Pluto Progetto Fauna onlus

Pluto Progetto Fauna onlus, costituita nel 1991, è una onlus che si occupa di tutelare gli animali abbandonati e prevenire il randagismo. Responsabile della gestione del Rifugio Pluto House sino al marzo 2007, oltre ad aver provveduto all'intervento, cura, mantenimento e affidamento di oltre 6500 animali abbandonati, si occupa da sempre della promozione delle adozioni, della prevenzione degli abbandoni, dell'incentivazione delle sterilizzazioni, della salvaguardia delle colonie feline. Opera anche a livello preventivo, attuando campagne di sensibilizzazione e informazione nelle scuole di ogni ordine e grado e organizzando eventi formativi per i cittadini. PER INFORMAZIONI 347.8439127 plutohouse@hotmail.it

martedì 13 maggio 2008

PLUTO HOUSE - IL SEQUESTRO - TUTTO IL DOSSIER


Un piccolo riepilogo per chi non ne sa niente e chi ne vorrebbe sapere di più....
PLUTO HOUSE - IL SEQUESTRO - TUTTO IL DOSSIER

SETTEMBRE 2006
PLUTO HOUSE - NON E'UN CANILE LAGER, NON ABBIAMO NIENTE DA NASCONDERE!

Abbiamo ricevuto una mail con il seguente testo da una ragazza milanese che spesso ci invia delle offerte per i nostri cani:
Ciao,sono XXX di XXX (milano).
Ormai da diversi anni faccio qualche piccolo versamento a vostro favore (poca roba in realtà) e ricevo da voi bellssimi bigliettini di ringraziamento via posta a Natale, Pasqua ecc.
Insomma mi sembrate brave persone che si danno da fare. Oggi ricevo via internet una mail che sta girando con foto di un canile in pessime condizioni e topi nelle ciotole
Il titolo è "canile lager". C'è qualcosa di vero??? Vi mancano fondi??? Avete problemi??? Ve lo chiedo perché vi conosco da diverso tempo e sinceramente mi avete fatto una buona impressione. Prima di credere a ciò che gira in internet, preferisco sentire le due campane. Grazie"

Abbiamo risposto a questa ragazza e vogliamo pubblicare ufficialmente la nostra risposta:
"cara XXX ti ringrazio innanzitutto per la tua disponibilità e gentilezza e soprattutto per averci avvertito del fatto, ti chiedo cortesemente di girarci questa mail con relative foto perchè non ero assolutamente a conoscenza di queste cose.
Vorrei puntualizzare che se per canile lager viene considerato un canile in cui sono stipati cani che non vengono nutriti né curati, un luogo gestito da privati che non permettono ai volontari di entrare, un canile in cui i cani muoiono di stenti e simili bè non è il nostro caso.
Il canile rifugio Pluto è un posto che a prima vista può sembrare brutto e sporco, ma ti assicuro, facendoci volontariato da sei anni ormai, che i cani vengono regolarmente nutriti (e per regolarmente intendo tutti i giorni!), vaccinati, sverminati, curati, trattati con antiparassitari, chi ne ha bisogno viene tosato,le femmine vengono sterilizzate, i box vengono puliti due volte al giorno, inoltre tutti i cani hanno tatuaggio o microchip, secondo l'età, i cani che hanno bisogno di una dieta particolare vengono nutriti con apposito cibo prescritto dal veterinario e sono venuti più volte i controlli dei Nas, Noe e Corpo Forestale che non hanno rilevato alcun problema.
Certo siamo in campagna, i cani sono tanti, la struttura è fatiscente, i volontari sempre troppo pochi, è naturale che ci siano i topi, così come ci sono le rondini, le mosche, le zanzare e le api,ma mi sembra normale, non è una discarica per i rifiuti della società ma un luogo che vorremmo fosse solo di passaggio per queste povere creature che accogliamo, forse in numero troppo elevato, ma solo per amore e per non farli finire ammazzati sotto una macchina." Ora purtroppo colei che ci ha scritto non ha potuto girarmi la mail, quindi non sappiamo chi possa aver iniziato la suddetta catena diffamatoria, ma speriamo che chiunque l'avesse ricevuta voglia inviarla anche a noi, innanzitutto per controllare se i cani siano realmente i nostri e se il canile sia realmente Pluto, e in secondo luogo per informare coloro che hanno iniziato questa catena che si sbagliano.
A seguire inserisco il testo preso dal sito della LAV (www.infolav.org) che descrive cosa è un CANILE LAGER: "Pubblici. Vengono finanziati con i soldi dei contribuenti. Inaccessibili. Per la loro natura di strutture private non è possibile per esterni accedere e controllarle. Malgestiti. L’interesse è il guadagno, non il cane. Gli animali vengono stipati in gabbie anguste, sono privi di cure veterinarie, malnutriti, malati. Inutili. I cani non vengono dati in adozione. Rappresenterebbe una perdita economica. "
Inoltre per chiunque voglia avere maggiori informazioni su di noi e verificare lo stato reale di salute dei cani ospitati può tranquillamente venire a trovarci a Sant'Elpidio a mare, Strada Faleriense n.271, tutti i giorni, anche la domenica, siamo sempre lieti di accogliere nuovi volontari! NON ABBIAMO NIENTE DA NASCONDERE!

SETTEMBRE 2006
Pubblichiamo la notizia di un altro canile diffamato come lager, notizia estrapolata dal sito www.bairo.info

Gentili signori Vi abbiamo già ringraziato per la frequenza con cui inserite nel telegiornale delle 18.30 servizi sugli animali. Vogliamo però intervenire sul caso del canile di Via del Gazurlo di Novara gestito da Ileana Bruni dell'Enpa. Non tutti i canili mal ridotti, con strutture fatiscenti, con depositi di pane secco fuori dal cancello, sono canili lager. Non dall'aspetto si può stabilire che un canile è lager ma da come sono trattati gli animali. Occorre approfondire, non fermarsi all'apparenza nè attaccarsi alle osservazioni o insinuazioni di chi potrebbe risultare concorrente o beneficiario. Nel sud d'Italia, per esempio, conosciamo canili circondati da alti muri bianchi, con cancelli elettronici, telecamere, citofoni; sembrano ville di lusso intente a conservare la privacy di chi le abita. Ma il segreto tenuto nascosto non è il lusso. E' un macabro segreto che parla di corde vocali tagliate, di congelatori pieni di cadaveri, di scheletri che camminano, di poveri animali a cui viene tolto tutto tranne la straziante sofferenza. Le amministrazioni pagano, le ASL non vedono, il giro di miliardi cuce le bocche di tutti gli interessati. Altre volte le strutture fatiscenti, le reti, i cani a vista, l'incuria e la trasandatezza fanno pensare a cani maltrattati, prigionieri di una vita miserabile. Non è così. Non sempre. Mai, come nella statica osservazione dei canili, l'apparenza inganna. Il vero e unico metro di giudizio per appurare il benessere e il buon trattamento riservato ai cani è la verifica dell'aspetto dinamico. E per verificare l'aspetto dinamico di un canile occorre appurare i rapporti tra animali e persone, le cure fatte, le prevenzioni, l'attenzione posta alle necessità individuali, le passeggiate, le coccole, ecc., cose di cui un cane ha bisogno. Occorre quindi praticare l'ambiente, più volte, osservare i cani e le varie attività. Ileana Bruni ama i suoi cani, dedica la vita a loro, il suo impegno, la sua fatica, il suo tempo, il suo denaro. Li segue, ne ha cura e non lascerebbe mai che andassero oltre confine, non accetterebbe mai che di loro si perdessero le tracce perchè sarebbe come mandarli a morte. I suoi accusatori possono dire la stessa cosa? Che fine fanno tutti quei cani che vengono raccolti dalla strada e che non riempiono nè canile sanitario, nè altre strutture? Cresce soltanto il canile di Via del Gazurlo? Sappiamo bene che esistono lucrosi traffici che riguardano i cani dei canili, inviati all'estero e non certo come animali da compagnia. Di questo vorremmo si occupassero le istituzioni di vario tipo che si accaniscono contro una vittima predestinata sviando ogni indagine sulle rispettive inadempienze o, peggio, violazioni. Vi chiediamo di riflettere e agire non per il bene di Ileana Bruni ma per quello degli animali che hanno trovato in lei una protettrice e nel resto della società indifferenza e dimenticanza.

SETTEMBRE 2006
LA VICEPRESIDENTE E DIRETTRICE DEL RIFUGIO PLUTO HOUSE DI SANT'ELPIDIO A MARE, LIDIA GOMEZ OLIVERA, RISPONDE ALLA MAIL DIFFAMATORIA GIRATA SU INTERNET CHE ACCUSA PLUTO DI ESSERE UN CANILE LAGER

A PROPOSITO DELLA MAIL DIFFAMATORIA RIGUARDANTE IL CANILE PLUTO DI SANT'ELPIDIO A MARE

I viaggi on-line a volte costituiscono vere e proprie minacce alla dignità umana delle persone che, nonostante sacrifici enormi e privazioni di libertà, dedicano quotidianamente le loro forze per salvaguardare e tutelare l¹esistenza di centinaia di animali che altrimenti sarebbero già state vittime. Con enorme sorpresa abbiamo potuto constatare la vigliaccheria di qualcuno che un bel giorno, spacciandosi per amico degli animali e soprattutto mostrandosi con benevolenza agli occhi dei volontari presenti nel rifugio gestito dalla ns. associazione, si è presentato sotto false vesti con l¹unico obiettivo di screditare agli occhi di molti un intero lavoro costruito anno dopo anno con il solo scopo di mantenere in vita tutti quegli esseri pelosi in attesa di trovar loro una sistemazione più adeguata tramite le adozioni. Non stiamo certamente ad enumerare tutte le ns. scelte di vita anche se le stesse molte volte ci hanno portato a rinunce personali enormi, le scelte sono sempre ben accette e ben ponderate ma ci si permetta elencare ciò che rappresenta la ns. Associazione. Fino ad oggi, dal ben lontano 1991, sono passati sotto la ns. tutela circa 6.400 cani. Di questi molti sono stati concessi in affido con la percentuale di circa 400 adozioni annuali (affidi controllati nel tempo), molti sono rimasti con noi fino a quando, pur se nutriti, abbeverati, curati e seguiti nei minimi particolari, se ne sono andati chiudendo i loro occhi ed il loro ciclo vitale. Certo, di cani morti ne abbiamo visti molti: di vecchiaia si muore, di malattie incurabili, nonostante ogni soccorso prestato, si muore. Certamente nel rifugio gestito dalla ns. associazione i cani non sono morti né di fame, né di sete né tanto meno di freddo o di quanto altro possa collegarsi all¹indifferenza umana. Siamo ben certi che una gran fetta del randagismo, per lo meno nella ns. provincia e limitrofe, si è assottigliata grazie ai ns. interventi di sterilizzazione effettuati tutti a carico della ns. organizzazione come pure il supporto economico che abbiamo concesso a proprietari di animali pur di evitare gravidanze indesiderate e relativi abbandoni. Il nodo cruciale, ed è su questo particolare infelice che si è accanita quella mano vigliacca, è la configurazione strutturale del canile. Certamente siamo i primi ad ammettere che il rifugio non gode di un impatto felice. Diverse cucce, nonostante i ns. sforzi ed il dispendio di molte ns. risorse economiche rivolte ai continui acquisti di ghiaia, nei giorni di pioggia sono sfortunatamente circondate da acqua piovana, come d¹altronde molte cucce di cani padronali che vivono nelle campagne ed a volte è facile osservare, proprio perché il rifugio sorge in un ambiente campestre, nei pressi di un canalone ed alla presenza di circa 500 ciotole quotidianamente riempite di cibo, la presenza di "topi". Sfidiamo qualsiasi residente in abitazioni campestri o altri gestori di rifugi situati nelle medesime condizioni ad asserire la mancanza "di tali visite e presenze non gradite". Quello che ci sorprende è il fatto che in circa 10 anni di gestione non abbiamo mai rilevato la presenza di siffatta specie animale, senza vita, dentro una ciotola di cibo per cani. Una mossa forse voluta e preparata da chi voleva immortalare una scena indisponente e screditare anni e anni di lavoro? Come pure il fatto di ritrarre un buco presente all¹interno di una cuccia? Fortunatamente molti sanno benissimo che i cani, specialmente quelli che difficilmente hanno a disposizione spazi ampi o lunghe passeggiate, amano divertirsi e passare il tempo, quasi come per gioco, a rosicchiare il legno o quanto altro possa entrare in loro contatto. Dovremmo dunque esibire il conteggio degli acquisti continui di cucce a dimostrazione di quanto teniamo a cercare di salvaguardare il più possibile l'habitat in cui sopravvivono i ns. animali? Se la persona tanto interessata alle loro condizioni, invece di far viaggiare On-line qualche foto di situazioni sporadiche nell¹intero complesso si fosse attivata per unirsi a noi nella battaglia che quotidianamente affrontiamo per cercare di salvare più animali possibili e per cercare di ottenere dalle Amministrazioni locali quel rifugio a norma tanto agognato sia dai quattrozampe che dalla ns. organizzazione e dai molti volontari che dedicano il loro tempo libero alla ns. causa, forse oggi avremmo certamente avuto il piacere di conoscere un "vero uomo (o donna)" e non soltanto la spiacevole sensazione di avere dato accesso ed ospitato la forma più ignobile che possa esistere: il vigliacco. Chiunque voglia prendere conoscenza e coscienza dell'esatta realtà può tranquillamente farci visita tutti i giorni, compresi i festivi e a qualsiasi orario, senza avviso alcuno. I ns. cancelli (dato che non esistono) sono sempre aperti a tutti e tutti sono invitati ad aiutarci a riparare le recinzioni, mettere la ghiaia dopo un giorno di pioggia, sostituire le cucce rovinate, abbeverare e nutrire gli animali, curarli, sterilizzarli, concederli in affido, controllare gli affidi e soprattutto liberare l'habitat da altre forme di esistenza animale che non siano i cani senza peraltro danneggiarli (anche quelli a due gambe).
Vice-presidente Associazione Pluto Progetto Fauna Lidia Gomez Olivera

SETTEMBRE 2006
IL DOPO TV CENTRO MARCHE DEL 12 SETTEMBRE 2006
ANCORA ACCUSE E LOTTE CONTRO PLUTO: NUOVO COMUNICATO DELL'ASSOCIAZIONE

La battaglia personale tra una “pseudo-animalista” ed i Sindaci dei Comuni limitrofi alla struttura che ospita da anni i cani tutelati dalla ns. Associazione sta purtroppo trasformando la vita tranquilla di circa 600 cani in un incubo. Non riusciamo bene a comprendere l’origine di quel gesto “isolato” ed insensato che sta mettendo a repentaglio e a dura prova non solo il buon nome di quanti, nel tempo, hanno cercato, pur commettendo qualche errore, di salvaguardare l’esistenza di ben circa 6.400 quattrozampe (tanti sono gli animali passati nel rifugio da noi gestito contando in media circa 400 affidi nell’arco di un anno) i quali, altrimenti, sarebbero stati senz’altro vittime della strada o di quanto altro di peggio avrebbe potuto loro capitare. Ciò che risulta chiaro, allo stato attuale, è che la pseudo-animalista, forse inconsciamente, forse guidata da un “sentimento” che nulla ha a che vedere con il buon senso, si è posta miseramente al “gioco” di coloro che da troppi anni rifiutano il diritto dei tanti animali vaganti ad ottenere un rifugio a norma o di quanti altri trarrebbero proprio beneficio dalla chiusura di quella struttura che, se pur fatiscente, è sempre stata disponibile ad accogliere tutti i cani accalappiati o gettati come spazzatura nei pressi del rifugio.
Lo scopo primario dell’Associazione è sempre stato quello di cercare, nel meglio, di ottenere quanto sancito dalla Legge sia con la massima collaborazione che con il continuo sostegno agli Enti preposti sia con la insistente richiesta, largamente comprovata da riunioni, corrispondenza e contatti vari eseguiti in maniera civile, nel pieno rispetto della persona e con la certezza che un’azione o una mossa troppo “eclatante” avrebbe certamente e gravemente leso la salvaguardia degli animali. Ci auguriamo che quel “seme dannoso” non germogli dando frutti più amari del previsto.
Ben coscienti della precarietà della struttura, consapevoli e soddisfatti d’altro canto di aver ricevuto, in seguito a varie ispezioni, verbali attestanti sì la su detta caducità (attribuibile esclusivamente alla reticenza di qualche Primo Cittadino che ha purtroppo causato molto ritardo negli accordi degli altri nel convenire ad una giusta e proficua conclusione) ma soprattutto la reale condizione ottimale dello stato di salute degli animali ricoverati, ci rimettiamo al buon senso di quanti, negli anni, ci hanno sostenuto con ogni genere di aiuto, di quanti ci hanno visto lavorare sodo per circa otto ore quotidiane, compresi i festivi, per riempire le ciotole, pulire, disinfettare, sterilizzare le femmine, sostenere qualsiasi tipo di spesa per cercare di apportare piccole migliorie strutturali (quelle più grosse, anche se non erano di nostra competenza, ci sono sempre state negate con denuncie di abusi edilizi), operazioni chirurgiche, terapie riabilitative, cure, acquisire continuamente nuove cucce onde sostituire quelle logorate dall’uso e dal tempo (molte ci sono state donate spontaneamente da vari sostenitori) , gettare a spalate ghiaia per sopperire all’acqua stagnante dopo un giorno di pioggia o spalare la neve durante il più freddo inverno. Il “popolo di Pluto” non ha mai cercato “false pubblicità” e non certamente per nascondersi ( la struttura è sempre stata aperta a tutti ed in qualsiasi orario: non esistono realtà da nascondere agli occhi del mondo perché da Pluto non esistono né recinzioni, né barriere che possano impedire ogni forma di trasparenza) e ogni sua “creatura”, anche quella messa a catena, non certamente con sopruso ma per pura carenza di spazio, sa benissimo chi dovrà ringraziare qualora quella “mossa” troppo azzardata costringerà “qualcuno” a sparpagliare chissà dove i quattrozampe non esistendo per chilometri e chilometri altro rifugio pronto ad accoglierli. Il popolo di Pluto sa benissimo che l’autrice di quel gesto sconsiderato dovrà chiedere perdono non a chi si è spezzato la schiena, non agli animali, “eterni succubi” della volontà umana, bensì alla sua stessa “coscienza”.
Ci auguriamo che ciò che è accaduto, a ns. auspicio e soprattutto ad auspicio dei cani, possa solo costituire una spinta in più per indurre ad accelerare i tempi per la costruzione del nuovo rifugio, progetto che sembra essere a buon punto.
P.S.: in data odierna, 13 settembre c.a., l’emittente televisiva TV Centro Marche (la stessa che in data 12 settembre ha mandato in onda l’infelice servizio corredato da fallaci prove “raccolte” nel corso di anni ) su invito del Direttivo ha provveduto nuovamente a far visita alla struttura gestita dall’Associazione “Pluto Progetto Fauna” e a mandare in onda un servizio televisivo che rispetta la “gestione reale” di una realtà effettiva.

12 MARZO 2007 LA TRAGEDIA
Sequestro “lampo”: la fine di un sogno di circa 650 cani

S.O.S. HO BISOGNO DI TE!

Un “sogno” che stava per realizzarsi ma che rischia, dopo il blitz del 12 Marzo, di naufragare per sempre. Anni e anni di lotte continue condotte da persone sempre unite sotto l’emblema di una piccola associazione di provincia: “Pluto Progetto Fauna”, stanno per infrangersi contro un muro di ostilità elevato da una battaglia personale tra chi si definisce “animalista” ed i Sindaci dei Comuni limitrofi alla struttura che sorge lungo la SS Faleriense al n° 271. Un muro fatto non di mattoni ma peggio ancora di insensibilità e di mancata informazione, un muro che sta trasformando la vita tranquilla di circa 650 animali in un incubo. Animali riconoscenti a tante piccole mani protese verso i loro musi che si trovano tutto ad un tratto a non dover più godere di una presenza amica, costretti dalla “Legge” a cambiare abitudini e misurare la loro “emotività” con persone estranee al loro modo di essere. Chi conosce la natura dell’animale sa benissimo come possa incidere negativamente sul suo equilibrio rinunciare forzatamente ad una stabilità di rapporto nato nella fiducia naturalmente risposta verso chi li ha sfamati, dissetati e curati per anni ed anni dopo averli tolti dalla strada e da quanto altro di peggio avrebbe potuto loro capitare. Grazie all’intervento di chi si definisce dalla parte degli animali, guidati forse da un “sentimento” che nulla ha a che vedere con il buon senso, da oggi, 13 Marzo, molti cani abbandonati, gettati come spazzatura dopo essere stati usati, o semplicemente smarritisi, continueranno a vagare fino a morte certa: è stato posto infatti il veto di ricoverare altri randagi nella struttura, una struttura che, pur se nella sua fatiscenza, è stata sempre pronta ad accogliere le centinaia di animali vaganti senza mai trincerarsi dietro puerili giustificazioni, accoglienza che non potrà più essere garantita come non sarà per diverso tempo garantito l’accalappiamento di esseri indifesi non esistendo in zona altro rifugio a “norma” da utilizzare Non si useranno altre parole per descrivere l’operato di un’Associazione conosciuta in tutta Italia ed oltre. Non a caso la fiducia riposta nei confronti dei responsabili in primis dell’Associazione Pluto progetto Fauna era stata sancita dalla donazione di una benefattrice elvetica che aveva messo a disposizione, per la costruzione del nuovo canile pienamente a norma, una cifra talmente elevata da garantire l’esecuzione del progetto: una donazione fatta per i cani ma soprattutto a dimostrazione e a riconoscimento della serietà di quanti hanno lavorato duramente per garantire loro la massima incolumità. I soldi non sono briciole e non si devolvono, specialmente in casi simili, se non quando si è pienamente convinti del buon fine della “elargizione”, un’elargizione che a questo punto potrebbe essere seriamente compromessa. Le inadempienze relative alla struttura sono, come previsto dalla Legge n 281/91, unicamente attribuibili ai Comuni e lo scopo primario dell’associazione, oltre la tutela degli animali nel territorio è sempre stato quello di cercare, nel meglio, di ottenere quanto sancito dalla Legge sia con la massima collaborazione che con il sostegno agli Enti preposti sia con la insistente richiesta di interventi in materia largamente comprovata da riunioni, corrispondenza e contatti vari eseguiti in maniera civile, con la certezza che un’azione o una mossa troppo eclatante avrebbe certamente e gravemente leso la salvaguardia degli animali. Purtroppo, per gli animali, un seme “dannoso” è stato gettato, ci auguriamo che non germogli più di tanto offrendo frutti più amari del previsto come è nostro augurio che le persone che dalla data odierna gestiranno il rifugio di Sant’Elpidio a Mare siano talmente capaci di districarsi nella gestione di un canile di oltre 600 cani di cui molti anziani, sappiamo attivarsi al meglio per garantire la massima incolumità degli animali provvedendo ad operazioni chirurgiche, interventi di sterilizzazione, terapie riabilitative, cure, acquisizione di continue cucce, gettare e spalare ghiaia per sopperire all’acqua stagnante dopo un giorno di pioggia, alzarsi in piena notte su chiamata dei Comandi di carabinieri per salvare cucciolate quasi inerti, far adottare in media 400 animali all’anno, seguendone le sorti, o quanto altro di peggio possa essere necessario. La realtà del rifugio gestito dalla ns. associazione è sempre stata visibile a tutti, non sono mai esistite verità da nascondere agli occhi del mondo perché da Pluto non esistono né sono mai esistite recinzioni né barriere che possano aver impedito qualsiasi tipo di visita, una realtà che ci auguriamo ci sia debitamente riconosciuta come ci sono sempre state riconosciute le sanzioni amministrative alle quali abbiamo dovuto far fronte ogni qualvolta che abbiamo cercato, con opere strutturali, di migliorare l’habitat del canile. Il ns. è un appello che rivolgiamo ai mezzi d’informazione allo scopo di far sì che la ns. realtà non sia distorta da quanti cercano di ledere il diritto di accoglienza degli animali vaganti, il diritto di quei cani che non andranno mai in adozione di continuare a vivere nella loro tranquillità senza essere allontanati e di bloccare il desiderio di quanti cercano, con la chiusura anticipata della struttura, di trarne chissà quale beneficio. Teniamo a sottolineare quanto asserito dai NAS di Ancona in loro sopralluogo all’attuale struttura datato 7 Marzo dell’anno 2005: “ all’atto del controllo non è stato riscontrato alcun tipo di maltrattamento agli animali suffragato dai medici veterinari sopra indicati”.
S.Elpidio a Mare li 13 marzo 2007 Vice presidente Lidia Gomez Olivera
firma la petizione http://www.petitiononline.com/plutodog/petition.html

23 MARZO 2007
SEQUESTRO PLUTO HOUSE: ULTIME NOTIZIE

Le utime notizie dopo il blitz della Guardia Forestale e della LAV di Roma.
Attualmente il canile Pluto House, posto sotto sequestro, è in custodia all'ANTA Associazione nazionale tutela animali, sezione di Civitanova Marche.
Davanti al canile, che in 17 anni di vita, è stato sempre aperto a tutti, è stata posta una sbarra di divieto d'accesso.
in data 15 marzo 2007 il magistrato ha emesso un ordinanza che permette ad Anna Maggiori, Presidente dell'Associazione Pluto Progetto Fauna onlus e a Lidia Gomez Olivera, Vice Presidente, di entrare nella struttura per poter proseguire le cure dei cani ospiti.
in data 19 marzo 2007 è stato posto divieto, da parte degli attuali custodi della struttura, ai volontari di entrare in struttura per fare volontariato. Solo i dipendenti possono entrare per svolgere il loro lavoro (somministrazione cibo. acqua, medicinali, pulizia box), peccato che i dipendenti siano quelli stipendiati dall'Associazione Pluto.
21 marzo 2007: è di ieri la notizia che l'Anta intende chiedere al pm la revoca dell'accesso al canile ai membri dell'Associazione Pluto e trasferire i cani che hanno bisogno di cure particolari in canili a norma anche fuori regione. Ma noi volontari ci chiediamo: dove andranno a finire? Quali sono i canili a norma? Come poter poi controllare l'effettiva cura dei cani trasferiti?
Il legale dell'Associazione Pluto era all'oscuro di tutto e dichiara "c'è un provvedimento del Procuratore che autorizza la Presidente e la Vice Presidente del canile a stare nella struttura per prendersi cura dei cani".
Oggi presso gli uffici della Forestale verranno esaminati i numerosidocumenti sequestrati al canile durante il blitz.
Ma cosa comporta per i cani il sequestro della struttura?
Il sequestro impone innanzitutto l'impossibilità di nuovi ingressi nel canile, e quindi gli animali non possono venire accalappiati ma restano per la strada, ma fatto ancor più grave è che il sequestro implica anche che i cani non possano essere adottati e sono quindi destinati, fino a dissequestro, a restate in canile, i cuccioli cresceranno e diventeranno adulti e sarà per loro più difficile essere adottati in canile.
Gli adulti invecchieranno e così via.....
Sabato e domenica molte persone si sono recate al canile per adottare un cane, ma purtroppo non hanno potuto farlo.
Come sempre chi ci rimette è l'animale....

Nel frattempo vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno aderito alla nostra raccolta firme, sia on line, che cartacea e che ci hanno sostenuto moralmente, in particolare vorremmo ringraziare l'Associazione Teatrale "I veli della Luna,soprattutto il grande cuore di Myriam Marcelli, che domenica 18 marzo ha realizzato, presso il Teatro Comunale di Porto San Giorgio, Cleopatra l'ultima regina d'Egitto, spettacolo con favolose coreografie di danza del ventre, che ha devoluto l'incasso all'Associazione Pluto ed ha permesso alla nostra associazione di chiarire la posizione in merito al sequestro.

Ringraziamo inoltre per il sostegno e l'appoggio morale:
Centro Servizi per il Volontariato delle Marche, sede di Fermo
A.D.D.A. Associazione Difesa Diritti Animali
OIPA Italia Organizzazione Internazionale Protezione Animali - sezione di Firenze
Associazione Culturale Città di Zenobia di Sant'Elpidio a Mare
Stardust ADV
Legambiente di Porto Sant'Elpidio
Legambiente di Civitanova Marche
Associazione Farsi Prossimo di Fermo
Informagiovani di Fermo
Unione Amici del Cane e del Gatto - Canile di Sesto Fiorentino
Associazione Liberi nel Vento di Porto San Giorgio
Diamoci un taglio - Toelettatura Moderna di Porto San Giorgio
Associazione L'Amico Fedele Onlus di San Benedetto del Tronto
e tutte le persone, che ci conoscono o che non ci conoscono, che credono nel buon cuore e nell'amore per gli animali, che hanno fiducia nel nostro operato, per averci sostenuto firmando la nostra petizione cartacea o la nostra petizione on line.

30 marzo 2007
ASSOCIAZIONE PLUTO PROGETTO FAUNA ONLUS: COMUNICATO STAMPA 30 MARZO 2007 
È inutile presentarci e dirvi chi siamo perché ormai ci conoscete tutti ed è inutile elencare tutte le attività svolte dalla nostra Associazione per sensibilizzare, educare e combattere il flagello del randagismo. Il nostro lavoro e le nostre battaglie si sono svolte attraverso le scuole, i giornali, l’opinione pubblica…
Abbiamo lavorato in condizioni quanto mai disagiate con le nostre forze, coscienti che la struttura era inadeguata, ma non avevamo alternative.
Abbiamo provato ad apportare qualche miglioria, per esempio costruendo dei cordoli per evitare che i cani, scavando, potessero scappare ma siamo state immediatamente diffidate e denunciate per abuso edilizio ed abbiamo dunque pagato una penale.
Questo ha fatto si che alcuni cani fossero tenuti a catena, ci chiederete perché non abbiamo mai pensato di chiudere il numero delle entrate ma il nostro spirito era quello di salvare più cani possibili sia per evitare incidenti ma soprattutto per dare l’opportunità ad ognuno di essere adottato, non per niente ogni anno trovavano famiglia circa 400 cani, ed è tutto documentato.
Questo è forse un business?
Le quote versate dai comuni per ciascun cane erano inferiori di molto da quelle indicate dalla Regione Marche (dalla quota fissata di €2,50 per cane i comuni pagavano tra €1 e €1,80), senza contare che a nostro totale carico erano più di 100 cani, per non parlare delle spese sanitarie da noi sostenute, interventi, vaccini o altro che dovevano essere a carico dell’ASUR e che mai ci sono state rimborsate, se non nell’ultimo con l’arrivo del nuovo direttore sanitario del servizio veterinario dell’ASUR11 di Fermo che ha stabilito una convenzione con i veterinari privati per quanto riguarda le vaccinazioni.
Cosa ci possiamo rimproverare?
Forse il troppo rispetto verso gli animali e la ferma volontà di non lasciali ai mille pericoli del randagismo ci ha indotta ad usare fin troppa discrezione anche nei confronti di umani che hanno continuato a servirsi del rifugio pur se sovraffollato.
Avremmo dovuto forse denunciare anche noi il degrado strutturale, ma la nostra piccola associazione di provincia sarebbe stata in grado di richiamare il sostegno di tutte le forze orbitanti attorno al Sig. Mei Tomasi, presidente dell’Associazione ANTA che gestisce attualmente il canile?
O i risultati sarebbero stati ben diversi e tutti a discapito dei cani?
Francamente siamo rimaste colpite che la denuncia sia giunta proprio da lui, dato che il 13 settembre, a seguito di uno scambio di mail inerenti l’Associazione Pluto, proprio il Sig. Mei Tomasi dichiarava: “Andando oltre riteniamo importante stabilire che in assenza di lucro da parte dei soggetti che gestiscono, come appare in questa situazione, la responsabilità per maltrattamento o per situazioni di disagio derivante da una carenza strutturale, alimentare o di cure sono da imputarsi esclusivamente alle autorità che dovrebbero provvedere ad eliminare le situazioni di disagio (comuni, asl); volendo intraprendere questa strada ci offriamo volentieri per sostenere ogni iniziativa finalizzato a tale obiettivo.”
I risultati purtroppo sono stati ben diversi: unico capro espiatorio penale un’associazione che si batte da anni per salvare cani abbandonati e randagi.
Ci chiediamo quindi perché questo signore, invece di unire le sue forze a noi, un’associazione di volontariato, ha voluto colpirci così durante?
E adesso in canile cosa è cambiato?
Attualmente i cani stanno in mezzo alle pozzanghere a causa della pioggia di questi giorni senza nessuno che aggiunga la ghiaia come facevamo sempre noi, perché la ghiaia non c’è.
Forse oggi l’ANTA potrà apportare delle migliorie strutturali senza essere accusaa di abuso edilizio.
Forse riuscirà a a farsi pagare da tutti i comuni la quota intera per tutti i cani ospitati.
Forse riuscirà in breve tempo a costruire canili a norma.
Certo è che l’Associazione ANTA è stata più brava di noi ad attirare l’attenzione dei media, e a mettere alle strette le istituzioni nel giro di poco tempo.
Ma come hanno fatto?
E come mai tanto interesse per un canile di provincia, fin ora dimenticato da tutti e gestito solo da un manipolo di volontari?
Restando con questo interrogativo vorremmo ringraziare comunque tutti coloro che ci stanno aiutando e sostenendo in molti modi, a partire dalla massiccia raccolta firme per la petizione che in sole due settimane ha raggiunto quota 1500 firme, ringraziamo anche le molte associazioni regionali e nazionali che ci hanno dato il loro sostegno morale.

CONSIDERAZIONI: Comunicato Stampa 30 Marzo 2007

Quotidiano l’unione Sarda, sabato 9 Agosto 2003 (Andrea Piras): “Denuncio il Comune per maltrattamento animale” Questo quanto dichiarato dal gestore del DOG CITY, Bruno Mei Tomasi.
Questo quanto asserito dalla persona che sta diventando giorno dopo giorno l’incubo crescente dei 600 ospiti di Pluto. Motivo della denuncia e dello scontro tra il proprietario del canile e l’assessore municipale Politiche sociali e sanità, Pierfranco Gaviano (Carbonia) la morosità del Comune: morosità da risolvere entro 7 giorni pena portare immediatamente via i cani dal rifugio o passare dalla tariffa quotidiana che l’amministrazione deve accollarsi per ogni randagio da Euro 2,50 a Euro 5.
Comunicato Stampa del Sig. Bruno Mei Tomasi, Presidente dell’ANTA (autrice delle denuncia contro l’Associazione Pluto Progetto Fauna) del 14 ottobre 2006 in merito alla situazione del canile di Ardea (RM) ed al trasferimento dei cani dal Canile “Centro Cinofilo Casa delle Armi” ad un Canile in provincia di Napoli. Nel comunicato stampa viene riportata la lettera inviata dal Sig Bruno Mei Tomasi al Sindaco Dott. Carlo Eufemi: “ Come certamente saprà, oltre alle Leggi regionali, che indicano alcuni criteri attuativi in riferimento alla Legge quadro sul randagismo, la 281/91, la stessa legge, pone dei limiti organizzativi a cui le amministrazioni comunali devono attenersi, in particolare all’Art. 4, comma 1 che cita: I comuni singoli od associati e le comunità montane provvedono al risanamento dei canili e costruiscono rifugi per cani ……… Prendendo atto che la Legge 281/91, non indica come possibile alternativa lo spostamento dei cani da un Comune all’altro, e ancor meno da una regione all’altra, risulta ovvio che lo spostamento dei cani appare del tutto illegittimo e incompatibile, quindi non attuabile.” Sta di fatto che in conclusione l’ANTA ha chiesto di gestire il nuovo canile del Comune di Ardea.
Non si riesce pertanto a comprendere la richiesta, la quale palesemente contrasta con quanto asserito al Sindaco di Ardea, che il Sig Mei Tomasi, nella dichiarazione stampa rilasciata e pubblicata sul resto del Carlino del 21 Marzo, di voler chiedere il trasferimento di alcuni cani bisognosi di cure e ricoverati da Pluto in un canile fuori regione. Cani che a miglior dettaglio non presentano segni di violenza o incuranza ma che necessitano di cure poichè anziani ed ai quali non è stata mai negata la dovuta assistenza (i farmaci acquisiti in proposito ne sono l’evidente prova). Non commentiamo l’espressione usata nel contesto dallo stesso Tomasi che riconosce, sempre nello stesso Articolo, che nella ns. zona (si allarga alle Marche?) non esiste alcun canile a norma. Si sente già nell’aria odore di altri controlli ????
E pensare che il 13 Settembre 2006, ore 11,28, l’associazione Pluto aveva inviato ad una mailing list, presente come destinatario anche il presidente dell’associazione Anta, una descrizione dettagliata della situazione del canile in cui veniva palesata la coscienza di agire in una struttura precaria ma di accudire circa 600 animali ritenuti dalle precedenti ispezioni, tra i quali quella dei NAS di Ancona in data 7 Marzo 2005 (che verbalizzano e sottoscrivono: All’atto del controllo non è stato riscontrato alcun tipo di maltrattamento agli animali) in reali condizioni ottimali di salute, auspicandoci che il fatto accaduto avesse risvegliato la volontà dei Sindaci rivolta ad edificare un nuovo canile a norma. Nello stesso giorno alle ore 12,34 abbiamo ricevuto dallo stesso Tomasi un e mail in cui veniva testualmente dichiarato: “Andando oltre, riteniamo importante stabilire che in assenza di lucro da parte dei soggetti che gestiscono, come appare in questa situazione, le responsabilità per maltrattamento o per situazioni di disagio derivante da carenza strutturale, alimentari o carenze di cure sono da imputarsi esclusivamente alle autorità che dovrebbero provvedere ad eliminare le situazioni di disagio (comuni e ASL); volendo intraprendere questa strada ci offriamo volentieri per sostenere ogni iniziativa finalizzata a tale obiettivo.
I risultati purtroppo sono stati ben diversi: unico capo espiatorio penale: un’associazione che si batte da anni per salvare cani abbandonati e randagi, la richiesta ad un sindaco di gestire il nuovo canile attraverso un’Associazione di Civitanova Marche i cui associati, pur essendo a conoscenza della realtà del canile e frequentando da anni il rifugio sotto forma di volontariato, non si sono mai apertamente palesati, ed infine l’ombra dello spostamento di circa 400 cani addirittura fuori regione poco dopo sfatata grazie ai prefabbricati forniti dalla protezione civile.
Forse qualcosa da tutta questa storia ci è stata insegnata: il troppo rispetto verso gli animali e la ferma volontà di non lasciarli ai mille pericoli del randagismo ci ha indotto ad usare fin troppa discrezione anche nei confronti di “umani” che hanno continuato a servirsi del rifugio pur se sovraffollato. Insistenti richieste verbali e scritte rivolte ai responsabili dell’Azienda Sanitaria e ai primi Cittadini che si sono succeduti nel tempo non si sono mai tradotte da parte ns. in una scelta estrema anche perché alle nostre richieste c’è stata sempre una risposta (forse studiata) da parte dei Sindaci attestante la loro volontà di partecipare alla costruzione del nuovo canile; risposta ampiamente documentata da articoli trasmessi dagli stessi sui quotidiani.
E chissà, se pur ricorrendo alla scelta estrema quale potrebbe essere stata una denuncia, una piccola associazione di Provincia, senza alcun supporto, sarebbe stata in grado di richiamare il sostegno di tutte le forze orbitanti attorno al Sig. Tomasi o il tutto si sarebbe soltanto tradotto in un immediato ordine di sgombero della struttura e degli animali lasciandoci solo l’amaro in bocca di vedere sparpagliati i ns. ospiti a quattrozampe in rifugi lontani.
Per il bene di quegli animali possiamo comunque dirci soddisfatti della sistemazione ambientale che il Sig. Tomasi ha saputo ottenere, condizione che potrà senz’altro non far altro che migliorare le condizioni sanitarie degli animali sempre ritenute ottimali.

PASQUA 2007: UNA GUERRA IN CUI GLI UNICI PERDENTI SONO GLI ANIMALI...

...SI, CONTINUA LA DIATRIBA MEDIATICATRA PLUTO E ANTA A SUON DI COMUNICATI STAMPA E ARTICOLI SU SITI E QUOTIDIANI, NON POSSIAMO FARE A MENO DI COMMENTARE L'ULTIMO COMUNICATO STAMPA DI ANTA ONLUS, PUBBLICATO SUL SUO SITO, MA SOPRATTUTTO DI COMMENTARE LE FOTO CHE HANNO INSERITO CON QUESTO SOTTOTITOLO: "Le foto che vedete qui di seguito sono state scattate in questi ultimi giorni ed evidenziano l'attuale situazione, purtroppo causa la pioggia persistente e la totale mancanza di canali di scolo i cani si sono ritrovati loro malgrado a zampe a mollo. Al momento stiamo lavorando per migliorare, almeno temporaneamennte, questa situazione di transito, appena avremo le foto dei miglioramenti apportati sarà nostra cura pubblicarle su questo sito"
CERTO E' VERO, I CANALI DI SCOLO PER LE ACQUE PIOVANE NON CI SONO, MA QUESTE SITUAZIONI DI CANI "A MOLLO" NON SI SONO VERIFICATE COMUNQUE MAI, IN PRECEDENZA, INFATTI OGNI QUALVOLTA PIOVEVA I VOLONTARI PROVVEDEVANO SUBITO A VERSARE NUOVA GHIAIA PER FAR ASSORBIRE L'ACQUA E RENDERE CONFORTEVOLE LE "ABITAZIONI" DEI CANI.
COSA DIRE, E' FACILE FARE FOTO, PUBBLICARLE E DIFFONDERLE, SOPRATTUTTO IN RETE, E' DIFFICILE DIFENDERSI, CHIARIRE, SPIEGARE A CHI NON HA MAI VISSUTO TALE SITUAZIONE LA REALTA' DEI FATTI.
NO, NON DOBBIAMO GIUSTIFICARCI, NON ABBIAMO MAI FATTO DEL MALE, A NESSUN CANE, A NESSUN GATTO, NEPPURE A UN TOPO...FORSE TROPPO INGENUI SI, TROPPO TOLLERANTI VERSO CHI SI E' APPROFITTATO DELLA NOSTRA DISPONIBILITA', GIA'...SE AVESSIMO SAPUTO PUNTARE I PIEDI E FAR VALERE I DIRITTI DEI CANI E I DOVERI DELLE ISTITUZIONI....TUTTO CIO' NON SAREBBE ACCADUTO.
SE TUTTO CIO' CHE E' SUCCESSO PUO' FAR SI' CHE SI COSTRUISCANO NUOVE STRUTTURE, FATTE A NORMA, DOVE I CANI POSSANO SGAMBARE E STARE SEMPRE RIPARATI IN INVERNO, FRESCHI IN ESTATE, DOVE CI SIANO CANALI DI SCOLO ADEGUATI, NE SAREMMO FELICI...MA PERCHE' FINO A CHE CIO' NON AVVIENE NON CI VIENE DATA L'OPPORTUNITA' DI TORNARE AD OCCUPARCI DI LORO, NOI CHE LI CONOSCIAMO BENE, TUTTI, UNO PER UNO, NOME PER NOME, CARATTERE PER CARATTERE?!
INUTILE RIBATTERE PUNTO PER PUNTO AL COMUNICATO DELL'ANTA SAREBBE SOLO UNA QUESTIONE INFINITA, COMUNQUE DOPO QUASI UN MESE DAL BLITZ LA SITUAZIONE NON SEMBRA AFFATTO MIGLIORATA PER I CANI, ANZI...SPERIAMO PER IL PROSSIMO MESE DI VEDERE UNA MIGLIORIA COME PROMESSO.
LA COSA IMPORTANTE PER NOI E' CHE I CANI STIANO TUTTI BENE......SPERIAMO.
BUONA PASQUA.
L'ASSOCIAZIONE PLUTO PROGETTO FAUNA ONLUS

CRONACA DI QUALCOSA CHE NON C'E'.........................RISPETTO
Vi ricordate di PLUTO? Chi è venuto in canile sicuramente si ricorda, è quel cane biondo, libero che stava dietro al casolare, ti veniva sempre incontro, era un po' brontolone però la libertà lo rendeva socievole....adesso è legato a una catena di 2 metri, dietro la casa, nello spazio dell'ex comunità, dietro dove nessuno può vederlo.... però ora, appena arrivi al canile si vedono 2 container, sono stati posizionati dove erano Yhosi, Gurka, Caramba, Yuri, Ortenzia, Carlo e loro dove sono? anche loro sono dietro, dov'è Pluto, sempre legati alla catena,...come la vivono loro questa situazione? Per loro non cambia niente, si pensa,solo il posto...già solo il posto, quel posto privilegiato in cui si trovavano, dove erano i primi a fare una passeggiata con i ragazzi o le famiglie, che sempre venivano a trovarli.....dico erano, perché non viene più nessuno,e le catene sono diventate per loro più pesanti, non perché pesano di più,ma perché nessuno sgancia il moschettone per mettere un guinzaglio, e non vedono più nessuno e non ricevono più le carezze dei ragazzi della scuola o dei tanti visitatori;...sono troppo nascosti, isolati....dove nessuno può vederli e non vedono nessuno....che tristezza!!!
Però in cambio si vedono vasi con i fiori e dentro uno dei container anche qualche quadro di cani....che pensiero carino!!!....è cambiato qualcosa si, qualcosa che ovviamente non giova ai cani ma forse solo alla vista dei corti di vista, sembra che importi più l'immagine che il benessere degli animali.
Ah...non ci possiamo dimenticare dei box da poco costruiti dietro la casa, in quel terreno della ASUR dove non si poteva costruire niente; box decadenti fatti di latta,o di lamiera, se il termine piace di più, sembrano box usa e getta,che servono e durano solo il tempo di salvare la faccia di qualcuno che ha promesso troppo ...peccato che in quei box ora ci sono i cani che erano dentro la stalla, i cani vecchi,...a loro il caldo fa più male che il freddo, e noi speriamo solo che la temperatura non sia troppo pesante per loro questa estate.
Per quello che sappiamo i box costruiti bastano solo per i cani della casa, che deve essere chiusa...e queli a catena, principale causa di critica al nostro operato, continuano a stare dov'erano, sempre a catena.
Una ultima riflessione,anzi un ultimo saluto o un semplice arrivederci a NEMO, PASQUA, PLUMERO, SIMBA, ALTEA,VICKY, RONNY E DINGO, che hanno lasciato il canile per sempre, dentro un scuro sacco nero...nero come la morte
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http://www.bloggers.it/sansone/index.cfm?blogaction=album&idAlbum=74E3DCB1-0354-7C34-93A2357A4B5C92B1
Non sappiamo con esattezza cosa possa nascondersi dietro le vicissitudini, alternatesi dal giorno 12 marzo c.a., intorno al rifugio Pluto Progetto Fauna. Notizie diffuse, servendosi dei quotidiani e di un sito internet, che hanno presentato la ns. associazione come un “mostro pronto a divorare i cani” per pura speculazione, disegnata come sfruttatrice di una situazione di sfacelo che, a dire della parte accusatrice, ci favoriva nei ns. guadagni incutendo “pietismo”. In realtà la ns. associazione non ha mai approfittato della situazione di “degrado” in cui versava la struttura del rifugio; più volte è stato sollecitato l’intervento delle autorità di competenza le quali hanno sempre ostentato un interesse aleatorio atto unicamente a salvaguardare i propri interessi . Neanche la richiesta dell’acquisizione dell’area dell’ex sert (attualmente concessa all’attuale gestione del canile), regolarmente inoltrata al Comune di Sant’Elpidio a Mare ed alla ASUR, proprietaria, ha visto la possibilità di realizzare il sogno dei cani e dei volontari di Pluto, volontari che ogni qualvolta hanno cercato di apportare migliorie alla struttura si sono visti denunciare per abusi edilizi. Si è parlato di cani a catena: animali che erano si legati ma per pura necessità di spazio ed a tutt’oggi gli stessi animali continuano a versare nelle stesse condizioni pur se locati nel retro della struttura, lontani da ogni forma di contatto con il pubblico, eppure qualcuno si è permesso di asserire che i ns. animali erano detenuti in maniera tale da non socializzare. Molti dei lettori che si troveranno a sfogliare queste parole potranno confermare la ns. più ampia disponibilità a far entrare qualsiasi visitatore in ogni box o sito che ospitava i ns. amici ed affidarli loro per essere accompagnati in passeggiate. Si è parlato di animali alloggiati completamente allo scuro, si sono dimenticati di affermare che si trattava di animali anziani e sofferenti con poca disposizione al movimento e spostati nelle ore diurne dai volontari senza alcuna necessità di accendere luci; oggi ci sono animali che sono stati rinchiusi in box esteriormente piacevoli a vedersi ma surriscaldati dalle temperature attuali in maniera eccessiva: bisognerebbe essere cane per avere l’opportunità di scegliere tra un ambiente non molto illuminato con apertura all’esterno ed un luogo arroventato. La ns. è stata sempre una realtà di dura lotta: contro il randagismo, contro le istituzioni, contro le mille difficoltà economiche in quanto le amministrazioni ci elargivano una quota di mantenimento pro capite oscillante tra € 1,00 e € 1,60 e soprattutto contro i “tempi” di realizzazione del nuovo rifugio. Un sogno che stava per realizzarsi grazie alla benevolenza di una benefattrice ma che è stato fatto svanire nel nulla da un’intera amministrazione, ora decaduta, per motivi legati ad interessi di parte. Decaduto il sogno, decaduto il progetto, decaduta l’approvazione del canile nonostante la presentazione al ministero della Salute. E’ di nuovo emergenza per quei 500 cani che ancora stanno vivendo una situazione transitoria peggiorata dalle minacce venute dall’associazione che attualmente li sta custodendo: costi di mantenimento ampiamente aumentati, si parla di € 2.53 a capo, con decorrenza 13 marzo 07, rifugi a totale carico delle amministrazioni, costi veterinari a totale carico della ASUR, anche se non legali, abbandono totale della nuova gestione qualora entro il 30 giugno non vengano terminati i lavori dei due nuovi rifugi richiesti, diminuzione di parte del personale da anni operante nella struttura. L’Associazione “Pluto Progetto Fauna” rimane così in attesa di vedere gli ulteriori sviluppi inerenti una situazione per la quale è stata ritenuta l’unica responsabile ufficiale tanto da dover essere sottoposta ad un processo mentre le controparti stanno cercando ancora soluzioni alternative: nulla deciso, nulla stabilito, tutto come prima. E come prima Pluto Progetto Fauna continua ancora a battersi contro il randagismo, a favore degli animali, sempre pronto a rispondere ad ogni esigenza dei quattrozampe e di quanti necessitino di supporto.

LUGLIO 2007: Poveri cani!

Maria non c'è più in canile una vita in mezzo a quei cani ma non ce la faceva più a vedere la noncuranza nei confronti dei nostri amici, troppo occupati i nuovi gestori a salvare la faccia facendo vedere che tutto è più carino.
Maria èmolto amareggiata per questa decisione, però bisogna capirla, arrivi fino a un certo punto e poi non ce la fai più, troppe cose non vanno.
Da inizio maggio insieme a Mariana, anche lei dimessasi dopo pochi giorni, provvedeva alla somministrazione delle fiale Practik, contro pulci e zecche, man mano che le venivano consegnate, alcune dall'Anta, altre dall'Asl, ma essendo le stesse finite a inizio giugno non ha potuto terminare la somministrazione. E al momento della sua dimissione mancavano circa 100 cani cui fare il trattamento.
L¹'Anta sapeva che non si era finito il lavoro, e non lo è tutt'oggi, perchè sino a oggi nessuno ha chiesto a Maria né a Mariana (dato che sono solo loro a saperlo) quali sono i cani senza trattamento. Ma questo poco importa, tanto non si vede, è più importante occupare il tempo tentando di far sembrare tutto più bello, le pulci e le zecche fanno male solo ai cani e raramente a chi ci lavora.
Stanno tosando un cane al giorno (noi riuscivamo a tosarne 3 o 4), e per quello che si vede hanno cominciato da poco tempo. Quanti cani si feriranno con questo caldo, soprattutto nel sedere o nelle zampe posteriori? Sapete che con il caldo e l'acqua stagnante il pelo diventa una barriera che non lascia passare l'aria, non fa respirare la pelle? Cosa succederà se si troveranno dei cani feriti dopo la tosatura (sperando lo faccia una mano amorosa, più che esperta)?
Nonostante siano passati oltre 4 mesi è ancora colpa di Pluto.
Ma è pure colpa di Pluto la noncuranza della ferita di Luna (tatuaggio n° 21AP9860), la maremmana del piazzale, ferita la cui entità è stata presa con troppo superficialità e percui quando hanno iniziato a curare era già piena di vermi di mosche? Può succedere a tutti, però bisogna stare molto attenti, soprattutto in estate, bisognerebbe trascorrere meno tempo seduti a fumare e sparlare di pluto e più tempo a controllare lo stato di salute dei cani. Non sarebbe più giusto? Si certo ma cosa si può pretendere? In fondo la nuova gestione ha restituito al comune di Massa Fermana, che si era presentato a riprendere il suo cane, Aurora (pastore tedesco femmina), un maschio...inutile aggiungere altro.
Dicono che i cani non sono schedati, forse solo perché loro non sono in grado di riconoscerli, tutti hanno il loro libretto sanitario, con foto e identificazione e questo non lo diciamo solo noi, ma i 400 affidi all'anno, cani che venivano affidati uscendo dalla struttura sempre con il libretto sanitario, foto e regolare scheda di affido. Inoltre anche i Comuni hanno o almeno dovrebbero avere un dossier con la documentazione aggiornata ogni 2 mesi.
Per non parlare poi del controllo che ha fatto l'Asur, credete che forse gli addetti dell'ASUR abbiano inventato tutti i numeri di microchip che hanno elencato?
Che dire di più? Solo un abbraccio e un pensiero affettuoso vanno ai 20 cani deceduti a partire dal 12 marzo, colpa di Pluto?
Oh! Pluto quante altre colpe ti prenderai?

3 AGOSTO 2007: Pluto a CoVoPriECA
Gent.ma Wanda, abbiamo il cuore a pezzi da quasi 5 mesi e a momenti anche la forza di continuare a lottare sembra svanire soprattutto quando, guardandoci intorno, vediamo che altri come “noi”, e con ciò non ci riferiamo a quello che possano aver fatto ma a quello che rappresentano, i quali, dopo aver avuto piena disponibilità da parte di Pluto ed essersene serviti per risolvere problemi propri, ignorando o dimenticando il rapporto di fiducia che si era stabilito fra noi, si sono letteralmente allontanati prendendo una distanza tale, maggiorata da una totale indifferenza come temessero di infettare le loro “caste di amanti degli animali”. Non una parola a difesa, non un intervento atto a far comprendere a chi ha voluto e vuole a tutti i costi cancellare il nostro operato dalla faccia della terra che Pluto, oltre ad aver raccolto migliaia di cani, ha saputo risolvere anche le sorti di animali padronali ed essere di supporto a quanti, in difficoltà, pur avendo propri Enti, ha chiesto il nostro aiuto in loro difesa. Io personalmente posso solo aggiungere l’amarezza di veder crollare anche ciò che consideravo “amicizia” in quanto per ogni situazione per la quale sono stata chiamata in causa, sia nel bene che nel male, ho sempre preso una posizione, esatta o meno, ma mai mi sono messa in un angolo ad attendere qualche evento che avesse potuto farmi allineare dalla parte di chi potrebbe risultare essere nella ragione o di quanti credono che determinate scelte possano “giovare alla causa”. Credevo che l’unione di una intera categoria creasse la “forza”, ma in questo caso l’unione non vi è stata, solo qualche laconico contatto che non ha fatto altro che convincermi sempre più che a difendere i quattro zampe siamo effettivamente troppi pochi. Tutti conoscevano la nostra realtà, tutti hanno avuto ampio accesso al rifugio gestito dall’associazione di cui faccio parte, tutti hanno sempre potuto constatare personalmente le effettive condizioni dei nostri cani, nessuno dal 12 marzo, se non una sola associazione ambientale, ha mai sprecato una parola pubblica in nostra difesa. I veri testimoni, i cani, non avendo il dono della parola non possono comprovare la nostra lealtà nei loro confronti ma sono certa che se il buon Dio li munisse, anche se per un solo istante, della favella, saprebbero esporre la realtà dei fatti come nessun altro saprebbe fare. Confortanti sono le migliaia forme di approvazione per il nostro operato ricevuto da semplici cittadini, gente comune che ci ha sempre fatto visita trascorrendo le proprie domeniche con i nostri cani facendoli sentire parte integrale di una famiglia, ma è gente comune, non ha potere di posizione e poca possibilità di essere ascoltati; la semplicità delle loro parole non creerebbe alcun scoop. Non ho mai perso il mio poco tempo libero a guardare indietro, forse avrei dovuto farlo per cercare di criticare i miei umani errori o decisioni, probabilmente prese più con il cuore che non con il raziocinio, ma sempre troppe erano le cose che avevo davanti, problemi su problemi, ricerche tempestive di soluzioni che soltanto chi gestisce un rifugio di circa 600 animali si trova giornalmente a dover combattere: il cane rifiutato diventa un cane “morto" e il vero animalista non rigetta mai una creatura in difficoltà. Gestire un rifugio di tali proporzioni, in una struttura che anche noi, per primi, abbiamo sempre dichiarato pubblicamente ed in varie missive fatiscente e per la quale abbiamo sempre cercato di sollevare il problema di fondo, comporta oltre che la quotidiana assistenza e sussistenza diretta agli animali ospitati, anche l’impegno delle adozioni, circa 400 l’anno, con tutta lo svolgimento delle pratiche inerenti, e la nostra ferma volontà ed intervento nel cercare di arginare il flagello del randagismo. Solo chi si trova effettivamente a dover rispondere alle richieste continue di accalappiamento o alle richiesta di aiuto da parte di quanti si venivano a trovare in contatto con cucciolate abbandonate o animali feriti od in fin di vita, sa cosa possa significare realmente la parola “randagismo”. Il continuo disinteresse delle Amministrazioni Comunali, le quali, quasi dimentiche del problema reale ma sempre pronte a contrattare il minor prezzo da pagare come mantenimento, il tergiversare delle stesse nel voler accalappiare animali in difficoltà in quanto “la finanziaria” non consentiva loro uscite di cassa senza entrate e la loro ponderata scelta di elargire le risorse a disposizione di coloro che hanno diritto al “voto” (i cani non hanno colore politico anche se attraverso di loro si “fa politica”) sono state tutte condizioni che hanno portato la mia associazione a fare delle scelte al di fuori di un contesto ragionato ma dettato solo da puro altruismo senza mai pensare minimamente di mettere dei paraocchi e far finta di non vedere una realtà sempre presente ed in crescita. Molti esulano i veri problemi ed il loro incremento per cercare di evitare di calpestare i piedi di altri. Noi abbiamo sempre combattuto in nome e per conto degli animali ben sapendo che avremmo senz’altro avuto delle ritorsioni negative nei nostri confronti, quelle stesse ritorsioni che ci hanno però consentito di rafforzare il nostro credo e la nostra volontà di continuare a batterci per difendere più animali possibili. I risultati sono stati purtroppo quelli che dal mese di marzo ci perseguitano ma onestamente possiamo ancora definirci difensori di una specie vivente che l’uomo definisce “minore”. I continui appelli che abbiamo rivolto per chiedere aiuto e giustizia, dopo tante delusioni, ci hanno consentito di farci conoscere “covoprieca”, o “Wendy e Dylan” o se qualcuno preferisce “il cavaliere Wanda Guido”. Una donna energica che già fin dal primo contatto ci ha fornito una chiara e netta descrizione al suo interesse per la causa “Pluto progetto Fauna”; una donna che ha affermato che l’unico suo fine è tutelare i cani di Pluto e senza mezzi termini ha sentenziato che suo scopo è colpire ripetutamente i responsabili, qualsiasi essi siano, compresa me e la Presidente sig.ra Anna Maggiori, senza riguardo alcuno. Condizioni che hanno trovato ampia adesione della sottoscritta in quanto ciò a cui tengo maggiormente è il fatto che la verità più nuda e cruda possa finalmente venire a galla e far conoscere pubblicamente le vere intenzioni di quanti sono stati coinvolti nella vicenda di Pluto Progetto Fauna. Senz’altro si verrà ad approfondire ogni tematica ed ogni impegno delle parti, risulteranno ovviamente anche gli errori della mia associazione ma credo che tali errori, visualizzati in maniera arbitrale da chi è perfettamente a conoscenza delle leggi e del mondo animale, serviranno sicuramente per continuare ad imparare ed i nostri piccoli pregi, che certamente saranno riconosciuti, a rinforzarli e a farne il nostro “cavallo di battaglia”. Ho spiegato alla Sig.ra Wanda la serenità delle mie notti che trascorrono con la tranquillità di chi coscientemente sa di aver svolto un ruolo sempre pensando al benessere degli animali e ben poco alle apparenze. Fin dall’anno 2001 abbiamo, ed io in prima persona, sempre anticipato denaro all’Associazione (sempre restituitoci) in quanto la cifra di Lire 350 ad abitante che pagavano i 7 Comuni convenzionati con la struttura da noi gestita erano insufficienti al fabbisogno del rifugio (epoca in cui Pluto non attirava l’attenzione di alcuno: troppo lavoro e poche entrate) e durante gli ultimi sei anni, con il maggior flusso di denaro dovuto al cambiamento delle quote versate dai Comuni per il mantenimento dei cani e liquidate a cane (anche se inferiore di molto alla cifra stabilita dalla Regione Marche) non mi sono mai permessa di pensare di intascare qualcosa al di sopra di quanto potesse competermi e tanto meno la Sig.ra Anna Maggiori. Ho sempre vissuto con la convinzione, trasmessami da mio padre, “che i soldi sono un mezzo e mai un fine”; non ho mai acquisito appartamenti né profumerie, come aleggiato da coloro che cercano di disegnarmi come un’approfittatrice, vivo in una piccola casa di campagna, non di proprietà, con più di 20 cani salvati dalla strada ed ospitati per carenza di spazio al rifugio, cani che ogni giorno, da quel lontano 12 marzo, cercano di sopperire con la loro gioiosa presenza al vuoto che hanno lasciato dentro ed intorno a me “i miei 600 cani” che non vedo da quasi 5 mesi. Accada quel che accada, ringrazio con tutto il mio cuore la Sig.ra Wanda e Dylan per il lavoro che hanno compiuto senza risparmio di tempo né di risorse personali e soprattutto per l’unico obiettivo valido in tutta la vicenda “Pluto”: la giusta e tenace difesa per tanti esseri innocenti, per i “senza voce” che sono in realtà le vere vittime ed i veri martiri.
Ponzano di Fermo 3 Agosto 2007
Lidia Gomez Olivera
http://www.covoprieca.com/casicovo/canili/santelpidioamare/indexsantelpidiomare.htm

8 AGOSTO 2007: PLUTO HOUSE: LA STORIA INFINITA.......
COMUNICATO STAMPA DA LEGAMBIENTE CIRCOLO SIBILLA ALERAMO DI CIVITANOVA MARCHE: PLUTO HOUSE, UNA STORIA INFINITA......

Ho appreso ultimamente da notizie riportate sui quotidiani l’epilogo della struttura “Pluto House”, smantellamento della stessa qualora il nuovo rifugio sarà edificato. Nulla da togliere alla volontà di Sindaci e dell’ANTA di trovare per alcuni ospiti della vecchia struttura un alloggio più adeguato Ciò che lascia perplessi è la determinazione numerica degli alloggi. Si parla di 250 posti, tanto quanto basta per dare asilo ai cani di proprietà dei 4 Comuni interessati già accalappiati e detenuti presso il vecchio rifugio. Una domanda mi sorge spontanea. Che fine faranno tutti gli altri ospiti di Pluto? In quali canili della Regione saranno dislocati? Quale mai sarà il loro futuro? Che futuro mai avranno i “randagi” che da tempo continuano ad essere abbandonati o i “vaganti” padronali smarriti e di cui alcuno difficilmente si preoccuperà. La struttura di Capodarco, a forza di ricevere parte dei cani traslocati dalla struttura di Pluto e gli animali accalappiati nel Fermano, comincerà ad avere problemi di sovraffollamento; il rifugio di Morrovalle, al quale diversi Sindaci della zona si sono rivolti stipulando convenzioni di ricovero, ospitando animali del maceratese, avrà anch’esso entro breve termine il suo limite di accoglienza e la nuova struttura (il Villaggio del cane) sarà già piena prima ancora del nascere.
La soluzione del randagismo non è stata certamente risolta ne avrà mai una soluzione il benessere degli animali fintanto che coloro che si sono solamente preoccupati di “risolvere una piccola fetta di un problema enorme” promettendo un oasi per 250 cani con vari annessi e connessi non si porranno il problema del censimento, dell’accalappiamento immediato dei cani vaganti, senza rimpalli continui di richieste alle amministrazioni comunali e al servizio veterinario, e dell’edificazione di nuovi rifugi in zona. Non un solo intervento al riguardo è stato notato né sottolineato dai tanti personaggi che si sono palesati in riunioni, conferenze e decisioni in merito alla questione “Pluto House”
La vera civiltà è progresso, è misurare passo passo ogni decisione presa pensando globalmente e non ritornare agli anni 90, agli albori della Legge sul randagismo e sulla tutela degli animali. Dal 12 Marzo c.a il randagismo locale non è affatto diminuito e sono cresciute le richieste di aiuto da parte di cittadini residenti nel territorio che altro non hanno a cui rivolgersi se non agli appartenenti dell’Associazione tanto incriminata. Gli sos che hanno lanciato agli Enti preposti a risolvere problemi inerenti il randagismo non hanno saputo fornire una soluzione pratica ed immediata.
“La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali” (Gandhy) e il progresso morale non è “politica”.
Piane di Falerone li 8-8-2007
Diva Marcucci socia Legambiente “Circolo Sibilla Aleramo”

19 AGOSTO 2007
COMUNICATO STAMPA “Pluto Progetto Fauna” del 19 agosto 2007

“Faremo di tutto per distruggere l’Associazione Pluto” dura asserzione del presidente nazionale dell’ANTA qualche tempo prima della fatidica notte tra il 15 ed il 16 agosto corrente....
Parole dettate da un risentimento personale oltre che largamente espresso dallo stesso individuo nei confronti della presidente e della vice presidente anche nei confronti di volontari e personale dipendente dell’associazione incriminata che, dopo essere entrati a far parte dello staff dell’ANTA, non riuscendo più a sostenere un rapporto di collaborazione hanno preferito rimanere senza lavoro.
I box aperti durante la notte di ferragosto, prima di dovuti accertamenti, hanno matrice ignota. Alcuno avrebbe dovuto permettersi di avanzare sospetti e far capire, anche se in maniera velata, la provenienza di tale turpe gesto: la diffamazione contro l’Associazione Pluto dunque continua .
La realtà è solo la continua morte di animali che per anni erano riusciti a condurre un’esistenza tranquilla rinchiusi in un rifugio giudicato dagli “uomini di legge” fatiscente e pericoloso ma nel quale nessuno aveva mai assistito a decessi esorbitanti o fughe di massa.
Non sta a noi avanzare ipotesi di reato, non sta a noi giudicare da un piedistallo, noi ci rimettiamo alla legge e di conseguenza lo stesso Tomasi avrebbe dovuto tacere su determinate affermazioni e rimanere in attesa dello svolgimento delle indagini. Il canile “Pluto” sta morendo perché i suoi ospiti stanno morendo. Il canile “Pluto” deve essere spazzato via perché il terreno occupato sarà venduto. Non è a noi che giova tutta questa situazione di ristagno e di abusi su animali, qualsiasi mentecatto sa benissimo che il presidente dell’ANTA avrebbe lanciato immediatamente accuse alla nostra associazione di quanto accaduto quella notte come nei giorni precedenti tanto da lanciare illazioni nei nostri confronti anche su presunte morti di animali per avvelenamento per i quali era stato già richiesto, a tempo dovuto, dalla nostra Associazione in forma ufficiale al Servizio veterinario di competenza l’accertamento delle cause di decesso. In effetti il numero esorbitante degli animali ospitati nella struttura a tutt’oggi male si adatta alle prospettive di ricezione del nuovo rifugio. Non siamo stati noi a fare false promesse né il nostro “protagonismo” ha mai osato farci passare per il “vendicatore” tanto da asserire la volontà di “denunciare i sindaci”, come asserito dal Tomasi, per poi rimangiarsi le parole con i fatti. L’associazione Pluto stava semplicemente aspettando l’ultima decisone dei Sindaci convenzionati, decisione interrotta soltanto da un cambio di direttive dell’amministrazione comunale di Sant’Elpidio a Mare in cui è stato inserito un commissario straordinario e a cui si è rivolto direttamente il Tomasi: un blitz dunque creato appositamente in un momento critico in cui ogni parte chiamata in causa doveva per forza avere qualsiasi forma di reazione senza fermarsi a soppesare i due piatti della bilancia?. Forse l’associazione Pluto ha sbagliato in una cosa, almeno inizialmente, quella cioè di concedere all’associazione ANTA (ma è bene specificare che la decisione è stata presa unicamente per il benessere degli animali) composta allora da solo tre donne, ognuna delle quali occupate in proprie attività personali, l’opportunità di servirsi di volontari e personale dell’associazione incriminata.
Forse allora i cani ospitati nel rifugio avrebbero iniziato a diminuire di numero già fin dai primi tempi della nuova gestione: per accudire 600 cani occorre mano d’opera, esperienza e conoscenza diretta.
Qualsiasi vero responsabile e garante delle condizioni di detenzione di animali quale si ritiene il Sig. Tomasi avrebbe dovuto immediatamente provvedere, con i soldi chiesti ai Comuni (€ 120.000,00 per i primi tre mesi con relativi aumenti successivi) ad innalzare una recinzione, d’altronde prevista per Legge, a vera salvaguardia e tutela dei animali; non doveva essere questo ultimo atto a far intravede al Sindaco del Comune capofila la possibilità di “transennamenti all’esterno del canile”, transennamento che avrebbe immediatamente impedito la possibilità di svariate intromissioni notturne e raid a qualsiasi ed eventuale persona esterna all’attuale gestione. Oppure la facilità di accesso era stata già programmata da qualche mente per avere l’opportunità di incolpare o cercare di incolpare? Se il Tomasi e la d.ssa Corsi, come da loro pubblicamente dichiarato, hanno da sempre nutrito sospetti nei confronti degli affiliati alla nostra Associazione, come mai hanno aspettato svariati mesi per assicurare un “rifugio sicuro” da ogni incursione esterna e lesiva nei confronti dei cani???? Avrebbero forse interrotto in tempi non dovuti la diminuzione del numero dei cani , diminuzione resasi necessaria, in un secondo tempo, per una futura locazione degli stessi dato che ancora esistono Sindaci disattenti e non pronti a rispondere alle esigenze dei circa 600 cani iniziali senza contare gli animali che continuano a vagare???? o avrebbero precluso loro la possibilità di continuare a colpevolizzare e screditare agli occhi del mondo l’associazione Pluto?
Sugli ultimi articoli apparsi nei quotidiani dobbiamo dare atto e confermare una sola affermazione del presidente dell’ANTA, quella cioè che non è mai stato contattato dalla sig.ra Lidia Gomez Olivera, vice presidente di Pluto progetto fauna in merito alla vicenda dei box aperti. L’erronea dichiarazione pubblicata del contatto è da attribuire ad un errore di interpretazione della stampa anche se la Gomez non avrebbe minimamente desistito dal chiamare direttamente il Tomasi qualora avesse ravvisato, dopo essere stata contattata dal comando della Polizia, il ben più minimo interessamento dello stesso alla sorte degli animali. Se qualcuno si è mosso per cercare di arginare il danno all’ambiente e agli animali interessati, quel qualcuno lo dobbiamo cercare tra il personale della ASUR, della Polizia, alla quale vanno tutti i nostri ringraziamenti, e all’unico dipendente, anche se recatosi sul posto a ben tre ore circa dall’accaduto. L’associazione ANTA, nella figura dei propri volontari, si è resa presente con una sola volontaria circa dopo 4 ore dai fatti e la diretta responsabile della gestione ha visto il suo ingresso addirittura in orario pomeridiano anche se siamo abbastanza elastici da considerare il suo ritardo dovuto a cause maggiori forse legate a problematiche personali.
In silenzio, senza cercare applausi e consensi vari, l’associazione Pluto sta procedendo, come è giusto che sia per coloro che stanno dalla parte degli animali, a combattere per la loro salvaguardia, non solo di quelli rinchiusi nei rifugi, a cercare in ogni maniera la massima mobilità dei Comuni, come d’altronde ha sempre fatto, affinché possano sorgere rifugi in grado di accogliere più ospiti possibili fino a quando, gli ENTI preposti alla riduzione del randagismo non si decidano di adottare il censimento della popolazione canina, consigliato e raccomandato da anni dalla nostra associazione, o di appellarsi a quanto prescritto dalla nuova finanziaria. Ricordiamo che ogni cane lasciato fuori da un rifugio, sia esso randagio o padronale, è sempre un animale pronto istintivamente a creare nuovo randagismo. Con la nostra decisione di dare vita ad una nuova struttura in grado di accogliere “cani vaganti” e senza pretese di magnificenza cercheremo, come sempre, e se altrui interessi non cercheranno di ostacolare i nostri progetti, di dare asilo ai cani, di evitare incidenti provocati dalla loro presenza nel territorio, di ridurre la nascita di cucciolate, di incrementare l’anagrafe canina e le adozioni dei cani mettendone a conoscenza i Comuni e la ASUR nei termini di legge senza temporeggiamenti alcuni come sta accadendo dal 12 marzo nella vecchia struttura di Via Faleriense e far tutto quanto possibile affinché la verità di una vicenda angosciante possa giungere a conclusione.
In particolare teniamo a precisare che a seguito di questo comunicato verrà sporta una denuncia all’organo competente nella quale verrà evidenziata la presenza di due soggetti particolari presenti nelle vicinanze del rifugio la notte di ferragosto. Individui che secondo testimonianze certe sono stati notati nel circondario anche nella mattinata successiva e di cui era debitamente stato informato anche personale dell’ANTA.
21 AGOSTO 2007
Replica alla replica Anta

(vedi art. Corriere adriatico 20 agosto 2007 qui sotto riportato e che non è stato trasmesso dall’ANTA in quanto realmente riportava le veri ragioni per cui Pluto Progetto Fauna contestava all’ANTA di Civitanova la mancata realizzazione della recinzione)
http://www.bloggers.it/sansone/index.cfm?blogaction=permalink&id=8AC55D21-D710-F9E5-AE806612221EAC54
Tutta la gente che orbita attorno all’associazione Pluto progetto Fauna aveva previsto quanto sta accadendo: non solo il Sig. Bruno è un buon profeta e poi, in effetti, se lo fosse stato veramente avrebbe profetizzato (presentito) l’accaduto della notte tra il 15 ed il 16 agosto ed avrebbe provveduto in merito.
“per conoscere bene le persone bisogna lasciarle parlare in modo che si presentino per come sono nella realtà”. Questo è quanto il “buon profeta” ha profetizzato, lo stesso dicasi di altri “profeti” che seguono le vicende di Pluto e che attraverso le varie dichiarazioni ( è stato fatto parlare) del Sig. Bruno hanno egualmente saputo profetizzare le sue intenzioni sin dall’inizio: Sindaci pagano, Sindaci costruiscono, lui gestice, addirittura chiedendo una quota di mantenimento pro capite superiore a quanto consentito dalla Legge Regionale.
Per non parlare poi di varie dichiarazioni fatte in maniera verbale e di varie promesse che “lui” avrebbe denunciato i Sindaci se non avessero provveduto a costruire rifugi. Bene, a questo punto solo 4 dei 26 Comuni coinvolti nella vicenda Pluto dovrebbero attivarsi per la costruzione di un rifugio, gli altri, con la beneplacita approvazione del Sig. Bruno (e non con denuncie) potranno riprendere i propri cani “magari affidandoli alle famiglie “ (corriere adriatico 18 agosto 2007 ).
Ci sembra alquanto strano che Sindaci che da anni pagano rette di mantenimento tutto ad un tratto trovino famiglie pronte ad adottare animali, anche di una certà età. Non avrebbero risparmiato molti soldi pubblici se avessero adottato tale sistemazione anni prima????
Una nota la riserviamo al numero dei cani dei 4 Comuni (chissà poi perché non si sono mossi prima dato che da anni hanno sempre ricevuto sollecitazioni documentate per la costruzione di un nuovo rifugio) il cui numero totale è di gran lunga superiore ai 250 posti del rifugio che dovrà sorgere. Anche parte di questi cani saranno affidati a famiglie (giusto per rientrare nei posti numerati) ??????? e che dire di tutti gli altri che continueranno a vagare e morire per le strade????? fin tanto che il Sig. Bruno o meglio l’ANTA tutta non provvederà a “far avere una distribuzione diffusa di strutture nel territorio” o far chiudere gli stessi canili o a ridimensionarli attraverso campagne di vere sensibilizzazioni e sterilizzazioni praticate con medici Veterinari propri (chissà poi perché “propri” dato che da anni le ASL locali tutte, per lo meno quelle che non sono in grado di effettuare direttamente tali interventi, hanno stilato convenzioni con diversi ambulatori veterinari della zona ) in collaborazione con le ASL locali” Cari amici dell’ANTA “l’essenza della diversità tra la sig.ra Gomez e l’ANTA” sta nel fatto che la Gomez come tutti coloro che hanno collaborato per la gestione di un canile in una struttura fatiscente piena di problemi e di vita, hanno vissuto per i cani, per salvare perlomeno tutti quelli di cui veniva a conoscenza anche a costo di essere indagata, come lo è stata grazie all’ANTA, per maltrattamento dovuto a sovraffollamento Altra nota dolente che sta a significare le “promesse fluttuanti” del Tomasi sono le specifiche riportate fedelmente sui quotidiani in merito alle strutture che lui avrebbe dovuto far costruire dopo accordi con i Sindaci locali : Resto del Carlino 27 giugno 2007 dichiarazione Sindaco Gianni Basso di Montegranaro, con il quale il Tomasi avrebbe conferito unitamente ad altri Sindaci “sarebbero due i canili comprensoriali, questo di Montegranaro e l’altro di Sant’Elpidio a Mare, capaci di ospitare circa 250 posti ognuno”; Il Messaggero 3 agosto 2007 dichiarazione Assessore Ambiente Marco Mariani di Sant’Elpidio a Mare: “ … e abbiamo approvato l’adesione al progetto del nuovo canile comprensoriale che verrà realizzato a Montegranaro e che sarà gestito poi dalla stessa associazione ANTA” …….“in particolare il piano prevede di occupare una superficie di circa quattro ettari di terreno in zona Santa Maria con la possibilità di ospitare fino a cinquecento cani”
Con tutte queste asserzioni diverse nell’arco di poco tempo non si riesce bene a trarre conclusioni: ci saranno due canili da 250 posti cad. ? o un solo canile di 500 posti ? o un solo canile di 250 posti?
Ai posteri la verifica !!!!!
A proposito di quanto rilasciato dalla Segreteria Nazionale ANTA in merito alla recinzione che la Pluto Progetto Fauna avrebbe preteso dalla nuova gestione, riportiamo fedelmente quanto da noi sottoscritto ai giornali ( anche se lo stesso comunicato è già apparso sul ns. sito e che ripetiamo con piacere onde evitare dimenticanze da parte di chi ci legge) i quali purtroppo, vuoi per carenza di spazio, vuoi per cercare di evitare la pubblicazione di pensieri ritenuti pesanti, riducono o apportano leggere modifiche ai comunicati ricevuti:
“Qualsiasi vero responsabile e garante delle condizioni di detenzione di animali quale si ritiene il Sig. Tomasi avrebbe dovuto immediatamente provvedere, con i soldi chiesti ai Comuni (€ 120.000,00 per i primi tre mesi con relativi aumenti successivi) ad innalzare una recinzione, d’altronde prevista per Legge, a vera salvaguardia e tutela dei animali; non doveva essere questo ultimo atto a far intravede al Sindaco del Comune capofila la possibilità di “transennamenti all’esterno del canile”, transennamento che avrebbe immediatamente impedito la possibilità di svariate intromissioni notturne e raid a qualsiasi ed eventuale persona esterna all’attuale gestione. Oppure la facilità di accesso era stata già programmata da qualche mente per avere l’opportunità di incolpare o cercare di incolpare? Se il Tomasi e la d.ssa Corsi, come da loro pubblicamente dichiarato, hanno da sempre nutrito sospetti nei confronti degli affiliati alla nostra Associazione, come mai hanno aspettato svariati mesi per assicurare un “rifugio sicuro” da ogni incursione esterna e lesiva nei confronti dei cani???? Avrebbero forse interrotto in tempi non dovuti la diminuzione del numero dei cani , diminuzione resasi necessaria, in un secondo tempo, per una futura locazione degli stessi dato che ancora esistono Sindaci disattenti e non pronti a rispondere alle esigenze dei circa 600 cani iniziali senza contare gli animali che continuano a vagare???? o avrebbero precluso loro la possibilità di continuare a colpevolizzare e screditare agli occhi del mondo l’associazione Pluto? “
Una spiegazione la forniamo direttamente alla responsabile ANTA di Civitanova Marche, anche se la stessa ne dovrebbe essere a conoscenza come d’altronde lo sono tutti gli interessati alla vicenda: ogni qualvolta l’associazione Pluto ha cercato di apportare di propria tasca migliorie alla struttura fatiscente, ha ricevuto di contromano denuncia di abusi edilizi da parte del Comune di Sant’Elpidio a Mare, lo stesso Comune così tanto prodigo nei confronti delle migliorie apportate dall’ANTA tanto da autorizzarlo ad avere disponibilità dell’area retrostante il canile Pluto, area che l’associazione Pluto, con richiesta cartacea indirizzata al Comune stesso e alla ASUR, proprietaria del terreno, aveva chiesto di acquisire onde migliorare le condizioni di vivibilità degli animali e per la quale non ha mai ricevuto risposta alcuna.
”Pluto Progetto Fauna è diverso da tante Associazioni e soprattutto dall’ANTA” o per lo meno da tutte le associazioni che ritengono giusto occuparsi di poche centinaia di animali già raccolti che accudiscono sì amorevolmente in un ambiente sano e poco ingombrato dai quattrozampe ma che si chiudono gli occhi per non vedere tutte le altre migliaia di animali sparsi per il territorio in mezzo ai pericoli di ogni genere.
Come mai i Sindaci che costruiranno il canile di 250 posti entro l’anno non hanno presentato la stessa solerzia nell’accogliere la richiesta della USL 11 nel lontano 2001? e come mai il Comune di Sant’Elpidio a Mare, chiamato in causa dagli organi che avevano effettuato il bliz il giorno 12 marzo 2007 non ha prontamente risposto che il nuovo canile sarebbe stato edificato entro brevissimo tempo? Non può l’ANTA sostenere che la situazione di sfacelo in cui versava il rifugio era una situazione di comodo per quanti lo gestivano. I due documenti sotto stilati ne sono ampia testimonianza. al link sottostante troverete i due documenti http://www.bloggers.it/sansone/index.cfm?blogaction=permalink&id=8AC55D21-D710-F9E5-AE806612221EAC54

1 SETTEMBRE 2007
Lettera dell'Ass. Pluto Progetto Fauna onlus all'Assessore Tosoni di Porto Sant'Elpidio in merito all'articolo pubblicato sul Corriere Adriatico del 1/09/2007

Ponzano di Fermo li 3-9-2007
Ill.mo Sindaco del Comune di Porto Sant’Elpidio
Egr. Assessore all’Ambiente Giampiero Tosoni Comune di Porto Sant’Elpidio
Gent.mo Assessore, abbiamo appreso da un Suo comunicato stampa i Suoi lodevoli appunti circa la visita che ha effettuato presso il rifugio Pluto ‘s House. Siamo ben felici di apprendere, e ci creda, con profondo sollievo, che secondo il Suo parere e punto di vista gli animali sono detenuti in maniera irreprensibile e secondo “una logica che rispetta i rapporti di gerarchia tra cani”. Ci complimentiamo per la Sua esperienza di “cinofilo e comportamentalista” della specie canina che ci è sfuggita in precedenza. Un plauso, che ci viene dal profondo del cuore, al Suo impegno nel garantire il “costante monitoraggio” sul fenomeno del randagismo. Sarà sinceramente un duro lavoro e la nostra esperienza nel settore ci porta a dire che il randagismo si può solo combattere con una piena collaborazione e sinergia di tutti gli Enti preposti dalla Legge. Speriamo sinceramente che la Sua volontà di proseguire nel merito sia ascoltata e condivisa sia dai cittadini, dalle associazioni presenti e da quanti altri possano essere di supporto al suo meritevole obbligo. Una nota dolente la dobbiamo purtroppo palesare in merito a tutte le nostre passate segnalazioni, ad amministrazioni e servizio veterinario, di animali abbandonati dai proprietari, di cucciolate sparse in tutto il territorio senza identificazione, di animali a rischio abbandono, di fattrici padronali continuamente in stato di gestazione, tutte comunicazioni purtroppo in gran parte rimaste senza riscontro alcuno: è così che il randagismo ha prolificato ed è così che il Rifugio che abbiamo gestito per anni è arrivato ad un punto di saturazione tale da farci accollare una segnalazione di “maltrattamento”. Non importa, il nostro lavoro lo abbiamo egualmente svolto con dignità e responsabilità soprattutto nei confronti di quelle creature vaganti per strade e contrade che abbiamo sempre accolto con sforzi indescrivibili (circa 400 fra cuccioli e adulti accolti all'anno) ma alle quali abbiano negato la possibilità di provocare incidenti, anche mortali, di coalizzarsi sino a creare “branco”, di prolificare ed aumentare le file dei randagi. Nostro orgoglio infatti, dato che il servizio veterinario, per anni, non ha mai accolto né le nostre preghiere né tanto meno l’obbligo di Legge, è stato la “garanzia” massima, supportata a nostre complete spese, nella battaglia al randagismo: la sterilizzazione degli animali femmina prima degli affidi e il nostro impegno di sterilizzare animali affidati da cuccioli. Già, ormai tutto questo però fa parte del passato.
Tornando alla Sua puntualizzazione in merito alla condizione di accettabilità degli alloggi in cui sono ospitati i 400 cani della struttura di ricovero, volevamo un attimo soffermarci, anche se avremmo preferito soprassedere, su una nostra puntualizzazione che a nostro parere spiega “le condizioni di accettabilità …….” Vorremmo infatti ricordarle, e non ce ne voglia per questo, che lo stesso spazio che attualmente è a disposizione, secondo quanto da lei asserito, di 400 cani, sino al 12 marzo era occupato da circa 150 animali in più, per l’esattezza da tutti quegli animali che, rinchiusi nel rifugio, non hanno contribuito ad incrementare il randagismo. Comunque ci complimentiamo per la riduzione drastica dei cani sicuramente dovuta al fatto che gli animali, dovrebbero corrispondere a circa 36, di Civitanova M. si sono trasferiti perché ultimato il rifugio locale (cosa che sarebbe avvenuta anche con noi presenti alla gestione del Pluto’s House), che un altro Sindaco ha optato, cosa a cui non aveva mai pensato prima o a cui non aveva mai dato adito a causa forse dei costi più elevati di mantenimento, per il trasferimento dei propri 15 animali in altro rifugio ( meno male che le “casse” Comunali di fronte a tutta un’emergenza si sono trovate ben pingue) e che tutti i cittadini, anche se a noi risulta purtroppo il contrario di cui il Servizio Veterinario è quotidianamente messo al corrente, si sono ben allineati con la legge e con il rispetto del mondo animale così da non abbandonare i propri quattrozampe, dichiararne la proprietà o limitarne le nascite. Per il resto degli animali mancanti all’appello ci rimettiamo alle Sue giuste verifiche, controlli e notiziari. Anche noi abbiamo sempre rispettato nella locazione dei cani il rapporto di gerarchia altrimenti, ci creda, non avremmo mai subito una “indagine” per maltrattamento dovuta a sovraffollamento: gli animali sarebbero diminuiti a vista d’occhio già d’allora, anzi, tutti quei cani che siamo stati costretti a mettere a catena, sono stati posti in tale maniera proprio per ovviare a situazioni di incompatibilità caratteriale. E anche tutto questo fa parte ormai del passato, come fa parte del passato la nostra eterna ed indefinita attesa di un rifugio a norma. Crediamo che anche nella Sua scrivania siano depositate tutte le nostre richieste pervenute alle Amministrazioni che attualmente si stanno dando tanto da fare per creare la “struttura ottimale dotata di tutti i confort e realizzata con le certificazioni previste dalla Comunità Europea e dall’ASL”. Chissà anche perché la ASL non è stata sentita dalle Amministrazioni, compresa la Sua , nel lontano 2001 quando, per dismissioni dei beni aziendali, aveva proposto l’acquisizione del terreno sul quale sorge il rifugio e l’ipotesi di un canile intercomunale ????.Chissà perché tutte le Amministrazioni interessate, all’attimo del blitz, non hanno enunciato ai “controllori” l’intenzione del Comune di Sant’Elpidio a Mare, comune capofila, di impegnarsi a contattare, per l’ennesima volta, tutti i Comuni del comprensorio “per la partecipazione per la realizzazione della nuova struttura dato che quella attuale poteva proseguire in modo temporaneo” ???? (si ricordi la data ,9 marzo 2007, data partenza 12 marzo) Noi non riusciamo a dare una risposta ad alcun quesito che ci poniamo, speriamo riesca Lei ed altri che hanno la Sua stessa posizione.
Cogliendo l’occasione per salutare i destinatari con profondo ossequio, ci permettiamo ulteriormente di invitare chi ci legge ad “invitare” i cittadini, oltre che a visitare il canile compiendo l’estremo gesto d’amore quale può essere una “adozione”, soprattutto ad esigere di essere ascoltati nei casi in cui, usando un gesto d’amore ancor più meritevole, si dimostrano talmente onesti e civili da segnalare animali vaganti, autori di abbandoni, autori di maltrattamenti e tutto quanto più ci possa essere di riprovevole contro il mondo animale.
Grazie per il tempo speso dedicando l’attenzione alla lettura della presente.

Articolo del Corriere Adriatico Cronaca di Porto Sant'Elpidio del 1 settembre 2007
Canile, Tosoni elogia l'Anta

PORTO SANT’ELPIDIO – Sulla disputa tra associazioni in merito al canile Pluto House, a spezzare una lancia in favore dell’Anta Onlus è l’assessore all’ambiente di Porto Sant’Elpidio Giampiero Tosoni. “Ho appurato una condizione di accettabilità degli alloggi che ospitano i cani, non più di due, tre animali per gabbia, e soprattutto suddivisi seguendo un criterio, una logica che rispetta i rapporti di gerarchia tra cani.
Anche le condizioni di salute e igiene degli animali erano buone, i cani erano puliti grazie al lavoro dei volontari e della signora Paolina Caddia che da diversi mesi sta svolgendo un lavoro finalizzato a migliorare l’igiene dei cani e la cura di alcune infezioni e malattie come l’otite”.
Dopo le polemiche, insomma, un elogio all’Anta per l’ottimo lavoro svolto dallo scorso marzo. “E’ stato facile constatare la cura e l’attenzione prestata dal personale addetto agli animali ospitati e la generale buona gestione del canile – continua Tosoni - nonostante sia una situazione transitoria in attesa che vengano ultimati i lavori nel Villaggio del cane di Montegranaro. Mi impegnerò a garantire un costante monitoraggio sul fenomeno del randagismo in quanto ritengo che le strutture esistenti debbano essere supportate con strumenti alternativi di controllo.
L’invito che voglio rivolgere ai cittadini è quello di andare a visitare il canile per rendersi conto di persona della situazione e perché no magari fare un gesto d’amore adottando uno dei tanti amici a 4 zampe”.

SETTEMBRE 2007: QUESTA E' LA DIFFERENZA....
Dal 12 marzo 2007 non abbiamo più la gestione del Canile Pluto, questo è stato senza dubbio un grosso colpo e una ingiustizia che si capirà con il tempo, ma questa situazione non ci ha fatto smettere di adoperarci per tutte le situazioni che si sono presentate fuori dalla struttura, come del resto abbiamo sempre fatto, contribuendo nel tempo a salvare più di 6500 cani. Ad oggi, e nonostante tutto, l'Associazione Pluto continua ad essere un punto di riferimento per tanti e noi, nel nostro piccolo e con molta più fatica rispetto al passato, tentiamo di cercare una soluzione a tutti questi problemi che continuano a presentarsi e che, disgraziatamente, nessun altro ha il tempo o la voglia di risolvere. Abbiamo sistemato in famiglie più di 10 cani, sempre rispettando le leggi vigenti e facendo le dovute comunicazioni all'ASUR, continuiamo a mantenere 14 cani di proprietà di vari comuni che per diversi motivi al momento del sequestro si trovavano fuori dalla struttura, situazione dovutamente comunicata agli enti interessati, manteniamo più di una colonia felina, con alcune sterilizzazioni a a carico nostro, giacchè non tutte le emergenze possono essere coperte dall'ASUR, dato l'elevato numero di colonie feline dichiarate ed il nostro scopo principale è di fermare le nascite onde prevenire il randagismo, in attesa di adozioni teniamo a nostro carico i cagnolini in difficoltà...in definitiva l¹Associazione Pluto non si ferma né si fermerà mai, come non si ferma il nostro progetto per la costruzione del nuovo canile, ma non è nostra politica fare promesse poco solide o proporre soluzioni realizzabili in breve tempo, il tempo stesso sarà testimone dell¹esito più o meno felice dei nostri sogni e del nostro impegno.
Adesso abbiamo un'altra emergenza, bisogna trovare una famiglia a questi due fratellini, possibilmente una famiglia che li accolga entrambi, perché sono molto legati. Sono carinissimi, dolci, docili, di taglia piccola, hanno circa un anno e mezzo, sono vaccinati e microchippati, e prima dell'adozione provvederemo a far sterilizzare la femminuccia.
Sono stati presi a Moregnano, situazione in cui siamo intervenuti insieme ad una volontaria di Legambiente e alla Sig.ra Elide, che dobbiamo ringraziare per quello che ha fatto. Cosa? Oltre ad aver sfamato i due fratellini ha accolto in casa sua la loro mamma (o forse la nonna) anziana e con problemi di salute, ha deciso di adottarla, anche a discapito della sua allergia al pelo, per darle la possibilità di trascorrere amata una vecchiaia serena.
Speriamo che le persone come Elide non finiscano mai, anzi aumentino, perché far adottare un cucciolo è facile, un cane adulto molto difficile, un cane anziano e con problemi di salute quasi impossibile. Grazie Elide! E speriamo che anche per i due fratellini ci sia lo stesso lieto fine.
PS: se volete adottarli chiamateci al 347.8439127

8 SETTEMBRE 2007
SEQUESTRO PLUTO HOUSE: COSA C'E' DIETRO TUTTA QUESTA STORIA?

COMUNICATO STAMPA ANTA ONLUS - 8 SETTEMBRE 2007
L'ANTA ONLUS PROPONE UN ENCOMIO AL NIRDA
Il presidente dell’A.N.T.A. onlus, Bruno Mei Tomasi, ha inviato una lettera al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, On. Paolo De Castro; al Ministro della Salute, On. Livia Turco; al Sottosegretario Politiche Agricole, On. Giovanni Mongello e al Capo del Corpo Forestale dello Stato, ing. Cesare PATRONE, contenente una proposta di encomio al NIRDA, affinché vi sia il giusto riconoscimento per la grande professionalità e capacità mostrata nello straordinario intervento di Sant’Elpidio a Mare (AP) che ha condotto al sequestro di una struttura all’interno della quale erano reclusi 542 cani. all’intervento del NIRDA, gli animali in questione non vivono più in uno stato di degrado decisamente inaccettabile in un Paese che è ritenuto essere tra i più civili al mondo. Si è trattato di un intervento che si pone per efficienza, correttezza e risultati ottenuti come modello utile ad affrontare efficacemente future situazioni analoghe. Il coordinamento del N.I.R.D.A. ha aiutato le amministrazioni comunali, le ASL, la Procura e le Associazioni Animaliste a lavorare tutte nella stessa direzione, permettendo di attivare un tavolo di confronto che ha visto le istituzioni impegnarsi insieme per risolvere i problemi evidenziati. Il merito del N.I.R.D.A. è stato, quindi, quello di riuscire a far collaborare tutti i soggetti interessati alla questione del canile di S. Elpidio, compreso il personale specializzato e le Associazioni Animaliste, dando la possibilità alle amministrazioni comunali coinvolte di discutere con interlocutori capaci di trovare le giuste soluzioni alle questioni riscontrate. I comuni che fino a quel momento avevano permesso e tollerato la presenza della fatiscente Pluto House hanno finalmente compreso l’importanza dell’intervento e hanno accettato senza alcuna remora di realizzare, con la collaborazione delle Associazioni Animaliste, una struttura modello dove ospitare i cani oggetto del sequestro, secondo i criteri della Legge quadro 281/91 e della legge 189/04. Tutto questo senza mai dimenticare i propri ruoli e responsabilità. Al NIRDA va riconosciuto, infatti, il merito di aver tracciato un nuovo percorso fatto di capacità, professionalità e umanità. L’A.N.T.A. onlus ritiene che l’encomio sia il giusto riconoscimento per l’opera svolta e spera che non venga mai a mancare il sostegno al Nucleo Investigativo, che si pone meritevolmente come esempio nella lotta al maltrattamento degli animali.

COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE PLUTO PROGETTO FAUNA ONLUS
Oggetto: ENCOMIO AL NIRDA

Abbiamo presso visione del comunicato stampa fatto dal presidente dell’ ANTA sig. Bruno Mei Tomasi in cui propone un encomio per il “ Nirda” in merito allo STRAORDINARIO intervento effettuato a Sant’Elpidio a Mare. Dobbiamo dire che aderiamo a questo encomio rivolto a tutto il Corpo Forestale dello Stato, e non precisamente per l’intervento del canile di Sant’Elpidio a Mare, bensì per tutti gli interventi che il Corpo speciale ha effettuato ed effettuerà in tutto il territorio nazionale soprattutto per l’emergenza incendi. Tornando alla proposta del Sig Mei Tomasi è obbligo morale ricordare, in quanto sicuramente qualcosa è sfuggito a chi di dovere, che il Nirda è stato creato con un Decreto Ministeriale il 23 marzo 2007, come attestato dallo stesso Tomasi, ed il sequestro del Canile Pluto è avvenuto in data 12 marzo 2007. Il rifugio ospitava, pur nella sua fatiscenza, 542 cani, tutti sereni ed in buono stato di salute all’infuori di animali anziani e sofferenti per le dovute patologie dell’età, come d’altronde accade in ogni “ricovero” od ostello umano. Forse qualcuno ha mai avuto a che dire di tutti i poveri sventurati accalcati a Lampedusa se non che le condizioni in cui versano sono rese necessarie dato lo stato di necessità???. Lo stesso dicasi per il rifugio di Via Faleriense: situazione creata da una continua situazione di emergenza. Qualcuno non si ricorda forse che il rifugio Pluto, unitamente al rifugio di Capodarco, era l’unico esistente in tutto il territorio?? Qualcuno non si ricorda forse di tutte le cucciolate o animali singoli salvati in extremis? Per il solo timore, come in genere viene adempiuto da molti, di prendere una “denuncia”, Pluto non ha mai sfrattato un animale bisognoso, non ha mai detto no all’accoglienza di poveri “sventurati” a quattrozampe proprio perché è questo il vero scopo di una associazione di protezione animale: salvare ogni essere bisognoso senza far troppi conti o aver paura di superare un limite numerico. Importante non è dimostrare una parvenza “paradisiaca” che solo un numero “limitato” può produrre…… cosa succede agli altri animali, a quelli non accettati e respinti solo perché bisogna “contenere il numero” nessuno se lo è mai più chiesto. Il maltrattamento, come sarà dimostrato in sede opportuna e con la testimonianza di tutte le persone che visitavano quel canile che con le sue uniche forze procedeva a 400 adozioni all’anno e fino al 12 marzo aveva visto salvati circa 6.500 animali, che con i suoi programmi collegati alle scuole ed ai boyscout ed alle sue campagne di sterilizzazione aveva contenuto le file del randagismo, è solo da attribuire alla struttura, proprietà della ASUR e sotto la tutela sanitaria del Comune di Sant’ Elpidio a Mare. Oggi sembra che alcuno degli Enti avesse mai preso visione della realtà……. eppure tutti sapevano! Qualcuno forse non si ricorda che “Pluto’s House” non ha mai avuto cancelli e tanto meno sbarre, che l’entrata era libera a tutti in qualsiasi ora e giorno della settimana senza mai chiedersi le vere intenzioni dei visitatori?: tutto condotto con la massima libertà che solo gente civile e rispettosa del prossimo può accordare. Eppure qualcuno ha osato tradire le aspettative: Pluto era lì, con le sue difficoltà, con le sue debolezze ma soprattutto con la sua tenacia e con la sua speranza, stava solo aspettando che gli Enti si fossero decisi ad assegnare un terreno, il soldi li aveva già pronti la “benefattrice”. Adesso i cani, a detta dell’ ANTA, sono diventati 400; mancano all’appello 142 cani: in questi 6 mesi di nuova gestione sono deceduti più di 40 cani, non possiamo definire il n° esatto dato che ancora l’asur non ha fornito i dati degli ultimi decessi; il Comune di Civitanova Marche, che attualmente usufruisce di un proprio rifugio, non è ancora riuscito a riprendersi tutti i suo cani (sono 36) in quanto l’Anta ancora non è riuscito ad individuarne diversi anche se per ogni animale è sempre esistito un libretto sanitario con la foto segnaletica e soprattutto un microchip identi****tivo e difficilmente un amante e protettore di cani riesce a sbagliare sesso dell’animale tanto da riconsegnare ad un Comune un “maschio” al posto di una “femmina”, “Aurora” il nome del cane interessato non ha mai subito interventi per cambiare apparato genitale, per lo meno sotto la nostra gestione! Basta solo questo a dimostrare quanto poco rapporto diretto sia stato istituito dai nuovi gestori con i cani. In 6 mesi trascorsi insieme avrebbero dovuto certamente avere più dimestichezza e saper conoscere in maniera più approfondita gli ospiti del rifugio, altrimenti i “cani” sono solo numeri. Il Comune di Montegiorgio ha individuato nel canile di Capodarco la nuova destinazione dei cani accalappiati nel uo territorio ospitati da Pluto……..:”Canile a norma…????????, anche in questo caso non sono stati individuati tutti gli animali. Mancano dunque ancora tanti cani all’appello, dove sono? L’ASUR non ha ancora ricevuto alcun foglio di affido da parte dall’Anta, se i cani mancanti fossero stati adottati possiamo solo dedurre che la legge non è eguale per tutti (dato che le schede di uscita devono essere consegnate entro 15 giorni dall’ affidamento) e che vengono riconosciute o disconosciute colpe a seconda dell’”imputato”. Certamente per quanto concerne la struttura qualcosa è cambiato in meglio in quanto all’ANTA, pur senza alcuna autorizzazione formalizzata e senza subire denunce per abuso edilizio ( procedura adottata contro migliorie apportate dall’associazione Pluto) è stato consentito di locare una ventina di box, pur se in lamiera, e di usufruire di un’ulteriore spazio oltre il fosso, spazio matematicamente ampliato anche per la drastica diminuzione degli animali presenti e che ha consentito di creare “la parvenza paradisiaca”. Per i cani, purtroppo per loro, dato che dovrebbe invece rappresentare importanza primaria, qualcosa è cambiato in peggio: sono svaniti i musi sereni e sono sparite le ciotole sempre piene di cibo dato che come norma adesso gli alimenti devono essere determinati senza tener alcun conto che quando le vivande scarseggiano riesce a cibarsi nel box solo il cane più vorace e prepotente mentre il resto dei presenti rimane a volte solo guardare. Che dire poi del giorno del “digiuno settimanale” imposto chissà da quale regola??? Ne sono infatti testimoni quanti hanno notato, dopo aver fatto visita, la differenza: i cani sono dimagriti (magari c’è anche qualcuno che asserisce che per i cani in soprappeso, come lo erano taluni sotto la nostra gestione, si possa configurare la condizione di maltrattamento….) Chissà, forse tutto questo è sfuggito ai componenti del NIRDA in quanto, essendo il loro un Corpo che opera in tutto il territorio nazionale, ritengono doveroso intervenire su tutti i canili sovraffollati…… , (avranno in effetti veramente tanto da fare in quanto il “sovraffollamento” è un “comune denominatore” di quasi tutti i canili italiani) senza avere più tempo di ricontrollare situazioni creatisi post-sequestri; chissà, forse è loro sfuggito anche il particolare che la gestione post-sequestro è stata affidata ad un’ associazione che a tutt’oggi non è ancora registrata nell’ albo regionale di volontariato, requisito primario per poter gestire canili; chissà, magari non hanno avuto addirittura tempo di interiorizzare la realtà di questo personaggio che nella sua terra d’origine, ove ha sede la sua associazione, non fa niente per combattere il randagismo, (confermato dal Tomasi in una sua risposta a un e-mail inviatagli da una cittadina di Ancona) e che mai dire dell’ anormalità del suo comportamento quando rivestiva la carica di vicepresidente della “Lega Nazionale del Cane” : tutto documentato . Come associazione “Pluto progetto Fauna” abbiamo sulle spalle più di 15 anni di duro lavoro, abbiamo fatto comodo a tutti????? e, quando asseriamo “a tutti”, non lasciamo indietro nessuno, nemmeno tutte le altre associazioni animaliste con le quali abbiamo avuto, o per lo meno, arrivati a questo punto, abbiamo creduto noi di aver avuto sempre rapporti di collaborazione ed intesa e che sono sempre state pienamente coscienti e consapevoli sia del nostro operato che della caducità di una struttura che nonostante tutta la precarietà esteriore ha accolto e salvato migliaia di animali; associazioni che adesso sembrano disconoscerci completamente non osando pronunciarsi, nel bene o nel male, come se attendessero la fine di questa vicenda grottesca in un mero silenzio quasi per timore di venire “compromesse” o non “danneggiare quella causa” in cui dicono di credere fermamente. Va bene “che nessuno è profeta nella sua terra”, però per noi parlano più di 6500 cani salvati, una traiettoria scomoda per tanti in quanto abbiamo sempre e solo guardato al vero benessere del cane senza tenere conto di ciò che rappresentava nel contesto sociale l’umano che avevamo davanti e contro. Anni ed anni impegnati in quella “struttura” concessa nella quale hanno sempre trovato accoglienza circa 400 cani all’anno, lavorando con tanta fatica, senza limiti di orario e oseremmo dire anche senza rispetto per la nostra vita privata….., scusateci se tutto ciò è poco, scusateci se il randagismo, dopo la prima concessione della struttura alla prima responsabile dell’associazione Pluto progetto Fauna è cresciuto a dismisura come invece al contrario non sono cresciuti altri rifugi, perdonateci se ci viene spontaneo domandarci: “cosa c’e dietro a tutta questa storia…….???????? Lidia Gomez Olivera QUI POTRETE VISIONARE TUTTI I DOCUMENTI CERTIFICATI DALLA LEGA NAZIONALE PER LA DIFESA DEL CANE RELATIVI AL SIG. BRUNO MEI TOMASI, PRESIDENTE ANTA ONLUS, PRIMA APPARTENENTE ALLA LEGA NAZIONALE PER LA DIFESA DEL CANE.
http://www.covoprieca.com/casicovo/associazioni/anta/indexanta1.htm

ABBIAMO RICEVUTO UNA MAIL DA UNA PERSONA CHE AVENDO VISITATO LA SARDEGNA AVEVA INVIATO UNA RICHIESTA AL TOMASI, E RELATIVA RISPOSTA

Vi invio una e mail con la quale chiesi chiarimenti al Sig. Mei per la faccenda del canile Europa di Olbia, Vi inio quanto chiesi a lui e quale fu la Sua risposta, le inia l'email proprio quando lessi del sequestro del Canile di Pluto, rimasi scioccata, anzichè darVi una mano .....................ed oggi rimango ancora piu' allibita. Ero reduce da una visita in Sardegna e mi colpi' lo stato di indegenza in cui gli animali randagi venivano trattati in questa terra bellissima. Sig.ra Wanda grazie da parte di un 'amante degli animali per la Sua lotta pura e nello stesso tempo durissima. Con dovuta ammirazione .Pamela da Ancona

Da: xxxxxxxxxxxxxxxxxx@tiscali.it [mailto:xxxxxxxxxxxxxxxxxxx@tiscali.it]
Inviato: lunedì 19 marzo 2007 17.45 A: ufficiostampa@antaonlus.org
Oggetto: canile
Pregiatissima associazione Anta , mi congratulo con Voi per quanto fate per certi canili d'Italia ma una domanda vorrei farla, come mai il Vs Bruno Mei Tomasi che tanto fa per i canili del Sud Italia non si preoccupa dei canili della Sardegna dove lui risiede e che puo' toccare con mano la situazione? Mi chiedo come mai non ha mai fatto nulla per il Canile Europa di Olbia, pluridenuciato e dove è vietato l'accesso a chiunque e i cani vivono in condizioni precarie? Se è riuscito ad intervenire in certi canili del Sud perchè quà in Sardegna non fa nulla . La prego fate qualcosa per quei poveri cani reclusi ed in mano a persone che non certo li amano. Con stima Pamela

----Messaggio originale---- Da: presidente@antaonlus.org Data: 24/03/2007 18.01 A: Cc: , "Vicepresidente Nazionale ANTA onlus" Ogg: info..
Gentilissima Pamela,
prendo la sua mail come una richiesta e un sollecito per aiutare i cani ospitati presso la struttura indicata, Canile Europa, non come un rimprovero per essere intervenuto in varie parti d’Italia. Questa precisazione la ritengo doverosa in quanto non sono le località ad attirarmi ad intervenire ma le situazioni che riscontro, che mi fanno ritenere che l’intervento è necessario, utile, risolutivo.La Sardegna è fatta di sordi non solo di Sardi, tali sono infatti nostri amministratori, a tutti i livelli, non mi faccio vanto di questo e ogni intervento portato avanti in Sardegna non ha prodotto che rabbia, impotenza e sofferenza.
I nostri amministratori sono assolutamente insensibili ed ogni intervento a cercare di sollevare questa sensibilità è risultato vano… si dice che non c’è miglior sordo di chi non vuol sentire, in Sardegna è così.
Forse non è ancora arrivato il momento della rivoluzione culturale e civile per la Sardegna.. almeno nel campo animalista, questo di fatto è per me un impedimento a trovare soluzioni adeguate… forse nemmeno la popolazione Sarda, nella sua maggioranza, è così sensibile come servirebbe; ai numerosi richiami fatti dal sottoscritto nessun animalista Sardo ha partecipato all’attività di manifestare la propria rabbia contro questa inerzia, Lei è la prima che mi scrive su una situazione Sarda.
La differenza sta anche in questo perché per altri luoghi ricevo centinaia di messaggi di richiesta di intervento e tanti si sono resi disponibili a collaborare, queste disponibilità sono indispensabili per riuscire negli interventi necessari.
Non sono un Padreterno e non ho bacchette magiche, affinché un mio intervento possa trovare giusta soluzione ho bisogno di attenzione da parte delle istituzioni, che non c’è, delle persone che amano gli animali e che sono pronte a scendere in piazza con me, che non ho trovato, la magistratura attenta alle richieste di intervento, che non ho visto.
Questo mi ha impedito di trovare soluzioni per Olbia, Oristano Carbonia, Cagliari e Nuoro, vivo nella speranza che strada facendo riesca a trovare qualcuno disponibile a seguirmi o ad ascoltarmi… al momento ciò non è ancora capitato.
Buona serata.
Mei Tomasi Bruno Presidente ANTA.onlus

COMMENTO DEL CAVALIERE WANDA GUIDO ALL'ENCOMIO PROPOSTO PER IL N.I.R.D.A.
Oggetto: E LA TELENOVELA CONTINUA Come è diventato o, per lo meno, come si sente importante Bruno Mei che "PROPONE UN ENCOMIO PER IL NIRDA" scrivendo a vari Ministri avendolo coadiuvato con la LAV a ben due sequestri: Ripescia e Sant'Elpidio per quel che si sa e non sappiamo se ce ne sono altri in programmazione. Si sente tanto importante persino al di sopra di una Procura, che ancor non si è pronunciata, mentre definisce San'Elpidio "una struttura all’interno della quale erano reclusi 542 cani ed in uno stato di degrado". Chissà poi perchè adesso che sono in sue mani non sono da considerarsi "reclusi". Perchè il N.I.R.D.A. non si reca nel canile Europa in Sardegna gestito da un veterinario che non fa entrare nessuno e non lo fa mettere sotto sequestro? Perchè il MEI invece di andarsene in giro non va in tale canile a raccogliere ***** e pipì di quei poveri "reclusi" che non si sa in che stato vivono viste le varie connivenze? Come mai al canile di Rieti il N.I.R.D.A. è stato escluso e sono stati interpelleti quelli del Corpo Forestalle dello Stato in loco? Per quali presumibili connivenze o parentele visto soprattutto che fanno comunque parte della medesima istituzione? A dimostrazione è che il procedimento contro il vecchio gestore è stato archiviato e continua a gestirlo. E vi accludo da leggere quanto segue sempre a proposito di Rieti pervenutaci proprio oggi. Ma far premiare il N.I.R.D.A. il Bruno Mesi arriva secondo: ci ha pensato già l'ENPA. Che tanto buonismo non derivi e preoccupino, invece, le constatazioni Covoprieca, comprovate dai tanti avvenimenti accaduti in questi ultimi tempi?

MA COSA SUCCEDE IN ALTRE PARTI D'ITALIA? 
-- Original Message --- From: Ulmino Info Sent: Wednesday, September 12, 2007 3:21 PM Subject: CANILE DI RIETI: VOLONTARI ACCUSATI DI MALTRATTAMENTI DAL PROPRIETARIO, VIETATO L'INGRESSO!!! ANCORA UNA VOLTA TENTANO DI TENERCI FUORI!!! LEGGETE FINO IN FONDO E PROTESTATE!!! Oggi ci troviamo a scrivere a tutti voi non come Ezio & Betty, non come Ulmino, ma ufficialmente come Ezio Calbucci presidente dell'Associazione "Rifugio del Prick e dell'Ulmo" e come Elisabetta Gregori presidente dell'Associazione "Il Guardiano dell'Ombra". Premesso (per chi non lo sapesse ancora) che in provincia di Rieti esiste un unico canile di proprietà privata in cui confluiscono i cani di quasi tutti i Comuni da quasi 20 anni, che dal 2003 proprietaria di questo canile è la società Tecnovett srl con sede a Osimo (AN), che in tutta la provincia (composta di oltre 70 Comuni) non esistono altre strutture tanto meno pubbliche come imporrebbero la Legge n°. 281/91 e la Legge Regionale Lazio n°. 34/97, che quando i volontari entrarono per la prima volta nel canile di Rieti all'inizio del 2004 vi erano rinchiusi circa 1200 cani di cui nessuno conosceva l'esistenza, che nel corso degli ultimi tre anni i volontari hanno fatto adottare centinaia di questi cani, ecco i fatti: Venerdì 7 settembre 2007 recatasi in canile come ogni settimana, Elisabetta Gregori, di fronte a testimoni, è stata accusata dal proprietario Leonardo Bordi titolare della Tecnovett srl, di aver "preso a calci e pugni un cane del canile facendolo collassare" insieme al signor Ezio Calbucci. Per questo motivo le è stato vietato l'ingresso in canile e le è stato intimato di allontanarsi dalla proprietà. Le è stato detto che è stata presentata querela per tali fatti con tanto di testimonianze scritte (si presume da parte degli operai). Ieri 11 settembre 2007 Ezio Calbucci e Elisabetta Gregori si sono recati in canile e in presenza dell'Avv. Luigi Viglione della LAV di Roma il "concetto" è stato ribadito dall'operaio che ha dichiarato di aver ricevuto dal proprietario la disposizione di non far entrare i menzionati volontari ed è stato nuovamente vietato l'ingresso in canile. Si tratta ovviamente dell'ennesimo tentativo di fare ostruzionismo, di tentare di nascondere ciò che accade là dentro e soprattutto di impedire l'adozione dei cani (cane adottato uguale meno guadagno per "l'imprenditore"!) rinchiusi nel canile di Rieti, di cui tutti voi conoscete le condizioni di detenzione. Altrettanto grave il tentativo di gettare fango su persone, in quanto tali e in quanto Associazioni, che da anni tentano di dare dignità ai detenuti di quel luogo, sacri****ndo le proprie vite e esaurendo ogni risorsa economica. Curioso che le accuse provengano da una persona rinviata a giudizio per maltrattamento e uccisione di animali (il proprietario) e da persone che ingenuamente abbiamo sempre tentato di giusti****re e proteggere nonostante quanto riferitoci sulla loro "reputazione" (gli operai)... e non è escluso che ci siano ulteriori "testimonianze" nate dal nulla!!! Non vi fa venire in mente nulla questa tecnica di costruire ad arte accuse inventate contro i propri accusatori per screditarli? A noi sì! Inutile dire che sappiamo bene a quale episodio si riferiscono (accaduto quasi un anno fa e la denuncia arriva solo ora???), sappiamo bene come si sono svolti i fatti (eravamo lì!) e il cane sta benissimo ed è finalmente trattato da cane e non da rifiuto! Vi forniremo ulteriori dettagli non appena avremo notizie ufficiali sulle denunce a nostro carico. Potrebbe essere interessante per voi sapere che la loro versione dei fatti ha cominciato ed essere raccontata come una cantilena a distanza di tempo dal prelievo del cane, subito dopo (guarda caso) una riunione tenutasi tra volontari, Asl di Rieti e proprietario del canile, in cui i volontari accusavano pesantemente gli operai (uno in particolare) di non fare ormai da giorni il lavoro per cui erano pagati (cioè pulire!!!) presentando documentazione fotogra**** delle condizioni in cui erano costretti a vivere i cani e suggerendo una diversa suddivisione dei compiti per tentare di risolvere i problemi. Così come è interessante il silenzio protrattosi in questi mesi da parte di TUTTI i partecipanti a quella riunione...Cosa chiediamo a voi? A chi ci conosce personalmente, a chi sa come "trattiamo" i cani, a chi ha ricevuto in adozione un cane da noi, a chi è venuto a passare una giornata da Ulmino, a chi in qualunque modo ha potuto veri****re il nostro operato, a chi conosce la VERITA' sul canile di Rieti... quella raccontata dai cani che abbiamo portato fuori da quell'inferno e non certo quella di chi sulla pelle di quei cani guadagna migliaia di euro ogni giorno...

19-20 SETTEMBRE 2007
articolo del Corriere Adriatico del 19 settembre 2007 e comunicato stampa Pluto Progetto Fauna onlus del 20 settembre 2007

Il presidente dell’Anta Bruno Mei Tomasi: “Stiamo aspettando l’affidamento del terreno attraverso un passaggio in consiglio comunale” Verrà smantellata la struttura di Sant’Elpidio, animali a Montegranaro Il nuovo canile a novembre.

(CORRIERE ADRIATICO 19 SETTEMBRE 2007) SANT’ELPIDIO A MARE
– Probabilmente a novembre si apriranno le porte del nuovo Villaggio del cane di Montegranaro, e si smantellerà definitivamente il fatiscente canile di Sant’Elpidio a Mare. Lo fa sapere Bruno Mei Tomasi, presidente dell’Anta. “Stiamo aspettando che venga dichiarato l’affidamento del terreno, attraverso un passaggio in Consiglio comunale – spiega Mei Tomasi – Per il resto è tutto pronto. C’è l’accordo con l’istituto di credito per il finanziamento, c’è il progetto, e se con il comune di Montegranaro, come ho avuto garanzia dal sindaco Giovanni Basso, non si allungheranno i tempi, in due mesi ce ne andremo da Sant’Elpidio a Mare”. Tra le questioni da risolvere, prima di smantellare l’ex Pluto House, soprattutto la sistemazione di oltre 100 cani. “I posti a Montegranaro saranno circa 300 – continua il presidente Anta – Qui abbiamo oltre 400 cani, serve trovare una soluzione per oltre 100 di loro. A questo proposito, dai comuni che non partecipano al progetto per il Villaggio del cane, ci aspettiamo un atto di responsabilità. Serve che si impegnino a trovare una sistemazione per i loro animali, ma non è sufficiente spostarli da qui ad un altro canile. Ci sono altre strutture nelle Marche che stanno arrivando ai livelli di quella di Sant’Elpidio a Mare, se si continuano a riempire di cani si rischia di fare la stessa fine”. L’ideale, secondo l’Anta, sarebbe realizzare un altro rifugio, magari di piccole dimensioni, per un centinaio di animali. “Sarebbe la soluzione opportuna, se qualche ente vuole intraprendere questo percorso siamo pronti a collaborare” continua Mei Tomasi. Altri cani saranno invece ripresi dai proprietari che li avevano consegnati al canile. Una quarantina sarebbero invece registrati come proprietà dell’associazione Pluto progetto fauna (che gestiva in precedenza la struttura), che probabilmente sarà chiamata a rispondere degli animali. Intanto, si prepara un controllo medico a tappeto per tutti i 4 zampe. “Arriveranno a giorni due veterinari - spiega il presidente Mei Tomasi – Visiteranno e cureranno tutti gli animali, dato che molti, da lunghissimo tempo, vivono in condizioni precarie di salute”. Insieme all’Asur, l’Anta provvederà anche nei prossimi giorni ad installare microchip in tutti gli animali: ce ne sono diversi, infatti, privi di identificazione. Infine, un appello per offrire una vita migliore agli animali. “Chiediamo l’aiuto di volontari – conclude Bruno Mei Tomasi – Con qualche collaboratore in più potremo permettere ai cani di muoversi e di uscire per una passeggiata, altrimenti è difficile farli uscire dai box. Il movimento è fondamentale per la loro salute. Offriamo un rimborso spese, invitiamo più persone possibili a venirci a trovare per avviare una collaborazione che potrà proseguire anche quando ci trasferiremo a Montegranaro”. (P.P.)

Pluto progetto fauna Comunicato Stampa 20 settembre 2007
si rimane veramente stupefatti della scaltrezza usata dal presidente dell’Anta, Bruno Mei Tomasi, nel girare e rigirare i propri discorsi e le proprie soluzioni in merito alla costruzione del “villaggio del cane ampio e innovativo” Non occorre essere un attento lettore per rendersi conto del miscuglio di notizie che appaiono con cadenza studiata nei quotidiani locali.
Unica cosa certa sembra comunque, a conclusione, la volontà di 4 sindaci, di cui uno cedente del terreno, di voler finalmente dare avvio alle procedure amministrative per la costruzione del canile.
Resta invece un mistero, avvolto nella più fitta nebbia, la possibilità, da parte dell’ANTA di recepire i soldi, 500mila euro, come dichiarato nei giornali.

Resto del Carlino giovedì 6 settembre 2007, pagina del fermano:
“il costo , infatti, si aggira sui 500mila euro che l’ANTA si impegna a reperire attraverso fondi nazionali ed europei” prima di rendere pubblica una notizia di fondi “inesistenti” sarebbe stato opportuno, per il Sig. Tomasi , prenderne direttamente atto senza far sorgere dubbi circa l’esistenza di procedure fantasma. Bastava una telefonata alla regione Marche per avere conferma dell’infondatezza della sua asserzione ed evitare di darne falsa notizia alla stampa.

Corriere Adriatico mercoledì 19 settembre 2007, pagina Porto Sant’Elpidio/Sant’Elpidio a Mare:
“stiamo aspettando che venga dichiarato l’affidamento del terreno, attraverso un passaggio in consiglio comunale, spiega Mei Tomasi, Per il resto è tutto pronto. C’è l’accordo con l’Istituto di credito per il finanziamento …………” (finanziamento e non fondi).
In merito non abbiamo niente altro da aggiungere, restiamo solo con la convinzione che si dovrebbe parlare e diffondere solo in caso di certezze.
Come è giusto tenere conto di ogni affermazione in merito allo stesso problema nel tempo:
ci riferiamo a quanto asserito dal Tomasi nell’art. del Corriere Adriatico di cui sopra :”una quarantina (di cani) sarebbero invece registrati come proprietà dell’Associazione Pluto progetto fauna , che probabilmente sarà chiamata a rispondere degli animali”. Forse il Tomasi non sa che quei cani risultano di proprietà di Pluto non perché acquisiti su mercati, fiere o negozi bensì perché animali salvati in extremis dai volontari e portati direttamente al rifugio, come dovrebbe fare ogni associazione che si professa protezione animale, senza attendere, data l’urgenza del salvataggio, autorizzazione scritta. Ciò non toglie che gli stessi cani sarebbero stati egualmente condotti nel rifugio in maniera ufficiale il giorno dopo, anche se ciò avrebbe comportato l’aggravarsi delle loro condizioni. Sta di fatto che per quei cani, e non certamente una quarantina, i Comuni non hanno mai sborsato niente in quanto non ne hanno mai voluto riconoscere la paternità. Per quanto riguarda la probabilità che l’associazione sarà chiamata a rispondere degli animali, il Tomasi dovrebbe dimostrare più coerenza ed asserire quanto asserito in un suo articolo sul Tirreno (quotidiano di Massa) del 28 dicembre 2005:” cani che sono sì intestati all’associazione ma solo per benevolenza nei confronti dell’amministrazione Comunale “ e noi ribadiamo “ per il benessere dell’animale”.
Un appunto ci è doveroso comunque rivolgere al continuo dell’articolo del Corriere Adriatico e precisamente a quanto viene spiegato dal Sig. Tomasi : “arriveranno a giorni due veterinari. Visiteranno e cureranno tutti gli animali, dato che molti, da lunghissimo tempo, vivono in condizioni precarie di salute”.
Scusateci se a questo punto ci viene da chiederci: “ ma dal 12 marzo del 2007, giorno in cui l’ANTA ha avuto la gestione di un canile tolto ad un’altra associazione con l’imputazione di maltrattamento, cosa è stata a fare l’ANTA?????. Come mai a distanza di 6 mesi abbondanti i cani vivono ancora in condizioni precarie di salute. I veterinari che arriveranno e prenderanno in cura gli animali sono disponibili solo fin da adesso in poi???? . Quanti cani dal 12 marzo sono stati dunque privati delle adeguate cure????
Ci viene spontaneo concludere dicendo che, se maltrattamento, a detta di quanti hanno effettuato i controlli, era stato prima del 12 marzo, dopo quella fatidica data, per i cani almeno, nulla è cambiato se non l’affermazione che per 6 mesi non hanno ricevuto alcuna cura.
Ponzano di Fermo li 20 settembre 2007
Lidia Gomez Olivera
Vicepresidente Associazione Pluto Progetto Fauna onlus

20 SETTEMBRE
Lettera della Dott.ssa BARBARA VITTORI Presidente CAARM Coordinamento Associazioni Animaliste Regione Marche (dal 1999 al 2005) in merito alla questione Pluto House


Che la situazione del canile Pluto fosse molto complicata si sapeva da anni, che un cambio di rotta ci sarebbe stato solo con un “forte scossone delle scrivanie dei soggetti interessati” lo si poteva supporre, ma che volontari di un’associazione che vivevamo per accudire degli animali, pur con tutte le difficoltà ed errori del caso, venissero così estromessi, sorprende assai e l’intera vicenda lascia amareggiati anche chi ha tanto sperato, in passato, in un “ravvedimento” delle istituzioni locali.
Nella mia qualità di Presidente del Coordinamento Associazioni Animaliste della Regione Marche, per 6 anni (dal 1999 al 2005), ho avuto modo di incontrare il Vice Presidente dell’Associazione Pluto, Sig.ra Lidia Gomez Olivera, numerose volte.
Qualcuno ha detto che il compito che ciascuno ha nella vita è quello di lasciare questo mondo migliore di come l’ha trovato! Lidia, donna dal carattere forte, personalità determinata, iperattiva, con il suo accento caratterizzante, a mio parere, ha sempre agito per migliorare il mondo di animali sfortunati.
Ho esperienza e storia nel settore a sufficienza per affermare che Lidia, ed immagino anche le persone che lei avrà scelto come collaboratori, ha sempre avuto un solo obiettivo: aiutare gli animali; nessun secondo fine.
L’Universo animalista, come molti sanno, è piuttosto vario; l’interesse per gli animali ed il loro benessere accomuna le personalità più disparate, persone anche profondamente diverse l’una dall’altra; persone che si riconoscono come amanti degli animali, anche se poi il concetto di benessere animale non è uguale per tutti, soprattutto quando entrano in gioco anche i propri sentimenti personali.
All’animalista passante occasionale o all’organo di controllo, Pluto poteva certo apparire come un “lager” … un cane alla catena è un cane alla catena! Ma chi occasionale non lo è stato, chi ha avuto per anni quella situazione sotto gli occhi, sa che molti ospiti di Pluto hanno trovato la salvezza in quella catena,… sa che il sovraffollamento era dovuto al tentativo di accogliere tutti gli animali in difficoltà, …sa che l’associazione non ha mai rinunciato ad informare le autorità delle loro precarie condizioni.
Oggi, dopo l’intervento del Nirda, dell’Anta e l’impegno delle istituzioni, probabilmente, come ci auguriamo in molti, le condizioni degli animali miglioreranno ed i proclama annunciano un futuro di protezione per i nostri amici animali, ma sarebbe opportuno non demonizzare il passato e non bruciare al rogo il lavoro, la devozione, l’eperienza e la passione di chi si è esposto sino ad oggi.
Come ben sappiamo, solo chi agisce, soprattutto se lasciato solo, rischia di commettere errori; Lidia, con i suoi collaboratori, di “strada” ne ha fatta molta, tra normative che si modificavano, istituzioni sordo-cieche, un randagismo in continua ascesa, richieste dei cittadini, strutture fatiscenti…
L’invito che mi sento di rivolgere a chi sa di poterlo accogliere, è di non gettare “il patrimonio di esperienza ed amore” che persone come Lidia possono donare, soprattutto a vantaggio di quel benessere animale a cui la normativa, le istituzioni, l’etica ed il volontariato tutto, dovrebbe tendere… sempre e comunque.
Macerata, li 20.09.2007
Dott.ssa Barbara Vittori

24 settembre 2007
LETTERA DI SANDRO ORLANESI
RESPONSABILE A.P.P.A. ASSOCIAZIONE PROVINCIALE PROTEZIONE ANIMALI

Cara Lidia, ogni volta che sento parlare del canile Pluto mi monta la rabbia per quella che ritengo la cosa più ignobile accaduta al nostro movimento. Aggiungo anche che è stato ignobile lasciarvi da soli ma questa è una responsabilità che non riguarda le singole associazioni troppo prese
dai problemi quotidiani. Ti rinnovo almeno la mia solidarietà (sincera). Puoi contattarmi se vuoi, se trovo il tempo, sarò lieto di darvi una mano.
Sandro Orlanesi

CHI E' SANDRO ORLANESI?
RESPONSABILE DELL'A.P.P.A. L'ASSOCIAZIONE PROVINCIALE PROTEZIONE ANIMALI CON SEDE AD APPIGNANO DEL TRONTO E' CONSIDERATO UNO DEI PIONIERI DEL MOVIMENTO ANIMALISTA MARCHIGIANO.
ALLA NOSTRA RICHIESTA DI POTER PUBBLICARE LA SUA MAIL, SANDRO HA DATO L'OK AGGIUNGENDO QUANTO SEGUE...

Puoi senz'altro pubblicarlo, aggiungendo magari che i limiti dei movimenti animalisti sono proprio quelli di mancare di strategia politica. Per un fatto come quello successo a Pluto se ci fosse stata strategia politica un movimento grande come il nostro avrebbe fatto mettere la coda tra le gambe al Giudice, all'ANTA e al NIRDA messi insieme. Immagina per un momento la minaccia di rimettere in mezzo alla strada da Pesaro ad Ascoli Piceno diverse migliaia di cani randagi. Sarebbe stata una rivoluzione al limite dell'ordine pubblico che con una intelligente campagna mediatica avrebbe fatto per forza di cose mediare il provvedimento di un Giudice sul cui operato ogni commento è inutile.
Forza !!!
Ciao Sandro Orlanesi

LETTERA E COMUNICATO STAMPA DI ANNA MAIORANI, PRESIDENTE DEL CAARM
COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI ANIMALISTE REGIONE MARCHE
Ancona 24 Settembre 2007

Cara Lidia,
ho letto la lettera che mi hai allegato di Barbara Vittori in cui esprime il suo pensiero circa la vicenda del canile Pluto. Mi ha fatto piacere leggere che anche lei come me, in qualità di Presidente attuale del C.A.A.R.M., ha riconosciuto la tua buona fede nel condurre la gestione del canile Pluto House e quanto ti sei sempre prodigata per il benessere animale. Se hai letto il mio comunicato stampa di allora, nel dubbio te lo allego, fondamentalmente affermo le stesse cose dette da Barbara.
L¹unica cosa su cui non ho potuto esprimermi, in quanto non ho mai avuto modo di venirla a visitare, è stato riguardo la struttura. Tengo ad informarti che, con chiunque abbia parlato circa questa storia, e qui ci includo anche Marisa Aquila che è affine al mio pensiero, ho sempre riconosciuto il rapporto molto positivo esistito tra te ed il C.A.A.R.M.
Questo Coordinamento ha sempre riconosciuto le colpe in primis alle Asur competenti e Sindaci, ovviamente. Credo che più di questo non ci si possa chiedere, anche perchè ho avuto il dovere di ascoltare anche altre Associazioni che hanno purtroppo dichiarato la negatività sia della gestione che del sito. Insomma, cerca di capire il mio disorientamento che non mi permette di essere totalmente obiettiva da una parte o dall¹altra per mancanza di prove che personalmente non ho. Per questo si deciderà nelle sedi più appropriate.
Per quanto riguarda la tua richiesta di pubblicare la lettera di Barbara, fammi dare l¹ok da parte sua ed io la farò pubblicare molto volentieri. Resto in attesa dei futuri sviluppi di questa brutta vicenda con la
speranza che si risolvi al più presto ed il più indolore possibile per tutti (ovviamente inclusi anche gli ospiti del canile).
Un caro saluto.
La Presidente
Anna Maiorani *
*= Firma autografa sostituita da indicazione a mezzo stampa ai sensi dell¹art.3, comma 2 del D.Lgs. n.39/93
C/o il Comune di Ancona I^ Circoscrizione Via C. Battisti,11/c - 60123 Ancona
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Alla cortese attenzione del Caporedattore
Comunicato stampa da parte del Coordinamento Associazioni Animaliste Regione Marche con preghiera di pubblicazione


Riguardo al sequestro del canile di S. Elpidio a Mare gestito dall¹Associazione ³Pluto Progetto Fauna², ci auguriamo che oltre alla Magistratura intervengano gli Uffici regionali competenti affinché sia fatta chiarezza anche sulle diverse segnalazioni che pervengono da più parti sulla situazione di molti canili regionali. Ci auguriamo che oltre alla posizione dell¹Associazione venga presa in considerazione quella di chi avrebbe dovuto vigilare per legge: Servizio veterinario ASUR e Sindaci dei Comuni che hanno affidato i cani ad un canile i cui gestori chiedevano da anni ripetutamente ed inutilmente, dei risolutivi interventi che ponessero rimedio alle carenze gravi della struttura.
Si ricorda che i Comuni ,in base alla l.281/91 ed alla lr 10/97 devono provvedere alla costruzione di propri canili utilizzando anche fondi ministeriali disponibili per questo. Si preferisce invece rivolgersi all¹iniziativa privata o alle associazioni che notoriamente dispongono di poche risorse economiche e si trovano, di solito, a gestire più animali di quelli che le strutture permetterebbero, utilizzando spesso le sole forze dei volontari. Si aspettano, comunque, con fiducia gli esiti della Magistratura e ci si augura che questo intervento sia utile a risolvere questa annosa situazione al meglio. Su tutto questo,infatti, chi potrebbe continuare a rimetterci è come sempre la condizione di vita degli animali, i volontari che cercano di supplire alle carenze delle Istituzioni e chi spera che le leggi vengano attuate e fatte rispettare.
La Presidente Anna Maiorani

COMUNICATO STAMPA PLUTO PROGETTO FAUNA ONLUS
2 OTTOBRE 2007

Il cerchio si stringe: è bastata un’ultima dichiarazione pubblica da parte di una persona che si definisce “amante degli animali” a farci finalmente comprendere cosa si nasconde dietro tutta la storia di “Pluto”: la matassa si sta ormai dipanando. Asserzioni della persona che suonano con enfasi ed alto senso di giustizia a difesa dei quattrozampe ma che non hanno mai visto l’autore di sì detti discorsi scendere direttamente in campo per salvare almeno uno dei cani (all’infuori di tre cuccioli di cui poi parleremo) che hanno trovato vita ed assistenza dentro quella struttura fatiscente, una persona che ha avuto bisogno di tanti altri suoi “simili” per cercare di emergere dalle proprie paure e dalle proprie restrizioni mentali per allinearsi contro chi, al contrario, ha sfidato il mondo per salvare più animali possibili. Non ne diremo il nome poiché il ns. unico obiettivo nel contesto è far capire alla “persona” che, se pur agli occhi degli uomini non risulterebbe mai colpevole, noi crediamo fermamente che esiste un tribunale situato molto più in alto di quello composto da toghe, politicizzanti e “falsi credenti” che già, sin da adesso, sa porre il Suo giudizio nella giusta parte.
“Pieno consenso”, appuriamo dunque, per la giunta Comunale di Montegranaro nelle persone del Sindaco Dr. Giovanni Basso e dell’Assessore all’Ambiente Paolo Macchini: personaggi che hanno saputo “silenziosamente” (quasi di nascosto ????????) recepire e mediare istanze presentate”. Saremmo proprio onorati di essere messi a conoscenza di quante e quali, tra le Associazioni presenti nel territorio, o addirittura nella Regione, sono state così “toccate” dalle problematiche dei randagi di Pluto House da considerarsi dei veri e propri difensori del mondo animale ed erigersi a giudici implacabili contro la gestione, sempre aperta a tutti, del primo e vero rifugio di “Pluto Progetto Fauna”. Anche noi abbiamo sempre avuto una perfetta conoscenza delle problematiche dei randagi ma soprattutto, proprio perché la nostra conoscenza è sempre nata dal cuore, abbiamo sempre rispettato sia il randagio sia quanti, durante il loro cammino di volontariato, si sono trovati di fronte a difficoltà aprendo anche a loro le nostre porte, la nostra disponibilità ed il nostro aiuto. Lo stesso CAARM (Coordinamento associazioni animaliste regione Marche) ne è stato testimone diretto.
Non stiamo, per lo meno in questa sede (dato che la suddetta gestione è ancora tutta da vedere e chiarire), a commentare la “professionalità e l’attenzione dell’Associazione ANTA ONLUS” in quanto la stessa è stata introdotta nel nostro territorio da “personaggi locali” dopo un’attenta e studiata preparazione di circostanze, ma teniamo a precisare che la “persona” oggetto della presente, che si ritiene tanto offesa nel suo comune senso del pudore dalla gestione dell’Associazione Pluto progetto Fauna”, convocata qualche tempo fa dalla stessa amministrazione (alla quale oggi apre i suoi elogi) per sancire entrambi un accordo circa l’eventualità di aprire un rifugio a Montegranaro sotto la sua diretta gestione, pur essendo responsabile locale di un’Associazione animalista a livello nazionale, si è ben guardata dall’accettare tale proposta: i canili puzzano di cane, di deiezioni, c’è il rischio di morsi, le pale per la ghiaia pesano, c’è la paura di non aver più tempo libero da dedicare alla propria libertà individuale. E’ forse per questo che anche l’ANTA, tanto acclamato, si serve, per lo meno da quello che risulta a noi risulta, di personale proprio solo per fatti sporadici riservando il lavoro ad ex dipendenti dell’Associazione tanto discriminata o ad individui che fanno capo ad una cooperativa. Si è forse dimenticata “la persona” che le “forze politiche”erano già state contattate dall’allora ASl 11 – prot. 8366 datato 30-5-01- per “dismissioni beni aziendali” e con la proposta: “Dovendo programmare la dismissione di beni aziendali e nello specifico il terreno e l’immobile in cui è collocato il rifugio per cani, con la presente si richiede alle SS.LL. se sono interessate all’acquisizione del bene il cui valore complessivo è stimato in circa 270 milioni. Si richiede, inoltre, sempre al fine di cui in oggetto, se l’ipotesi di costruzione di un canile intercomunale ha fatto dei passi aggiuntivi e, in caso positivo, la previsione temporale di avvio.
Distinti saluti
Il Direttore Generale Dr. Giovanni Caruso“
e che da circa qualche mese prima del giorno del blitz erano già tutte a conoscenza del progetto dell’Associazione Pluto e della piena disponibilità dei mezzi finanziari necessari per la costruzione del nuovo rifugio? Si è forse dimenticata, la “persona”, di quante volte nel corso degli anni ha contattato i volontari di Pluto per chiedere aiuto nel soccorso di animali vaganti nella propria cittadina con la scusante che i suoi impegni non le permettevano di interessarsene direttamente? O era forse il timore di dimostrare ad una Amministrazione che il suo “interessamento” per animali sarebbe sicuramente andato a toccare le casse del Municipio o ne avrebbe direttamente pagato le conseguenze? Si è forse dimenticata la “persona” che nell’agosto del 2005, dall’Amministrazione del Comune tanto decantato e retto anche allora dall’attuale Primo Cittadino, in seguito al suo unico intervento in merito a personale prelievo di tre cuccioli dal territorio, ha ricevuto quanto segue:
“Dovrà pertanto assumersi ogni responsabilità per quanto fatto, con a Suo esclusivo carico, la cura, la custodia ed il mantenimento, presso l’Associazione Pluto Progetto fauna di Sant’Elpidio a Mare.
Distinti saluti
Montegranaro li 09.09.2005” ??
Cosa naturalmente mai avvenuta, ma non per misericordioso intervento successivo del Comune bensì perché, i tre cuccioli, sono sempre stati solo ed esclusivamente a carico dell’Associazione Pluto.
Dato che la “persona” conclude il suo intervento inneggiando ad un percorso (oseremmo dire “ipotetico”) “costruttivo di collaborazione e scambio positivo tra forze politiche e associazioni di tutela animali verso il fine comune della protezione dei quattrozampe”, sa forse spiegarci perché la “forte sensibilità sviluppatasi in merito alla tematica del randagismo” non ha visto il suo esordio qualche mese prima del blitz, quando per l’accalappiamento di un cane femmina (al suo secondo parto in loco) non ha fatto provvedere la stessa “persona” perfettamente a conoscenza dell’esistenza del caso da tempo né tanto meno la volontà animalista dell’Amministrazione (egualmente informata)??? Da quel cane femmina, senza sigla di riconoscimento, sono nati circa 16 cuccioli, non sembrano un po’ tanti dato l’impegno sulla tematica del randagismo? Quel cane è stato infine prelevato ……… e scusateci se, anche in questo caso, in primo piano si è messa di mezzo l’Associazione Pluto: l’animale, da allora, non ha dato alla luce più alcun cucciolo.
Non ce ne voglia l’Amministrazione di Montegranaro (qualora capitasse di prenderne nota)per questi nostri appunti: riteniamo che i punti di vista dei Comuni generalmente non convergono con gli stessi obiettivi di qualsiasi forma di “volontariato”: Il volontariato parla con il cuore e con l’unico scopo di realizzare l’obiettivo primario imposto da un proprio Statuto, ed in questo specifico caso lo scopo è la piena tutela degli esseri indifesi; le Amministrazioni parlano con percentuali, statistiche, approvazioni di bilanci e “politica”. I cani non fanno politica ed il volontariato può andare a braccetto con la “politica” solo per spiegare, in maniera tale da far comprendere ai politici, la validità delle Leggi in materia e concordarne l’attuazione.
Chiudiamo questo lungo e forse estenuante messaggio, dopo aver finalmente compreso che taluni animalisti sono tali solo se seduti comodamente su una poltrona a dirigere mentre i rifugi sono aperti a chiunque abbia piacere di sporcarsi le scarpe, con qualche celebre frase. Chi vuol intendere, intenda.

Non è grave il clamore chiassoso dei violenti, bensì il silenzio spaventoso delle persone oneste. (M.L.KING)
L’ingiustizia, ovunque si verifichi, minaccia la giustizia dappertutto. La giustizia ritardata è giustizia negata e ogni legge ingiusta non è affatto una legge. (Marthin Luther King)
Un uomo fa quello che è suo dovere fare quale che siano gli ostacoli, i pericoli e le pressioni. E questa è la base di tutta la moralità umana. (JOHN F. KENNEDY)
La neutralità favorisce sempre l'oppressore non la vittima. Il silenzio incoraggia sempre il torturatore non il torturato. ( ELIE WIESEL)
Una vita di servizio deve essere una vita di umiltà. Chi intende dedicare agli altri la propria vita non ha tempo di crearsi un posto al sole. (MAHTMA GANDHI - L'Arte di vivere)
Essere innocenti è pericoloso perché non si hanno alibi. (BORIS MAKARESKO)

Novembre 2007: SEQUESTRO SITOWEB PLUTO HOUSE (www.plutohouse.org)
Io, cane, posso anche tacere se tu me lo imponi, rimanendo in silenzio ad ascoltare la tua voce che urla, bestemmia, impreca, racconta volgarità e falsità, mette zizzania, uccide più di una spada. Ma non importa, io rimango in silenzio ad ascoltare la voce dell'uomo e ringrazio il mio Dio di essere nato semplicemente "cane" e di saper solo "ululare".

26 novembre 2007 - un'altra sconfitta per Pluto - Sequestrato il sito www.plutohouse.org

Cari tutti,
non conosciamo ancora con certezza il motivo per cui il sito www.plutohouse.org sia stato sequestrato ma ve ne daremo informazioni non appena ne saremo certi.
Resta il fatto che sappiamo che siamo "scomodi" per molti, coloro che vogliono tapparci la bocca troveranno sempre mille scuse e mille appigli, ma noi non ci arrendiamo.
Abbiamo sempre detto la verità, la nostra e quella di altri, per parità e diritti.
Ma sembra che questo abbia dato fastidio a qualcuno.......
Cosa faremo? Come sempre abbiamo fatto da 17 anni a questa parte continueremo a lottare per difendere i diritti dei senza voce, tutelare i nostri amici con la coda.
Ringraziamo tutti coloro che seguono le nostre vicende e che ci hanno scritto e telefonato per cercare di capire quello che sta succedendo in questa piccola fetta d'Italia, siamo consapevoli di essere schietti, sinceri, impavidi e fastidiosi......ma non ci fermeremo, non resteremo a guardare mentre il grande business della gestione dei canili continua a dilagare sulla pelle degli animali, uniche vittime di un mondo che vuole trasformarli in una “catena di montaggio”, in una “industria” forse troppo perfetta per degli esseri che cercano un contatto umano, un gioco, una carezza.

Sequestrateci il canile, sequestrateci il sito,
ma non potrete mai sequestrarci i pensieri e gli ideali,
ed i nostri cuori così vicini ai cuori animali………..
MAI!





I COMMENTI DEI SOSTENITORI DI PLUTO

RIDATE IL CANILE AI VOLONTARI DI PLUTO!!!

RIDATE LA GESTIONE DEL RIFUGIO PLUTO ALL'ASSOCIAZIONE PLUTO PROGETTO FAUNA ONLUS

TUTTI I CANI VENGONO CURATI E AFFIDATI NELLE MANI DI COLORO CHE VOGLIONO SOLO IL LORO BENE

IL LAVORO CHE I VOLONTARI SVOLGONO CON I CANI PRESENTI NELLA STRUTTURA È IMMENSO E DEGNO DI RISPETTO, COSÌ COME LA VITA DEGNA DI CHI, COME QUESTI PICCOLI ESSERI, È STATO ABBANDONATO. PUNIBILI SONO TUTTI COLORO CHE LASCIANO QUESTI ESSERI CHE CHIEDONO SEMPLICEMENTE DI ESSERE AMATI E RISPETTIATI, COSÌ COME STANNO FACENDO TUTTI I VOLONTARI CHE DA ANNI LAVORANO AL RIFUGIO PLUTO HOUSE

PER I CANI DI PLUTO CHE HANNO BISOGNO DEI LORO VOLONTARI!

RIDATE AI CANI - LE UNICHE VITTIME DI QUESTA DEPRECABILE SITUAZIONE- I LORO VOLONTARI!!

MI AUGURO CHE IL BUONSENSO PREVALGA ....

RITENGO CHE SIA UN DOVERE DI TUTTI, PRIVATI ED ISTITUZIONI, OCCUPARSI DEI CANI RANDAG

RIDATE IL CANILE ALL'ASSOCIAZIONE PLUTO

CANI DI PLUTO HANNO BISOGNO DEI LORO VOLONTARI, LASCIATE IL CANILE ALL'ASSOCIAZIONE PLUTO

CHE I CANI POSSANO CONTINUARE AD AVERE L'AFFETTO DEI VOLONTARI DE PLUTO HOUSE, LASCIATE CHE SIANO LORO A CONTINUARE A GESTIRE IL CANILE "UMANAMENTE".

TUTTI I VOLONTARI HANNO SEMPRE CONTINUATO A SVOLGERE I LORO LAVORO IN QUANTO GLI AMICI DI PLUTO SONO MORTI SOLO DI VECCHIAIA.

GLI ANIMALI SONO CURATI CON TANTO AMORE E ATTENZIONE, PLUTO NON DEVE CHIUDERE! MA DEVE ESSERE AIUTATO A COSTRUIRE UNA STRUTTURA ADEGUATA AI CANI OSPITATI

CERCHIAMO DI DIVENTARE UN PAESE CIVILE!!

HANNO SALVATO IL MIO CANE CHE ERA SCAPPATO E MI HANNO AIUTATO A SFAMARE DUE POVERI CANI COSTRETTI ALLA CATENA. PERCHÉ FATE LORO QUESTO?

PIUTTOSTO CHE CAUSARE DISAGI AI 600 OSPITI E FAR SENTIRE IN COLPA I VOLONTARI, SAREBBE IL CASO DI INVITARE I COMUNI CHE SI SERVONO DI QUESTO CANILE A TROVARE QUALCHE EURO PER LA SUA GESTIONE ( E PURE IN FRETTA) ED A FARE IN MODO CHE GLI STESSI VOLONTARI POSSANO TORNARE SUBITO AD OCCUPARSI DEI LORO CANI.

QUANDO HO VISTO L'ARTICOLO SONO RIMASTA COLPITA. E' VERO LA STRUTTURA È FATISCENTE MA NON HO VISTO NESSUN CANE MALATO O DENUTRITO!!

DIAMO AI CANI UN'ALTRA POSSIBILITÀ, NON ABBANDONIAMOLI PROPRIO ORA!

LASCIATE AI CANI LA LORO FAMIGLIA UMANA

QUESTO E' QUELLO CHE SUCCEDE QUANDO QUALCUNO SI DA' DA FARE CON DEI BUONI PROPOSITI... PERCHE' STUDIO APERTO NON VA A VERIFICARE I VERI CANILI LAGHER???

SONO TANTE LE STRUTTURE FATISCENTI MA CHE AIUTANO ANIMALI CHE NESSUNO VUOLE.SALVIAMOLI

TUTTI I RAGAZZI SVOLGONO UN LAVORO STRAORDINARIO!

THEY DESERVES MORE HELP AND SUPPORT

SERVIREBBE AIUTO DA PARTE DEI COMUNI, NON SOLO DEI VOLONTARI.

MI PIACEREBBE SAPERE IN QUALI ALTRE STRUTTURE VERRANNO PORTATI I CANI (COME DAL SERVIZIO DI STUDIO APERTO) E SI CI SAREBBERO ANCHE VOLONTARI O SOLO GESTITI DALLE AUTORITÀ O, PEGGIO, DA PERSONE CHE LO FANNO SOLO PER BUSSINESS ??? ALLORA SI CHE LA COSA DIVENTA GRAVE PER I CANI !!!

EFFETTIVAMENTE IL DEGRADO C'È!

NO COMMENT

ANCHE SE NON CI SONO STATA , HO SENTITO PARLARE DELL'ASSOCIAZIONE E NON CAPISCO PERCHÈ SI DEBBA SEMPRE ANDARE CONTRO CHI CERCA CON ESTREMI SFORZI DI FARE QUALCHE COSA DI ESTREMAMENTE BUONO CON LE RISORSE E LE STRUTTURE CHE SI RITROVA

LA COSA PIÙ IMPORTANTE È LA SALUTE DEI CANI: NON IMPEDIAMO AI VOLONTARI DI ENTRARE NELLA STRUTTURA MA SOLLECITARE LE ISTITUZIONI A MIGLIORARE LA STRUTTURA.

PENSATE ALLA SALUTE E AL BENE DEGLI ANIMALI INVECE CHE ALLE MARCHE DA BOLLO E ALLE MAZZETTE! COMPORTATEVI DA UOMINI ONESTI E CON UN PO' DI CUORE PER UNA VOLTA!

STRUTTURA CHE NECESSITA DECISAMENTE DI INTERVENTI MIGLIORATIVI, MAVOLONTARI PRESENTI E CAPACI

MA AMO MOLTO I CANI

NON SONO MAI STATA PERSONALEMTE AL RIFUGIO MA CONOSCO PERSONE CHE CI SONO STATE CHI PER ADOTTARE UN CANE CHI PER DARE UN PO' DI AIUTO E TUTTI MI HANNO CONFERMATO CHE I CANI NON VENGONO MALTRATTATI ANCHE SE LA STRUTTURA È FATISCENTE. AIUTIAMO CHI AMA VERAMENTE GLI ANIMALI E NON COLORO CHE LO FANNO COME BUSINESS.

TRATTARE MALE GLI ANIMALI SIGNIFICA NON AMARE NEANCHE GLI ESSERI UMANI

STRUTTURA APERTA A TUTTI .OTTIMO PUNTO DI RIFERIMENTO

CONOSCO LA GENEROSITÀ E L'IMPEGNO SOCIALE DI ALCUNE PERSONE DELL'ASSOCIAZIONE PLUTO

PER FAVORE,USATE IL CUORE...GRAZIE

PECCATO CHE SUCCEDA TUTTO QUESTO

RITENGO CHE A PRESCINDERE DALLA REALE CAUSA DI QUESTO SCOMPIGLIO I CANI NON DEBBANO RIMETTERCI E PRIVARLI DELLE PERSONE CUI SONO ABITUATI INTEGRA UNA GRANDE E GRAVE FORMA DI MALTRATTAMENTO CHE DEVE ESSERE SCONGIURATA.LA MIA E' UNA POSIZIONE A FAVORE DEI CANI E DI CHI GLI HA DEDICATO IL PROPRIO TEMPO E LE PROPRIE ENERGIE NELLA PIU' TOTALE BUONA FEDE!!!DOBBIAMO TENERE SEMPRE PRESENTE CHE IL RANDAGISMO E' UNA PROBLEMATICA SERIA E LADDOVE LE ISTITUZIONI NON VOGLIONO ARRIVARE SONO LE ASSOCIAZIONI MOSSE DA AMORE E PASSIONE CHE CI ARRIVANO ANCHE SE IN MODI NON OTTIMALI PERO' CI ARRIVANO! SOLO CHI OPERA SUL CAMPO SA QUANTA FATICA CIO' RICHIEDA.AIUTIAMO DAVVERO QUEI POVERI CANI!!!

SE I NOSTRI AMICI PELOSI POTESSERO PARLARE RINGRAZIEREBBERO QUANTI HANNO SPESO IL LORO TEMPO AD AIUTARLI.

AIUTIAMO I PIÙ DEBOLI

ANIMALI TRATTATI MOLTO BENE

SPERO CHE CE LA FACCIATE

ZERO COMMENTI!!! L'UNICA COSA CHE POSSO DIRVI E DI CONTINUARE A COMBATTERE PER QUELLO IN CUI CREDETE E DI NON ARRENDERVI MAI. UN FORTE ABBRACCIO.

OK NON ERA MAGARI AL MASSIMO DELLA FORMA, A VEDERLO DA FUORI,MA CERTO CHE SE I COMUNI CONTRIBUIVANO ATTIVAMENTE A QUELLO CHE I SOLI PRIVATI PORTAVANO AVANTI IO PENSO CHE NON CHIUDEVA!! MA PERCHÈ IN TV NON SI OCCUPANO DEI VERI LUOGHI DOVE GLI ANIMALI VENGO USATI PER VIVISEZIONI,PELLICCIE,COMBATTIMENTI ECC, NO MANDARE IN TV IL SERVIZIO DI PLUTO COME SE FOSSE UNO DEI QUEI POSTI!!

TUTTI SAPEVANO CHE LA STRUTTURA NON È ADEGUATA (I VOLONTARI SI BATTONO DA ANNI CONTRO L'INERZIA DEI COMUNI), COME MAI TUTTO QUESTO CLAMORE ALL'IMPROVVISO? QUALI INTERESSI CI SONO SOTTO? E PERCHÉ NON PERMETTERE L'INGRESSO AI VOLONTARI CHE DA ANNI ASSISTONO I CANI (CONTRO TUTTO E TUTTI) E NE PERMETTONO L'ADOZIONE? GLI UNICI A RIMETTERCI, COME AL SOLITO, SARANNO I CANI E CHI LI AMA DAVVERO.

NON SONO MAI STATA AL RIFUGIO DI PERSONA MA CONOSCO LA LORO ATTIVITÀ

HO VISTO LE CONDIZIONI DELLA STRUTTURA MA HO VISTO VOLONTARI SPALARE FANGO E SPORCO PER RENDERE CONFORTEVOLE PER I CANI UNA ZONA ABBANDONATA DALLE AUTORITÀ LOCALI

È VERO CHE LA STRUTTURA È FETISCENTE MA È PUR VERO CHE LA DISPONIBILITÀ NELL'ACCOGLIERE CANI ABBANDONATI, LA VOLONTÀ DI FARLI ADOTTARE E L'AMORE PER I CANI PUÒ ESSERE RICONOSCIUTO AI VOLONTARI CHE NE HANNO FATTO PARTE FIN'ORA. CONOSCO PERSONALMENTE PIÙ DI UN CANE ADOTTATO DA FAMIGLIE AL CANILE PLUTO

NON ARRENDETEVI!

TENETE DURO, NON ARRENDETEVI! FATELO PER QUEI PICCOLI INNOCENTI

LA STRUTTURA È MALCONCIA MA I CANI VENIVANO TRATTATI BENISSIMO, AVEVANO UN'ASSISTENZA MEDICA INECCEPIBILE TANTO CHE IO DA ALLORA MI SERVO DELLA LORO STESSA VETERINARIA

DA SALVARE

BISOGNA SALVARLO

I CANI SONO FELICI ED I VOLONTARI LI AMANO

SIETE DELLE PERSONE IN GAMBA CHE "FATE".È UNA VERGOGNA QUELLO CHE STA SUCCEDENDO.

STRUTTURA FATISCENTE MA NULLA DA DIRE COME VENGONO TRATTATII CANI UN GRAZIE A TUTTI I VOLONTARI OTTIMO LAVORO

ANCHE SE LE STRUTTURE NON SONO RISULTATE A NORMA A SEGUITO DEL SOPRALLUOGO DEL CORPO FORESTALE NEI GIORNI SCORSI, HO SEMPRE NOTATO UNA GRANDE ATTENZIONE DA PARTE DELLA VICEPRESIDENTE LIDIA E DEI VOLONTARI NELLA CURA DI TUTTI GLI ANIMALI, OSPITI DELLA STRUTTURA!

DÒ REGOLARMENTE CONTRIBUTI VOLONTARI IN DENARO E I CANI NON SONO TENUTI IN MALO MODO; IL PROBLEMA è INVECE LA PRESA DI RESPONSABILITà DEI COMUNI LIMITROFI CHE HANNO FATTO MOLTE PROMESSE AI PROPRIETARI DEL CANILE E CHE HANNO DISATTESO VERGOGNOSAMENTE, ALTRIMENTI GLI ANIMALI OSPITATI AVREBBERO DELLE CONDIZIONI DI SOGGIORNO NELLA STRUTTURA MOLTO PIù CONFORTEVOLI

AIUTATELI!

ANCHE NOI SIAMO ANIMALI: SFORZIAMOCI DI COMUNICARE E CONDIVIDERE TUTTI INSIEME LA TERRA!

IL CANILE DEVE RIMANERE APERTO

RIAPRITE IL CANILE!

E' UNO SPAZIO CHE NON PUO' ESSERE CHIUSO. GLI ANIMALI SONO TRATTATI CON AMORE

IO NON CI SONO MAI STATO AL PLUTO HOUSE. MA LA MIA RAGAZZA ED IL SUO CANE "LILLY" SI. :-) E CHIUNQUE CONOSCA CHE CI SIA STATO, CHE ABBIA AVUTO MODO DI VENIRVI A TROVARE, GRIDA ALLA SCONDALO, PERCHE' SA, COME I CANI VENGONO TRATTATI BENE, CON QUANTO AMORE E QUANTA CURA. NON POSSO NON PARTECIPARE!

VADO AL PLUTO HOUSE TUTTE LE DOMENICHE DA ANNI. DOBBIAMO CONTINUARE AD AIUTARLI.

PER OGNI PIPPO COME IL SETTERINO CHE ORA MI LECCA LA GUANCIA

LA MIA FAMIGLIA HA ADOTTATO NEL CORSO DEGLI ANNI 3 CANI TUTTI FORTUNATAMENTE OSPITATI AL RIFUGIO.LA FATISCENZA DELLA STRUTTURA NON ERA CERTO DOVUTA ALLA MANCANZA DI ATTENZIONI DA PARTE DEI VOLONARI MA SEMMAI ALLA COMPLETA ASSENZA DI AIUTI ESTERNI.

STRUTTURA DEGRADATA MA PERSONALE PRESENTE E ATTENTO NELLA CURA DEGLI ANIMALI

E' UNA VERGOGNA INCREDIBILE.IL RIFUGIO È UNA DELLE POCHE REALTÀ DELLA ZONA CHE CONOSCO DI CUI DOVREMMO TUTTI ESSERE FIERI.

NON HO PAROLE... MI SI STRINGE IL CUORE..

TUTTI I VOLONTARI LAVORANO DURO PER IL BENE DEI CANI

AIUTATELI!

È UNA VERGOGNA CHE UNA STRUTTURA COSÌ GESTITA VENGA MESSA IN CONDIZIONI DI NON POTER FARE DEL BENE!!

SE TOGLIAMO I VOLONTARI CHI SI PRENDERÀ PIÙ CURA DEI CANI E DELLA STRUTTURA GIÀ ABBASTANZA TRASCURATA DA CHI DI DOVERE?

PUÒ ANDARE BENE UNA COSA, X UNA VOLTA, IN ITALIA?

DOVREBBE AVERE PIÙ SOVVENZIONI DALL'AMMINISTRAZIONE

I CANI ERANO AMOREVOLMENTE ACCUDITI

NON PERMETTIAMO CHE CENTINAIA DI CANI,VENGANO ABBONDANATI DA COLORO CHE FINO AD OGGI SI SONO PRESI GRATUITAMENTE CURA DI LORO NE SOFFRIREBBERO TANTO!!!!SALVIAMO PLUTO'S!!!!!,

I CANI SONO CURATI E TRATTATI BENE, PURTROPPO LA STRUTTURA NON È ADEGUATA MA LA COSA È DA ATTRIBUIRSI AI NOSTRI AMMINISTRATORI COMUNALI CHE NON FANNO NIENTE PER RISOLVERE IL PROBLEMA!!

INVECE DI CHIUDERE QUESTO CANILE, CHE SI HA BISOGNO DI ESSERE ADEGUATO E MIGLIORATO, PERCHÈ NON SI AIUTA CONCRETAMENTE, ECONOMICAMENTE A RENDERLO MENO FATISCENTE?

FACCIO I COMPLIMENTI PER COME VENGONO CURATI ED ASSISTITI TUTTI I CANI OSPITATI, SPESSO IN SITUAZIONI DI EMERGENZA ASSOLUTA. TROVO PROFONDAMENTE INGIUSTO ED IRRAGIONEVOLE IL PROVVEDIMENTO PRESO DAL CORPO FORESTALE E DALLE COMPETENTI AUTORITÀ. BISOGNEREBBE ANTEPORRE IL BUON SENSO A MOLTE LEGGI APPLICATE CON SCARSO SENSO DI SOLIDARIETÀ VERSO LA VITA IN GENERE E VERSO CHI, QUESTE VITE, LE AIUTA IN MANIERA DISINTERESSATA.

HO VISTO SEMPRE E SOLO GENTE CHE SI DAVA DA FARE X DARE DIGNITÀ A TUTTI GLI OSPITI DI PLUTO'S HOUSE

OCCORRE VEDERE PER CAPIRE, NON GUARDARE.

QUANDO VISITI IL CANILE DI PLUTO PERCEPISCI L'AMORE GRANDE PER GLI ANIMALI E QUESTA E' LA COSA PIU' IMPORTANTE.- DIVERSE VOLTE HO RINGRAZIATO DIO PER L'ESISTENZA DI UNA COSA BELLA COME PLUTOHOUSE.-

VOGLIO AIUTARE IL CANILE MA SOPRATTUTO COMINCIARE A FARE VOLONTARIATO PRESSO PLUTO HOUSE

ANIMALI LIBERATION!!!!

NON LI ABBANDONATE!

CHIUNQUE AIUTI ANIMALI INDIFESI È DA DIFENDERE!!!!

SONO TRISTE PER IL RIFUGIO DI PLUTO....

AIUTIAMO TUTTI GLI ANIMALI

MALGRADO I POCHI MEZZI A DISPOSIZIONE I VOLONTARI FACEVANO IL POSSIBILE PER I LORO CANI, QUANTO È SUCCESSO NON È GIUSTO

CHI NON HA RISPETTO PER GLI ANIMALI NON RIESCE NEPPURE A RISPETTARE I PROPRI SIMILI. SONO DELL'OPINIONE CHE DEVONO ESSERE SALVAGUARDATE E AIUTATE TUTTE LE PERSONE E ENTI CHE PROTEGGONO E AMANO GLI ANIMALI.

HO VISTO IN PUGLIA CENTINAIA DI CANI ABBANDONATI.....QUELLA È UNA VERGOGNA. HANNO BISOGNO D'AMORE E DI CURE, SPERO CHE SI RISOLVA PER IL MEGLIO!

HO ADOTTATO DA PLUTO UNA CAGNETTA DI RAZZA SEGUGIO NON-VEDENTE (CECILIA, DETTA LUCIA). SECONDO LA MIA LUNGA ESPERIENZA CON ANIMALI ABBANDONATI HO POTUTO CONSTATARE CHE ERA IN OTTIMA SALUTE FISICA E PSICHICA (NON AVEVA SUBÌTO MALTRATTAMENTI ED AVEVA RICEVUTO TANTO AFFETTO: NONOSTANTE LA SUA CONDIZIONE È PIENA DI GIOIA DI VIVERE). I VOLONTARI SONO VENUTI FINO A CINGOLI A PORTARMELA PER VERIFICARE SE LA CASA E LA PADRONA ERANO ADEGUATE ALLA SITUAZIONE. I VOLONTARI HANNO POI CONTINUATO AD INFORMARSI PER ACCERTARE IL BUON ANDAMENTO DELL'ADOZIONE.

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