Conferenza dei Servizi - Ufficio Ambiente del Comune di Scarperia) si può saltuariamente seppellire. In questa zona sono stati dissotterrati 16 cani che - nel corso degli anni - vi erano stati sepolti perché non è stato possibile ricorrere all'inceneritore a causa di strade impraticabili o per non disponibilità della ditta ad intervenire in tempi brevi per il ritiro del cadavere;
- che la zona, non certo definibile "fossa comune" è stata indicata tranquillamente da noi a
coloro che sono venuti ad ispezionare;
- che tutti gli animali ospitati (e non solo cani) sono accuditi con affetto e godono di buona
salute - fatto confermato dallo stralcio dell'indagine del Magistrato;
- che le somme riportate relative ai denari delle convenzioni (indicate in 700.000 ?) si riferiscono agli anni 2001-2008 ( ossia a sette anni e mezzo) ed a 14 Comuni, ora ridotti a 11, per un totale stabile di almeno 280 cani presenti. Questa somma suddivisa per i 7 anni e mezzo porta ad un importo annuo di 90.000 ?. Posto che i cani sono mediamente 280 si ha un introito di 321,00 ? all'anno per cane, pari a 88 CENTESIMI giornalieri per alimentazione, spese veterinarie, smaltimento carcasse, ecc.;
- che l'accusa di presunta truffa è stata motivata dal fatto che per il periodo 2001-2005 nessuno si era accorto che l'autorizzazione comunale era a scadenza e doveva essere rinnovata, rinnovo che è avvenuto sanando tutta la questione velocemente;
- che l'accusa riguarda una mancanza - involontaria - burocratico-amministrativa, ma per tutto il tempo noi abbiamo continuato a ricevere, sfamare, curare tutti i cani che ci sono stati
portati dai Comuni convenzionati tramite la Asl.

Il presidente
Ebe dalle Fabbriche

1 commento:

amancay ha detto...

In questo mondo non sembra più esserci un filo logico e difficilmente
si
riesce a comprendere cosa stia in effetti accadendo. Posso solo
affermare,
con profonda amarezza, che giorno dopo giorno vedo crollare, per
volontà di
alcuni, il vero "pianeta animalista", quello che cioè ha dato
vita, con la
propria vita, all'estrema difesa a favore degli animali. La signora
Ebe,
conosciuta da tutti come una delle pioniere nella lotta contro la
vivisezione, nelle battaglie contro i trafficiti illeciti è oggi
trattata
come una "delinquente". Conosco e riconosco benissimo questa
situazione che
assomiglia purtroppo a molte altre vicende: in qualsiasi campo ove si
eccelle per correttezza, per amor della verità e soprattutto per la
difesa
dei propri ideali, nella fattispecie per la tutela degli animali, si
diventa
sempre "troppo scomodi" tanto da dover essere tagliati fuori.
Ogni volta che fatti simili vengono "partoriti" e diffusi mi
convinco sempre
più che a difendere effettivamente gli animali, osando schierarsi dalla
parte di coloro che hanno donato le proprie forze alla loro tutela,
sono
troppo pochi e che quei pochi, per timore di cadere anche essi sotto il
bersaglio, non prendono posizioni allineandosi in tal maniera nelle
file dei
vigliacchi.
Forza signora Ebe, si ricordi che non è sola.