ASSOCIAZIONE PLUTO PROGETTO FAUNA ONLUS
Settembre 2007
Oggetto: ENCOMIO AL NIRDA
Abbiamo presso visione del comunicato stampa fatto dal presidente dell’ ANTA sig. Bruno Mei Tomasi in cui propone un encomio per il “ Nirda” in merito allo STRAORDINARIO intervento effettuato a Sant’Elpidio a Mare. Dobbiamo dire che aderiamo a questo encomio rivolto a tutto il Corpo Forestale dello Stato, e non precisamente per l’intervento del canile di Sant’Elpidio a Mare, bensì per tutti gli interventi che il Corpo speciale ha effettuato ed effettuerà in tutto il territorio nazionale soprattutto per l’emergenza incendi. Tornando alla proposta del Sig Mei Tomasi è obbligo morale ricordare, in quanto sicuramente qualcosa è sfuggito a chi di dovere, che il Nirda è stato creato con un Decreto Ministeriale il 23 marzo 2007, come attestato dallo stesso Tomasi, ed il sequestro del Canile Pluto è avvenuto in data 12 marzo 2007. Il rifugio ospitava, pur nella sua fatiscenza, 542 cani, tutti sereni ed in buono stato di salute all’infuori di animali anziani e sofferenti per le dovute patologie dell’età, come d’altronde accade in ogni “ricovero” od ostello umano. Forse qualcuno ha mai avuto a che dire di tutti i poveri sventurati accalcati a Lampedusa se non che le condizioni in cui versano sono rese necessarie dato lo stato di necessità???. Lo stesso dicasi per il rifugio di Via Faleriense: situazione creata da una continua situazione di emergenza. Qualcuno non si ricorda forse che il rifugio Pluto, unitamente al rifugio di Capodarco, era l’unico esistente in tutto il territorio?? Qualcuno non si ricorda forse di tutte le cucciolate o animali singoli salvati in extremis? Per il solo timore, come in genere viene adempiuto da molti, di prendere una “denuncia”, Pluto non ha mai sfrattato un animale bisognoso, non ha mai detto no all’accoglienza di poveri “sventurati” a quattrozampe proprio perché è questo il vero scopo di una associazione di protezione animale: salvare ogni essere bisognoso senza far troppi conti o aver paura di superare un limite numerico. Importante non è dimostrare una parvenza “paradisiaca” che solo un numero “limitato” può produrre…… cosa succede agli altri animali, a quelli non accettati e respinti solo perché bisogna “contenere il numero” nessuno se lo è mai più chiesto. Il maltrattamento, come sarà dimostrato in sede opportuna e con la testimonianza di tutte le persone che visitavano quel canile che con le sue uniche forze procedeva a 400 adozioni all’anno e fino al 12 marzo aveva visto salvati circa 6.500 animali, che con i suoi programmi collegati alle scuole ed ai boyscout ed alle sue campagne di sterilizzazione aveva contenuto le file del randagismo, è solo da attribuire alla struttura, proprietà della ASUR e sotto la tutela sanitaria del Comune di Sant’ Elpidio a Mare. Oggi sembra che alcuno degli Enti avesse mai preso visione della realtà……. eppure tutti sapevano! Qualcuno forse non si ricorda che “Pluto’s House” non ha mai avuto cancelli e tanto meno sbarre, che l’entrata era libera a tutti in qualsiasi ora e giorno della settimana senza mai chiedersi le vere intenzioni dei visitatori?: tutto condotto con la massima libertà che solo gente civile e rispettosa del prossimo può accordare. Eppure qualcuno ha osato tradire le aspettative: Pluto era lì, con le sue difficoltà, con le sue debolezze ma soprattutto con la sua tenacia e con la sua speranza, stava solo aspettando che gli Enti si fossero decisi ad assegnare un terreno, il soldi li aveva già pronti la “benefattrice”. Adesso i cani, a detta dell’ ANTA, sono diventati 400; mancano all’appello 142 cani: in questi 6 mesi di nuova gestione sono deceduti più di 40 cani, non possiamo definire il n° esatto dato che ancora l’asur non ha fornito i dati degli ultimi decessi; il Comune di Civitanova Marche, che attualmente usufruisce di un proprio rifugio, non è ancora riuscito a riprendersi tutti i suo cani (sono 36) in quanto l’Anta ancora non è riuscito ad individuarne diversi anche se per ogni animale è sempre esistito un libretto sanitario con la foto segnaletica e soprattutto un microchip identi****tivo e difficilmente un amante e protettore di cani riesce a sbagliare sesso dell’animale tanto da riconsegnare ad un Comune un “maschio” al posto di una “femmina”, “Aurora” il nome del cane interessato non ha mai subito interventi per cambiare apparato genitale, per lo meno sotto la nostra gestione! Basta solo questo a dimostrare quanto poco rapporto diretto sia stato istituito dai nuovi gestori con i cani. In 6 mesi trascorsi insieme avrebbero dovuto certamente avere più dimestichezza e saper conoscere in maniera più approfondita gli ospiti del rifugio, altrimenti i “cani” sono solo numeri. Il Comune di Montegiorgio ha individuato nel canile di Capodarco la nuova destinazione dei cani accalappiati nel uo territorio ospitati da Pluto……..:”Canile a norma…????????, anche in questo caso non sono stati individuati tutti gli animali. Mancano dunque ancora tanti cani all’appello, dove sono? L’ASUR non ha ancora ricevuto alcun foglio di affido da parte dall’Anta, se i cani mancanti fossero stati adottati possiamo solo dedurre che la legge non è eguale per tutti (dato che le schede di uscita devono essere consegnate entro 15 giorni dall’ affidamento) e che vengono riconosciute o disconosciute colpe a seconda dell’”imputato”. Certamente per quanto concerne la struttura qualcosa è cambiato in meglio in quanto all’ANTA, pur senza alcuna autorizzazione formalizzata e senza subire denunce per abuso edilizio ( procedura adottata contro migliorie apportate dall’associazione Pluto) è stato consentito di locare una ventina di box, pur se in lamiera, e di usufruire di un’ulteriore spazio oltre il fosso, spazio matematicamente ampliato anche per la drastica diminuzione degli animali presenti e che ha consentito di creare “la parvenza paradisiaca”. Per i cani, purtroppo per loro, dato che dovrebbe invece rappresentare importanza primaria, qualcosa è cambiato in peggio: sono svaniti i musi sereni e sono sparite le ciotole sempre piene di cibo dato che come norma adesso gli alimenti devono essere determinati senza tener alcun conto che quando le vivande scarseggiano riesce a cibarsi nel box solo il cane più vorace e prepotente mentre il resto dei presenti rimane a volte solo guardare. Che dire poi del giorno del “digiuno settimanale” imposto chissà da quale regola??? Ne sono infatti testimoni quanti hanno notato, dopo aver fatto visita, la differenza: i cani sono dimagriti (magari c’è anche qualcuno che asserisce che per i cani in soprappeso, come lo erano taluni sotto la nostra gestione, si possa configurare la condizione di maltrattamento….) Chissà, forse tutto questo è sfuggito ai componenti del NIRDA in quanto, essendo il loro un Corpo che opera in tutto il territorio nazionale, ritengono doveroso intervenire su tutti i canili sovraffollati…… , (avranno in effetti veramente tanto da fare in quanto il “sovraffollamento” è un “comune denominatore” di quasi tutti i canili italiani) senza avere più tempo di ricontrollare situazioni creatisi post-sequestri; chissà, forse è loro sfuggito anche il particolare che la gestione post-sequestro è stata affidata ad un’ associazione che a tutt’oggi non è ancora registrata nell’ albo regionale di volontariato, requisito primario per poter gestire canili; chissà, magari non hanno avuto addirittura tempo di interiorizzare la realtà di questo personaggio che nella sua terra d’origine, ove ha sede la sua associazione, non fa niente per combattere il randagismo, (confermato dal Tomasi in una sua risposta a un e-mail inviatagli da una cittadina di Ancona) e che mai dire dell’ anormalità del suo comportamento quando rivestiva la carica di vicepresidente della “Lega Nazionale del Cane” : tutto documentato . Come associazione “Pluto progetto Fauna” abbiamo sulle spalle più di 15 anni di duro lavoro, abbiamo fatto comodo a tutti????? e, quando asseriamo “a tutti”, non lasciamo indietro nessuno, nemmeno tutte le altre associazioni animaliste con le quali abbiamo avuto, o per lo meno, arrivati a questo punto, abbiamo creduto noi di aver avuto sempre rapporti di collaborazione ed intesa e che sono sempre state pienamente coscienti e consapevoli sia del nostro operato che della caducità di una struttura che nonostante tutta la precarietà esteriore ha accolto e salvato migliaia di animali; associazioni che adesso sembrano disconoscerci completamente non osando pronunciarsi, nel bene o nel male, come se attendessero la fine di questa vicenda grottesca in un mero silenzio quasi per timore di venire “compromesse” o non “danneggiare quella causa” in cui dicono di credere fermamente. Va bene “che nessuno è profeta nella sua terra”, però per noi parlano più di 6500 cani salvati, una traiettoria scomoda per tanti in quanto abbiamo sempre e solo guardato al vero benessere del cane senza tenere conto di ciò che rappresentava nel contesto sociale l’umano che avevamo davanti e contro. Anni ed anni impegnati in quella “struttura” concessa nella quale hanno sempre trovato accoglienza circa 400 cani all’anno, lavorando con tanta fatica, senza limiti di orario e oseremmo dire anche senza rispetto per la nostra vita privata….., scusateci se tutto ciò è poco, scusateci se il randagismo, dopo la prima concessione della struttura alla prima responsabile dell’associazione Pluto progetto Fauna è cresciuto a dismisura come invece al contrario non sono cresciuti altri rifugi, perdonateci se ci viene spontaneo domandarci: “cosa c’e dietro a tutta questa storia…….????????
Lidia Gomez Olivera
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