GIORNALE DI VICENZA
30 GIUGNO 2010
LA POLEMICA. Esposto dell'europarlamentare
Berlato denuncia la tratta di cani
animalisti spaccati
Turetta: «Scredita le associazioni» Ma Federfauna contesta i bilanci
30 GIUGNO 2010
LA POLEMICA. Esposto dell'europarlamentare
Berlato denuncia la tratta di cani
animalisti spaccati
Turetta: «Scredita le associazioni» Ma Federfauna contesta i bilanci
E questa non sarebbe una novità. Ma stavolta scende in campo anche Federfauna, Confederazione di allevatori, commercianti e detentori di animali, che invece sostiene l’europarlamentare vicentino Pdl. Oggetto del contendere l’esposto presentato da Berlato contro alcuni canili ed associazioni animaliste accusate di traffico di cani.
Berlato segnala «la tratta clandestina di cani randagi verso Paesi europei operata da sedicenti associazioni di protezionismo animale e da gestori di canili. In particolare c’è prova documentale di un protocollo d’intesa tra Associazione canili Lazio, Il rifugio del Prick
e dell’Ulmo, Il guardiano dell’ombra, l’associazione internazionale Hundepfoten in Not e la società Tecnovett per la spedizione all’estero di cani». L’europarlamentare ipotizza che questi soggetti promuovessero adozioni a distanza di cani che non si trovavano realtà nelle strutture
dichiaranti. «Il dubbio - continua - diveniva tragica e squallida realtà con la scoperta che, mentre venivano regolarmente pagate le quote di adozione, i relativi esemplari erano oggetto di un commercio illecito, rivenduti a canili svizzeri o tedeschi, o ad operatori del circuito della vivisezione e della sperimentazione industriale».
Levata di scudi, ovviamente, da parte degli interessati, ma anche di alcune associazioni animaliste. In particolare, Sara Turetta, presidente di “Save the dogs and other animals” ed europarlamentare, aveva commentato che «l’onorevole Berlato, amico di Federfauna, la
lobby italiana più grande di circensi, commercianti, importatori di animali di ogni genere, fa un esposto contro alcune associazioni. La sensazione è che ci sia un piano di screditamento del mondo delle associazioni zoofile e che alcuni animalisti (o presunti tali) vengano utilizzati proprio da coloro che dovrebbero essere i nostri primi nemici: i trafficanti di cani di razza, di animali esotici, i circensi e i cacciatori».
A Turetta e agli altri detrattori, come Lav Milano, replica Federfauna: «Sempre più persone - affermano - cominciano a chiedersi dove questi animalisti trovino i soldi per fare “lavoro di
lobbying”. Turetta è stata a Bruxelles, si è avvalsa di “società di pubbliche relazioni che fanno da apri pista alle associazioni” contattando i parlamentari dei vari paesi e fissando gli appuntamenti. Quanto costi questo tipo di attività sbandierata come “a favore degli
animali” non si sa, ma si sa che l'associazione presieduta dalla Turetta si occupa principalmente di cani randagi in Romania, che è nata nel 2005 con un fondo di mille euro e che dal suo bilancio 2009 compaiono ricavi per oltre 770mila euro e costi di esercizio per oltre 732mila, di cui quasi 480mila di “donazioni verso la filiale in Romania».
Nessun commento:
Posta un commento