Comunicato stampa : I nostri randagi all’estero: fenomeno anche marchigiano
“Felici adozioni all’estero” concentrati nella maggior parte in Germania ed a seguire Austria e Svizzera ove chi se ne appropria è tenuto a pagare una cifra attorno ai 250,00-300,00 € definita “nominale di pagamento”.
“Svuotare” i canili e trovare casa ai nostri randagi ad enormi distanze e la mancanza oltre Alpe di un’anagrafe canina, obbligatoria nel nostro Paese, possono far nascere seri dubbi sulla rintracciabilità degli stessi e dato che per la maggior parte si tratta di animali in età avanzata, sofferenti di patologie fisiche o psicologiche, recanti veri e propri handicap i dubbi si ampliano.
La realtà del randagismo in quelle Nazioni può essere paragonata ai nostri numeri e nota è la difficoltà in cui versano canili stranieri: stracolmi i rifugi presenti sempre più oberati dal drastico aumento di animali ceduti per motivi finanziari ed un netto calo delle adozioni.
Qualsiasi allevatore di animali europeo, persona od Ente che abbiano ricevuto autorizzazione, ha la possibilità di diventare fornitore di laboratori, prelevare animali dai canili o accettarli da privati (Gazzetta ufficiale federale I, pag 1950). La legge 116 sulla sperimentazione e l’attuale Direttiva Europea stilata dalla U.E. lo permettono. In Italia, prima della nuova Legge appena varata, non era possibile utilizzare per usi sperimentali cani e gatti provenienti dalle strutture pubbliche come decretato dalla legge 281/91 sul randagismo ma tale normativa nazionale inesistente in altri paesi fa sì che ogni volta che l`animale supera la frontiera non vi è alcuna possibilità di controllarne la destinazione: i nostri organismi ufficiali preposti al controllo non hanno ovviamente alcuna probabilità di operare in territorio straniero e facilmente può accadere quanto riscontrato nella città di Gunzwil (Svizzera) dove sono stati abbattuti 24 cani provenienti dall’Italia con la motivazione: capacità del canile superata e cani randagi italiani non “piazzati”.
Cani dunque che oltrepassano i confini della nostra penisola non per essere adottati da famiglie disposte a tenerli come è nostra abitudine bensì accolti nei così detti “stalli” in attesa di trovare adozioni, di finire soppressi se la richiesta non arriva, di finire i propri giorni a disposizione degli stabulari dato che non tutti sanno quanto la legge tedesca di tutela degli animali sia elastica in materia di sperimentazione. A noi basta sapere che, una volta divenuto merce, l'animale perde ogni diritto alla tutela, qualunque sia la sua destinazione. E che ci si fa beffe della Repubblica italiana e delle sue leggi.
Le pagine del web sono diventate un unico tam tam che ripete incessantemente l’imperativo :” svuotare i canili”, uno slogan che più che concentrare l’essenza sul benessere animale, porta a tradurre l’appello come” svuotate i magazzini con stoccaggi”. Un movimento che sembra sfuggire a qualsiasi controllo e che si sta attuando anche nella nostra zona dopo aver interessato altre province marchigiane ed è per questo che riteniamo giusto che si sappia che cani storici, di cui molti hanno ancora memoria, come Bianca, anni 7, Mercoledi anni 18, Wanda anni 7, Mirian anni 7, Beba anni 11, Sara anni 9, Karol anni 13, Marcus anni 11, Romeo anni 12 e molti altri ancora , proposti su siti stranieri con la stessa nominale di pagamento, non potranno mai essere seguiti nel loro affido ed essere controllati nella loro gestione, come d’obbligo dal nostro Regolamento Regionale: ogni traccia persa.
Giusto che gli Enti preposti localmente alla gestione del randagismo e responsabili del benessere animale, Sindaci ed Asl, sappiano che molti di quei musi che hanno fatto raccogliere dalla strada ed ospitato in un rifugio, che hanno curato e sfamato a spese dei residenti, hanno percorso in media 1.500 Km di sola andata anche se ai loro occhi l’uscita dalla recinzione di una struttura potrebbe apparire un semplice affido da una asl locale ad una asl limitrofa. Alcuno che si preoccupi di verificare il proseguo del viaggio.
Un ultimo appunto: tenete ben stretto il vostro animale, potrebbe trovarsi nel giro di pochi giorni in “terra straniera”.
2 commenti:
http://www.ilrespiro.eu/articolo1.asp?id=301
: Il 19 dic. 2011 ha avuto inizio il processo contro la gestione del canile di Ischia per sospetto traffico di randagi in Germania per la vivisezione. Il tutto celato sotto il termine :" felici adozioni".
Che la verità possa finalmente venir fuori?
Qualcosa nella nostra Penisola si sta dunque muovendo. Avremmo voluto fermamente credere nelle decantate e felici adozioni all'estero ma pensare che molti stranieri lasciano rinchiusi nei loro canili cani della propria terra per "salvare" quelli appartenenti ad nazionalità riesce sempre più difficile. Ricordiamoci anche che l'Italia è l'unico Stato in cui vige l'obbligo dell'iscrizione all'anagrafe canina.
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