Pluto Progetto Fauna onlus

Pluto Progetto Fauna onlus, costituita nel 1991, è una onlus che si occupa di tutelare gli animali abbandonati e prevenire il randagismo. Responsabile della gestione del Rifugio Pluto House sino al marzo 2007, oltre ad aver provveduto all'intervento, cura, mantenimento e affidamento di oltre 6500 animali abbandonati, si occupa da sempre della promozione delle adozioni, della prevenzione degli abbandoni, dell'incentivazione delle sterilizzazioni, della salvaguardia delle colonie feline. Opera anche a livello preventivo, attuando campagne di sensibilizzazione e informazione nelle scuole di ogni ordine e grado e organizzando eventi formativi per i cittadini. PER INFORMAZIONI 347.8439127 plutohouse@hotmail.it

domenica 27 giugno 2010

traffici di cani nelle Marche

VIVERE MARCHE
21 GIUGNO 2010

Tratta dei cani dalla costa in Germania, la denuncia dell'Enpa

L'Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA) è venuta a conoscenza che in un Canile del litorale adriatico, che ospita cani del Comune di Senigallia e di altri Comuni del comprensorio sono in corso da qualche tempo, da parte dell'organizzazione tedesca Hundehilfe Hundeherzen di Maintal (Assia), prelievi di cani che sono immediatamente spediti in Germania.I cani figurano adottati da persone fisiche, con gli obblighi e gli impegni previsti dalla legge quadro 281/1991 e relative disposizioni ministeriali. Si tratta però di sedicenti adozioni, poiché subito dopo
l'affido i cani vengono portati oltre confine da emissari dell'organizzazione e trattati come proprietà di quest'ultima, che li deposita in stalli temporanei per poi piazzarli a prezzi che vanno da 250 a 300 euro per ogni animale.
I cani sono pubblicizzati nel sito tedesco quando ancora si trovano nel canile, per poi essere prelevati al momento opportuno. Allora avvengono le "adozioni", anche per procura, cosa inammissibile in un atto pubblico; anzi l'organizzazione, che si avvale di collaboratori locali, usa perfino prestanome italiani.
I cani, poi, lasciano l'Italia molto prima della data permessa dalle norme sanitarie del passaporto europeo. Tutto ciò in contravvenzione ad ogni legge europea sulla circolazione non commerciale degli animali d'affezione. L'ultimo caso è quello di Pisellino, cagnetto di 11 anni "adottato" da un prestanome e subito passato sottobanco agli esportatori, come hanno scoperto i volontari ENPA che con amore e competenza prestano il loro servizio nel canile.
L'Ente Nazionale Protezione Animali non intende permettere che questo disdicevole commercio, che già fa oggetto d'indagine da parte di più Procure in Italia, prenda radici anche nelle Marche. A livello nazionale, ha anzi lanciato la petizione "Ti deporto a fare un giro" contro la
deportazione all'estero degli animali affidati alla pubblica custodia, i cui risultati stanno per essere presentati al Sottosegretario alla Salute on. Martine attraverso la sua Sezione di Ancona, ha preso contatto con l'Amministrazione comunale di Senigallia richiamandola al dovere di custodia e garanzia degli animali che la legge le affida, esigendo l2immediato recupero del cane Pivellino e chiedendo l'emanazione di u'ordinanza di regolamentazione degli affidi, sull'esempio dei molti comuni italiani che hanno già aperto gli occhi sul fenomeno.
Certo della sensibilità dei cittadini marchigiani, l'Ente Nazionale Protezione Animali confida nelle istituzioni comunali e regionali e nel Ministero della Salute, al quale ha segnalato il caso,
per una reale e trasparente tutela della legalità e degli animali alla cui protezione si dedica da 140 anni. da Enpa

20 GIUGNO 2010
Animali: Enpa denuncia 'commercio' cani tra Italia e Germania
Prelevati da canile Senigallia; 'adottati' e poi venduti

ANCONA - In un canile di Senigallia sarebbero in corso da qualche tempo, da parte di un'organizzazione tedesca, prelievi di cani poi spediti in Germania. Lo denuncia l'Ente nazionale protezione animali di Ancona, secondo cui ''i cani figurano adottati da persone fisiche, con
gli obblighi e gli impegni previsti dalla legge quadro 281/1991 e relative disposizioni ministeriali. Si tratta pero' di sedicenti adozioni, poiche' subito dopo l'affido i cani vengono portati oltre
confine da emissari dell'organizzazione e trattati come proprieta' di questa, che li deposita in stalli temporanei per poi piazzarli a prezzi che vanno da 250 a 300 euro per ogni animale''. (ANSA).

VIVERE CIVITANOVA
23 GIUGNO 2010
http://www.viverecivitanova.it/index.php?page=homepage&data=2010-06-24
Legambiente: allarme traffici di cani Marche - Germania

"Le associazioni UNA Civitanova e Circolo Legambiente Sibilla Aleramo di Civitanova Marche,
da tempo impegnate sul campo per l'attuazione delle norme di legge sulla tutela degli animali e per la lotta contro tutto ciò che è sfruttamento del randagismo, appoggiano e sostengono la rigorosa presa di posizione dell'ENPA di Ancona sui prelievi di cani del Comune di Senigallia, tramite sedicenti adozioni, e sulla loro vendita in Germania".Tale vicenda porta all'attenzione generale una situazione che le medesime associazioni hanno già denunciato due mesi fa. La nostra Regione soffre attualmente gli effetti di un insufficiente adeguamento delle politiche locali agli obiettivi indicati da anni dalla legge quadro sulla prevenzione del randagismo: microchippatura dei cani di proprietà, incentivi alla sterilizzazione, realizzazione e corretta
gestione di strutture pubbliche di accoglienza, educazione alla proprietà responsabile. A tutto ciò si aggiungono, a causa della nostra posizione geografica nella Penisola, le conseguenze di sconsiderati trasferimenti dal Sud e perfino dalla Spagna, ad opera di un deprecabile pseudoanimalismo più o meno spontaneo, di quantità insospettate di animali.
Non tutti lo sanno, ma non di rado questi animali finiscono riciclati nei nostri canili, provocandone alla fine il collasso. Una situazione del genere non può che attirare l'attenzione delle tante organizzazioni straniere di "rigattieri del randagismo" che, con ogni possibile espediente, s'impadroniscono di cani da rivendere all'estero con sicuro guadagno, vista la gratuità del prelievo alla fonte. Questi traffici più o meno sotterranei sono ben superiori, quanto a consistenza, ai tanto pubblicizzati traffici di cuccioli dall'Est. A questo dovrebbero dunque servire gli investimenti di denaro pubblico, di professionalità e di volontariato fatti dallo
Stato e dalle amministrazioni locali: ad approntare merce gratuita per attività di lucro travestite da protezione animale? Non dovrebbero piuttosto servire a creare un patrimonio di civiltà, a curare, con il benessere degli animali, quello della società che li integra in sé come compagni di vita? Le amministrazioni locali sono spesso tentate da vie di fuga facili e non limpide, che sono in realtà trappole destinate solo ad accrescere i problemi. Il rigore nell'applicazione delle norme
di prevenzione del randagismo creerebbe invece un circolo virtuoso che finirebbe per ridurre i costi prima di quanto s'immagini. Ne guadagnerebbe anche quella civiltà che, a dispetto di quel che si dice, distingue il nostro Paese rispetto ad altri più ricchi, dove, ad esempio, l'uccisione degli animali è il mezzo principale di controllo della popolazione canina. O dove la legge consente di cedere il proprio animale, se gravemente malato, a un laboratorio di ricerca. Rivolgiamo perciò un appello alla nostra Regione perché aiuti i Comuni a entrare in questo circolo virtuoso, incentivando campagne di microchippatura dei cani e di sterilizzazione e vigilando severamente sulla pratica delle adozioni responsabili nei canili, che devono essere spazi di accoglienza e di reimmissione nella società e non magazzini di svendita di animali. Importantissimo dunque limitare gli affidi entro il territorio regionale, sull'esempio di altre amministrazioni locali italiane, per consentire di assistere gli adottanti anche dopo l’affido
e di eseguire quei controlli che sono parte integrante della legislazione di tutela degli animali. Prima di tutto, però, esigiamo che il Comune di Senigallia non si renda complice di un illecito, ma recuperi immediatamente l'anziano cagnetto Pisellino, sottratto tramite un prestanome alla struttura che l'ospitava per essere venduto in Germania, e atteso ora da una famiglia del posto pronta ad adottarlo.
da Circolo Legambiente Sibilla Aleramo

2 commenti:

piero ha detto...

sono italiano e vivo in Germania.
Ho comprato da una cagnolina di provenienza ungherese per 150 €. Questo obolo copre le spese di raccolta cani, controlli sanitari,
castrazione, trasporto, mantenimento ecc. Non lo trovo esagerato. Non capisco cosa sia di male partecipare ai costi delle associazioni che fanno venire questi cani in Germania. Sono cani che nei canili vivono in una situazione pessima e qui vengono accolti con gioia. Conosco molta gente che ha adottato cani di provenienza estera: spagnola, turca, ungherese ecc. e tutti sono felici padroni e cani.
Saluti Piero

LaPecoraNera ha detto...

In merito al presunto traffico di animali dal canile convenzionato con Senigallia dopo un anno dall'adozione di questi cani sono andata personalmente a verificare e ho girato molte ore di video che ho condensato nei seguenti.

http://www.youtube.com/watch?v=U7o6WbT5lsg

http://www.youtube.com/watch?v=gvwEkznvZ7w


Mi piacerebbe che le persone che hanno postato queste cose mi dicessero perchè abbiamo trovato questa bellissima situazione.
Cari signori, sono anche stata in un piccolo canile tedesco dove ho visto un cane spagnolo, ho parlato in Germania con persone che hanno preso chi un cane dal Portogollo, chi due dalla Grecia, chi uno dall'Est Europa.
Pensateci bene prima di fare tanti casini e attenti alle generalizzazioni. Non escludo che tra persone per bene ci siano impostori, ma prima di sparare a zero su persone che fanno quello che non facciamo noi prima di deve alzare il nostro regale fondoschiena e controllare.
Grusse aus Deutschland.

Roberta