Pluto Progetto Fauna onlus

Pluto Progetto Fauna onlus, costituita nel 1991, è una onlus che si occupa di tutelare gli animali abbandonati e prevenire il randagismo. Responsabile della gestione del Rifugio Pluto House sino al marzo 2007, oltre ad aver provveduto all'intervento, cura, mantenimento e affidamento di oltre 6500 animali abbandonati, si occupa da sempre della promozione delle adozioni, della prevenzione degli abbandoni, dell'incentivazione delle sterilizzazioni, della salvaguardia delle colonie feline. Opera anche a livello preventivo, attuando campagne di sensibilizzazione e informazione nelle scuole di ogni ordine e grado e organizzando eventi formativi per i cittadini. PER INFORMAZIONI 347.8439127 plutohouse@hotmail.it

domenica 19 agosto 2007

Comunicato Stampa del 19 agosto 2007

Associazione Pluto Progetto Fauna onlus
Comunicato Stampa del 19 agosto 2007
“Faremo di tutto per distruggere l’Associazione Pluto” dura asserzione del presidente nazionale dell’ANTA qualche tempo prima della fatidica notte tra il 15 ed il 16 agosto corrente....
Parole dettate da un risentimento personale oltre che largamente espresso dallo stesso individuo nei confronti della presidente e della vice presidente anche nei confronti di volontari e personale dipendente dell’associazione incriminata che, dopo essere entrati a far parte dello staff dell’ANTA, non riuscendo più a sostenere un rapporto di collaborazione hanno preferito rimanere senza lavoro.
I box aperti durante la notte di ferragosto, prima di dovuti accertamenti, hanno matrice ignota. Alcuno avrebbe dovuto permettersi di avanzare sospetti e far capire, anche se in maniera velata, la provenienza di tale turpe gesto: la diffamazione contro l’Associazione Pluto dunque continua .
La realtà è solo la continua morte di animali che per anni erano riusciti a condurre un’esistenza tranquilla rinchiusi in un rifugio giudicato dagli “uomini di legge” fatiscente e pericoloso ma nel quale nessuno aveva mai assistito a decessi esorbitanti o fughe di massa.
Non sta a noi avanzare ipotesi di reato, non sta a noi giudicare da un piedistallo, noi ci rimettiamo alla legge e di conseguenza lo stesso Tomasi avrebbe dovuto tacere su determinate affermazioni e rimanere in attesa dello svolgimento delle indagini. Il canile “Pluto” sta morendo perché i suoi ospiti stanno morendo. Il canile “Pluto” deve essere spazzato via perché il terreno occupato sarà venduto. Non è a noi che giova tutta questa situazione di ristagno e di abusi su animali, qualsiasi mentecatto sa benissimo che il presidente dell’ANTA avrebbe lanciato immediatamente accuse alla nostra associazione di quanto accaduto quella notte come nei giorni precedenti tanto da lanciare illazioni nei nostri confronti anche su presunte morti di animali per avvelenamento per i quali era stato già richiesto, a tempo dovuto, dalla nostra Associazione in forma ufficiale al Servizio veterinario di competenza l’accertamento delle cause di decesso. In effetti il numero esorbitante degli animali ospitati nella struttura a tutt’oggi male si adatta alle prospettive di ricezione del nuovo rifugio. Non siamo stati noi a fare false promesse né il nostro “protagonismo” ha mai osato farci passare per il “vendicatore” tanto da asserire la volontà di “denunciare i sindaci”, come asserito dal Tomasi, per poi rimangiarsi le parole con i fatti. L’associazione Pluto stava semplicemente aspettando l’ultima decisone dei Sindaci convenzionati, decisione interrotta soltanto da un cambio di direttive dell’amministrazione comunale di Sant’Elpidio a Mare in cui è stato inserito un commissario straordinario e a cui si è rivolto direttamente il Tomasi: un blitz dunque creato appositamente in un momento critico in cui ogni parte chiamata in causa doveva per forza avere qualsiasi forma di reazione senza fermarsi a soppesare i due piatti della bilancia?. Forse l’associazione Pluto ha sbagliato in una cosa, almeno inizialmente, quella cioè di concedere all’associazione ANTA (ma è bene specificare che la decisione è stata presa unicamente per il benessere degli animali) composta allora da solo tre donne, ognuna delle quali occupate in proprie attività personali, l’opportunità di servirsi di volontari e personale dell’associazione incriminata.
Forse allora i cani ospitati nel rifugio avrebbero iniziato a diminuire di numero già fin dai primi tempi della nuova gestione: per accudire 600 cani occorre mano d’opera, esperienza e conoscenza diretta.
Qualsiasi vero responsabile e garante delle condizioni di detenzione di animali quale si ritiene il Sig. Tomasi avrebbe dovuto immediatamente provvedere, con i soldi chiesti ai Comuni (€ 120.000,00 per i primi tre mesi con relativi aumenti successivi) ad innalzare una recinzione, d’altronde prevista per Legge, a vera salvaguardia e tutela dei animali; non doveva essere questo ultimo atto a far intravede al Sindaco del Comune capofila la possibilità di “transennamenti all’esterno del canile”, transennamento che avrebbe immediatamente impedito la possibilità di svariate intromissioni notturne e raid a qualsiasi ed eventuale persona esterna all’attuale gestione. Oppure la facilità di accesso era stata già programmata da qualche mente per avere l’opportunità di incolpare o cercare di incolpare? Se il Tomasi e la d.ssa Corsi, come da loro pubblicamente dichiarato, hanno da sempre nutrito sospetti nei confronti degli affiliati alla nostra Associazione, come mai hanno aspettato svariati mesi per assicurare un “rifugio sicuro” da ogni incursione esterna e lesiva nei confronti dei cani???? Avrebbero forse interrotto in tempi non dovuti la diminuzione del numero dei cani , diminuzione resasi necessaria, in un secondo tempo, per una futura locazione degli stessi dato che ancora esistono Sindaci disattenti e non pronti a rispondere alle esigenze dei circa 600 cani iniziali senza contare gli animali che continuano a vagare???? o avrebbero precluso loro la possibilità di continuare a colpevolizzare e screditare agli occhi del mondo l’associazione Pluto?
Sugli ultimi articoli apparsi nei quotidiani dobbiamo dare atto e confermare una sola affermazione del presidente dell’ANTA, quella cioè che non è mai stato contattato dalla sig.ra Lidia Gomez Olivera, vice presidente di Pluto progetto fauna in merito alla vicenda dei box aperti. L’erronea dichiarazione pubblicata del contatto è da attribuire ad un errore di interpretazione della stampa anche se la Gomez non avrebbe minimamente desistito dal chiamare direttamente il Tomasi qualora avesse ravvisato, dopo essere stata contattata dal comando della Polizia, il ben più minimo interessamento dello stesso alla sorte degli animali. Se qualcuno si è mosso per cercare di arginare il danno all’ambiente e agli animali interessati, quel qualcuno lo dobbiamo cercare tra il personale della ASUR, della Polizia, alla quale vanno tutti i nostri ringraziamenti, e all’unico dipendente, anche se recatosi sul posto a ben tre ore circa dall’accaduto. L’associazione ANTA, nella figura dei propri volontari, si è resa presente con una sola volontaria circa dopo 4 ore dai fatti e la diretta responsabile della gestione ha visto il suo ingresso addirittura in orario pomeridiano anche se siamo abbastanza elastici da considerare il suo ritardo dovuto a cause maggiori forse legate a problematiche personali.
In silenzio, senza cercare applausi e consensi vari, l’associazione Pluto sta procedendo, come è giusto che sia per coloro che stanno dalla parte degli animali, a combattere per la loro salvaguardia, non solo di quelli rinchiusi nei rifugi, a cercare in ogni maniera la massima mobilità dei Comuni, come d’altronde ha sempre fatto, affinché possano sorgere rifugi in grado di accogliere più ospiti possibili fino a quando, gli ENTI preposti alla riduzione del randagismo non si decidano di adottare il censimento della popolazione canina, consigliato e raccomandato da anni dalla nostra associazione, o di appellarsi a quanto prescritto dalla nuova finanziaria. Ricordiamo che ogni cane lasciato fuori da un rifugio, sia esso randagio o padronale, è sempre un animale pronto istintivamente a creare nuovo randagismo. Con la nostra decisione di dare vita ad una nuova struttura in grado di accogliere “cani vaganti” e senza pretese di magnificenza cercheremo, come sempre, e se altrui interessi non cercheranno di ostacolare i nostri progetti, di dare asilo ai cani, di evitare incidenti provocati dalla loro presenza nel territorio, di ridurre la nascita di cucciolate, di incrementare l’anagrafe canina e le adozioni dei cani mettendone a conoscenza i Comuni e la ASUR nei termini di legge senza temporeggiamenti alcuni come sta accadendo dal 12 marzo nella vecchia struttura di Via Faleriense e far tutto quanto possibile affinché la verità di una vicenda angosciante possa giungere a conclusione.
In particolare teniamo a precisare che a seguito di questo comunicato verrà sporta una denuncia all’organo competente nella quale verrà evidenziata la presenza di due soggetti particolari presenti nelle vicinanze del rifugio la notte di ferragosto. Individui che secondo testimonianze certe sono stati notati nel circondario anche nella mattinata successiva e di cui era debitamente stato informato anche personale dell’ANTA.
Attenzione le foto non sono adatte ad un pubblico di bambini o persone impressionabili
http://fm.ilquotidiano.it/articoli/2007/08/18/76198/pluto-house-in-esclusiva-le-foto-e-la-cronaca-ora-dopo-ora-di-quella-fatidica-notte

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