Pluto Progetto Fauna onlus

Pluto Progetto Fauna onlus, costituita nel 1991, è una onlus che si occupa di tutelare gli animali abbandonati e prevenire il randagismo. Responsabile della gestione del Rifugio Pluto House sino al marzo 2007, oltre ad aver provveduto all'intervento, cura, mantenimento e affidamento di oltre 6500 animali abbandonati, si occupa da sempre della promozione delle adozioni, della prevenzione degli abbandoni, dell'incentivazione delle sterilizzazioni, della salvaguardia delle colonie feline. Opera anche a livello preventivo, attuando campagne di sensibilizzazione e informazione nelle scuole di ogni ordine e grado e organizzando eventi formativi per i cittadini. PER INFORMAZIONI 347.8439127 plutohouse@hotmail.it

martedì 2 ottobre 2007

comunicato Stampa 2 ottobre 2007

Associazione Pluto Progetto Fauna onlus
Comunicato stampa del 2 ottobre 2007

Il cerchio si stringe: è bastata un’ultima dichiarazione pubblica da parte di una persona che si definisce “amante degli animali” a farci finalmente comprendere cosa si nasconde dietro tutta la storia di “Pluto”: la matassa si sta ormai dipanando. Asserzioni della persona che suonano con enfasi ed alto senso di giustizia a difesa dei quattrozampe ma che non hanno mai visto l’autore di sì detti discorsi scendere direttamente in campo per salvare almeno uno dei cani (all’infuori di tre cuccioli di cui poi parleremo) che hanno trovato vita ed assistenza dentro quella struttura fatiscente, una persona che ha avuto bisogno di tanti altri suoi “simili” per cercare di emergere dalle proprie paure e dalle proprie restrizioni mentali per allinearsi contro chi, al contrario, ha sfidato il mondo per salvare più animali possibili. Non ne diremo il nome poiché il ns. unico obiettivo nel contesto è far capire alla “persona” che, se pur agli occhi degli uomini non risulterebbe mai colpevole, noi crediamo fermamente che esiste un tribunale situato molto più in alto di quello composto da toghe, politicizzanti e “falsi credenti” che già, sin da adesso, sa porre il Suo giudizio nella giusta parte.
“Pieno consenso”, appuriamo dunque, per la giunta Comunale di Montegranaro nelle persone del Sindaco Dr. Giovanni Basso e dell’Assessore all’Ambiente Paolo Macchini: personaggi che hanno saputo “silenziosamente” (quasi di nascosto ????????) recepire e mediare istanze presentate”. Saremmo proprio onorati di essere messi a conoscenza di quante e quali, tra le Associazioni presenti nel territorio, o addirittura nella Regione, sono state così “toccate” dalle problematiche dei randagi di Pluto House da considerarsi dei veri e propri difensori del mondo animale ed erigersi a giudici implacabili contro la gestione, sempre aperta a tutti, del primo e vero rifugio di “Pluto Progetto Fauna”. Anche noi abbiamo sempre avuto una perfetta conoscenza delle problematiche dei randagi ma soprattutto, proprio perché la nostra conoscenza è sempre nata dal cuore, abbiamo sempre rispettato sia il randagio sia quanti, durante il loro cammino di volontariato, si sono trovati di fronte a difficoltà aprendo anche a loro le nostre porte, la nostra disponibilità ed il nostro aiuto. Lo stesso CAARM (Coordinamento associazioni animaliste regione Marche) ne è stato testimone diretto.
Non stiamo, per lo meno in questa sede (dato che la suddetta gestione è ancora tutta da vedere e chiarire), a commentare la “professionalità e l’attenzione dell’Associazione ANTA ONLUS” in quanto la stessa è stata introdotta nel nostro territorio da “personaggi locali” dopo un’attenta e studiata preparazione di circostanze, ma teniamo a precisare che la “persona” oggetto della presente, che si ritiene tanto offesa nel suo comune senso del pudore dalla gestione dell’Associazione Pluto progetto Fauna”, convocata qualche tempo fa dalla stessa amministrazione (alla quale oggi apre i suoi elogi) per sancire entrambi un accordo circa l’eventualità di aprire un rifugio a Montegranaro sotto la sua diretta gestione, pur essendo responsabile locale di un’Associazione animalista a livello nazionale, si è ben guardata dall’accettare tale proposta: i canili puzzano di cane, di deiezioni, c’è il rischio di morsi, le pale per la ghiaia pesano, c’è la paura di non aver più tempo libero da dedicare alla propria libertà individuale. E’ forse per questo che anche l’ANTA, tanto acclamato, si serve, per lo meno da quello che risulta a noi risulta, di personale proprio solo per fatti sporadici riservando il lavoro ad ex dipendenti dell’Associazione tanto discriminata o ad individui che fanno capo ad una cooperativa. Si è forse dimenticata “la persona” che le “forze politiche”erano già state contattate dall’allora ASl 11 – prot. 8366 datato 30-5-01- per “dismissioni beni aziendali” e con la proposta: “Dovendo programmare la dismissione di beni aziendali e nello specifico il terreno e l’immobile in cui è collocato il rifugio per cani, con la presente si richiede alle SS.LL. se sono interessate all’acquisizione del bene il cui valore complessivo è stimato in circa 270 milioni. Si richiede, inoltre, sempre al fine di cui in oggetto, se l’ipotesi di costruzione di un canile intercomunale ha fatto dei passi aggiuntivi e, in caso positivo, la previsione temporale di avvio.
Distinti saluti
Il Direttore Generale Dr. Giovanni Caruso“
e che da circa qualche mese prima del giorno del blitz erano già tutte a conoscenza del progetto dell’Associazione Pluto e della piena disponibilità dei mezzi finanziari necessari per la costruzione del nuovo rifugio? Si è forse dimenticata, la “persona”, di quante volte nel corso degli anni ha contattato i volontari di Pluto per chiedere aiuto nel soccorso di animali vaganti nella propria cittadina con la scusante che i suoi impegni non le permettevano di interessarsene direttamente? O era forse il timore di dimostrare ad una Amministrazione che il suo “interessamento” per animali sarebbe sicuramente andato a toccare le casse del Municipio o ne avrebbe direttamente pagato le conseguenze? Si è forse dimenticata la “persona” che nell’agosto del 2005, dall’Amministrazione del Comune tanto decantato e retto anche allora dall’attuale Primo Cittadino, in seguito al suo unico intervento in merito a personale prelievo di tre cuccioli dal territorio, ha ricevuto quanto segue:
“Dovrà pertanto assumersi ogni responsabilità per quanto fatto, con a Suo esclusivo carico, la cura, la custodia ed il mantenimento, presso l’Associazione Pluto Progetto fauna di Sant’Elpidio a Mare.
Distinti saluti
Montegranaro li 09.09.2005” ??
Cosa naturalmente mai avvenuta, ma non per misericordioso intervento successivo del Comune bensì perché, i tre cuccioli, sono sempre stati solo ed esclusivamente a carico dell’Associazione Pluto.
Dato che la “persona” conclude il suo intervento inneggiando ad un percorso (oseremmo dire “ipotetico”) “costruttivo di collaborazione e scambio positivo tra forze politiche e associazioni di tutela animali verso il fine comune della protezione dei quattrozampe”, sa forse spiegarci perché la “forte sensibilità sviluppatasi in merito alla tematica del randagismo” non ha visto il suo esordio qualche mese prima del blitz, quando per l’accalappiamento di un cane femmina (al suo secondo parto in loco) non ha fatto provvedere la stessa “persona” perfettamente a conoscenza dell’esistenza del caso da tempo né tanto meno la volontà animalista dell’Amministrazione (egualmente informata)??? Da quel cane femmina, senza sigla di riconoscimento, sono nati circa 16 cuccioli, non sembrano un po’ tanti dato l’impegno sulla tematica del randagismo? Quel cane è stato infine prelevato ……… e scusateci se, anche in questo caso, in primo piano si è messa di mezzo l’Associazione Pluto: l’animale, da allora, non ha dato alla luce più alcun cucciolo.
Non ce ne voglia l’Amministrazione di Montegranaro (qualora capitasse di prenderne nota)per questi nostri appunti: riteniamo che i punti di vista dei Comuni generalmente non convergono con gli stessi obiettivi di qualsiasi forma di “volontariato”: Il volontariato parla con il cuore e con l’unico scopo di realizzare l’obiettivo primario imposto da un proprio Statuto, ed in questo specifico caso lo scopo è la piena tutela degli esseri indifesi; le Amministrazioni parlano con percentuali, statistiche, approvazioni di bilanci e “politica”. I cani non fanno politica ed il volontariato può andare a braccetto con la “politica” solo per spiegare, in maniera tale da far comprendere ai politici, la validità delle Leggi in materia e concordarne l’attuazione.
Chiudiamo questo lungo e forse estenuante messaggio, dopo aver finalmente compreso che taluni animalisti sono tali solo se seduti comodamente su una poltrona a dirigere mentre i rifugi sono aperti a chiunque abbia piacere di sporcarsi le scarpe, con qualche celebre frase. Chi vuol intendere, intenda.

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