il 16 ripaarto, devo firmare il libro???
----Messaggio originale----
Da: bairos@tin.it
Data: 8-dic-2008 9.26 PM
A:
Ogg: info 8 dicembre 2008
IL TEMPO
ABRUZZO
8 DICEMBRE 2008
È stato trovato agonizzante nella riserva
naturale «Montagne della Duchessa»
Orso muore avvelenato
Potrebbe
essere stato un boccone avvelenato lasciato dai bracconieri o da
qualche agricoltore esasperato dalle incursioni continue dei
plantigradi, ad uccidere l'esemplare di orso marsicano trovato
agonizzante ieri mattina nei pressi della riserva naturale «Montagne
della Duchessa», ai confini tra il Lazio e l'Abruzzo.
A ritrovare la
carcassa dell'animale, privo di radiocollare, state alcune guardie
forestali in servizio di perlustrazione nella zona. L'orso è morto dopo
poche ore dal ritrovamento. Secondo i primi accertamenti compiuti sul
corpo ad uccidere l'animale sarebbe stato proprio un boccone
avvelenato. Con questo metodo, negli ultimi due anni, sono state
compiute vere e proprie stragi di orsi in una regione come l'Abruzzo
che presenta una percentuale altissima di territorio protetto.
«Dobbiamo prendere atto - ha detto Antonio Nicoletti, responsabile
delle aree protette di Legambiente - che gli strumenti messi in campo
per la tutela dell'orso bruno marsicano non hanno trovato i risultati
sperati e che l'impegno delle istituzioni non è ancora sufficiente a
garantire la sopravvivenza della specie simbolo della biodiversità del
nostro Paese». Secondo l'associazione ambientalista «le risorse ci
sono, le conoscenza anche, ma manca un adeguato sistema di
coordinamento delle varie attività». La car
cassa è stata inviata allo
Zooprofilattico del Lazio. Lo scorso anno, in autunno, all'interno del
Pnalm erano stati trovati morti tre orsi. Altri esemplari sono stati
rinvenuti senza vita a primavera.
IL TEMPO
8 DICEMBRE 2008
Alcuni
escursionisti hanno trovato ieri, nella Riserva Regionale «Monti della
Duchessa», un orso che era in fin di vita. Poche ore dopo l'animale è
morto.
«Una bruttissima notizia - dichiara Filiberto Zaratti,
Assessore all'Ambiente e alla Cooperazione tra i Popoli della Regione
Lazio - perché gli orsi della nostra regione si contano sulle dita
della mano, e dunque è sempre una tragedia la morte di uno di loro.
Sono stato avvisato in tempo reale dal direttore dell'Arp, Vito
Consoli, che era sul posto. Si trattava di un maschio adulto, del quale
gli esperti e gli addetti avevano traccia già da tempo». «L'animale è
stato portato a Roma per l'autopsia - prosegue Zaratti - non è ancora
chiaro infatti se l'orso sia morto per cause naturali o accidentali ed
è purtroppo anche possibile che sia stato avvelenato. Aspettiamo dunque
altri dati per prendere eventuali provvedimenti. In ogni caso la tutela
dell'Orso Marsicano è ormai una emergenza regionale».
IL SECOLO XIX
8 DICEMBRE 2008
La macellazione secondo il rituale ebraico-islamico
Macellazione rituale-religiosa
Alcune culture, come lIslam e l
Ebraismo, prescrivono che gli animali siano macellati senza preventivo
stordimento. In Italia questo tipo di macellazione è stato per la prima
volta autorizzato con il decreto ministeriale congiunto (Sanità e
Interni) dell 11/06/1980 e tale deroga è stata confermata da tutti gli
atti legislativi successivi in materia.
La legge islamica, cioè l
insieme dei precetti del Corano e dei Hadith, prescrivono una serie di
regole per la macellazione del bestiame affinché la carne sia
considerata commestibile. Per i musulmani tali regole appaiono mutuate
dalla tradizione ebraica del cibo Kosher e di fatto coincidono nelle
due culture: quanto segue elenca i precetti del Corano, ma vale anche
per la religione ebraica.
Condizioni del bestiame prima della
macellazione
Tutti gli animali e il bestiame devono essere in salute,
senza segni di malattia, non devono essere feriti né sfigurati in alcun
modo; È espressamente proibito picchiare gli animali da macellare o
impaurirli: gli animali in attesa della macellazione devono essere
trattati dolcemente. È proibito ferirli o comunque danneggiarli
fisicamente in qualunque modo.
Condizioni di uccisione
Luccisione
halal (cioè lecita ) di animali deve essere effettuata in locali, con
utensili e personale separati e diversi da quelli impiegati per l
uccisione non Halal; Luccisore deve essere un musulmano adulto, sano
di mente e a conoscenza di tutti i precetti della religione islamica e
sulla macellazione halal; Gli animali da uccidere devono essere animali
halal e devono poter essere mangiati da un musulmano senza commettere
peccato; Gli animali devono essere coscienti al momento delluccisione.
Luccisione deve avvenire recidendo la trachea e lesofago: i
principali vasi sanguigni verranno recisi di conseguenza. La colonna
vertebrale non deve invece essere recisa: la testa dellanimale non
deve essere staccata durante luccisione. Luccisione deve essere fatta
in una sola volta: il movimento di taglio deve essere continuo e cessa
quando il coltello viene sollevato dallanimale. Non è permesso un
altro taglio: un secondo atto di uccisione sullanimale ferito rende la
carcassa non h
alal. Il dissanguamento deve essere spontaneo e
completo. La macellazione deve iniziare solo dopo aver accertato la
morte dellanimale. Gli utensili per luccisione e la macellazione
halal devono essere usati solo ed esclusivamente per animali leciti.
Stordimento
Lo stordimento degli animali prima della macellazione non
è contemplato dai precetti dellIslam: tuttavia in alcuni Stati
islamici (per esempio in Malesia) è permesso, come misura di gentilezza
verso gli animali, a condizioni ben precise: Lo stordimento deve essere
temporaneo e non deve provocare danni permanenti. Lo storditore deve
essere musulmano, o deve essere sorvegliato da un musulmano o da una
autorità di certificazione Halal. I dispositivi usati per stordire
animali non halal non devono essere usati per stordire animali halal.
TRENTINO
7 DICEMBRE 2008
«Non sparate più ai caprioli»
TRENTO.
Chiudere la caccia in anticipo, dopo le recenti eccezionali nevicate:
questa è la proposta avanzata, ieri, dal Direttivo dellAssociazione
Cacciatori Trentini. Il Consiglio si è riunito, in seduta
straordinaria, insieme ai presidenti delle Consulte (organi gestionali
dei cacciatori a livello distrettuale) per affrontare il problema delle
eccezionali nevicate dei giorni scorsi, e quelle previste per la
settimana prossima, che hanno messo in difficoltà la fauna selvatica.
Delle due specie affidate in gestione direttamente ai cacciatori (cervo
e capriolo, su delega della Provincia) è soprattutto il capriolo a
preoccupare. E molti Rettori (i responsabili delle singole Riserve) o
semplici cacciatori hanno contattato in queste ore i vertici dell
Associazione per sollecitare una chiusura anticipata dellattività
venatoria a questa specie. Il problema -spiega il Presidente dellACT
Sandro Flaim -non è tanto di ordine gestionale, perché il numero di
animali che devono essere prelevat
i è stabilito dai piani, a
prescindere dal fatto che nevichi o meno nel periodo di caccia.
Piuttosto si tratta di una questione etica, ci si chiede se sia
opportuno cacciare animali che sono già in difficoltà per la neve.
Dopo unapprofondita discussione, dove hanno avuto voce i
rappresentanti di tutte le zone del Trentino, si è deciso di proporre
la chiusura anticipata della caccia a cervi e caprioli. A decidere,
ora, saranno le singole Consulte Distrettuali, con piena autonomia,
anche perché le situazioni sul territorio provinciale sono
differenziate: ci sono zone dove linnevamento è stato eccezionale,
altre dove la copertura nevosa è assente o nella norma. Sul tavolo del
dibattito in particolare la situazione del capriolo, specie più
sensibile ai forti innevamenti, e con piani di prelievo ancora da
completare: al 5 dicembre in provincia restavano 321 capi da prelevare
(femmine e soggetti dellanno, la caccia ai maschi si è chiusa il 20
ottobre). Meno problematica la situazione
del cervo, che affronta più
facilmente i rigori dellinverno; qui mancano allappello ancora 98
capi, concentrati soprattutto in Val di Non, Val di Sole e Fassa,
mentre nella maggior parte dei distretti la caccia è già chiusa per
completamento dei piani. La riunione del Consiglio direttivo si è
tenuta, ieri a a Vigo di Ton a margine della Celebrazione della Festa
di S. Uberto, patrono dei cacciatori. La cerimonia si celebra ogni
cinque anni a Vigo di Ton. Il Presidente dellACT Sandro Flaim ha
ringraziato il sindaco di Ton, Marco Endrizzi (peraltro cacciatore) per
la disponibilità ad ospitare questa manifestazione.
LA PROVINCIA DI
VARESE
7 DICEMBRE 2008
Dietrofront Tartaruga a bordo, l'aereo non
parte
MALPENSA (VA) - Volo negato per un piccola tartaruga d'acqua ?
clandestina? imbarcata senza permesso dal legittimo proprietario su un
volo Easy jet in partenza da Malpensa l'altro ieri e diretto a Bari.
Scoperto il piccolo animale acquatico senza permessi una delle hostess
in servizio ha informato il comandante dell'ospite inaspettato a bordo.
E, pare quasi incredibile, l'aereo che già rullava sulla pista con il
suo carico di passeggeri pronti a decollare ha iniziato a rallentare
sino a fermarsi. E la tartarughina è finita sotto accusa.
L'animaletto
era contenuto in un acchetto di plastica trasparente con un piccolo
quantitativo di acqua sufficiente a farlo sopravvivere sino a
destinazione. Il sacchetto trasparente, di fatto, era in regola con le
normative e pare che l'animale fosse regolare anche sotto il profilo
sanitario. Ma il proprietario non dichiarato la presenza della
tartaruga né al check-in ne all'imbarco contravvengo a svariati
regolamenti ivi compreso quello interno a Easy jet che vieta il
trasporto di animali vivi a bordo. Il proprietario è stato quindi
invitato a scendere dall'aereo insieme alla tartaruga o ad abbandonare
l'animale e decollare da solo. Il ragazzo proprietario dell'animale,
che pare dovesse allontanarsi per forza ma non aveva nessuno a cui
lasciare in custodia il piccolo anfibio, avrebbe a lungo protestato
contro l'ordine repentino di scelta intimato dall'azienda aerea: stando
agli altri passeggeri, ovviamente infastiditi dal disguido, il giovane
avrebbe cercato anche di convincere il p
ersonale di volo a lasciar
correre. Niente da fare, la tartarughina lì non poteva proprio starci.
A nulla è servito da parte del proprietario dichiarare che già in altre
occasioni l'animale aveva volato con lui senza problemi. Il regolamento
è il regolamento: probabilmente il giovane, dichiarando per tempo di
dover trasportare anche il piccolo anfibio, avrebbe trovato una
soluzione meno problematica.
Ma tant'è. Al ragazzo va riconosciuto
però l'amore senza limiti per il mancato compagno di viaggio: dovendo
scegliere se abbandonare l'aereo o decollare abbandonando il piccolo
amico ha deciso di scendere e rinunciare al viaggio a Bari. Il volo è
decollato con un'ora di ritardo ma la vicenda potrebbe essere
d'ispirazione per chi, soprattutto in estate, abbandona cani e gatti su
strade, autostrade o case deserte senza acqua e cibo. Persone che, più
che a un volo, rinunciano alla propria umanità senza batter ciglio.
IL MATTINO
8 DICEMBRE 2008
Si chiama Poker, è un pastore belga..
Napoli - Si chiama Poker, è un pastore belga di quattro anni e segue
passo passo il suo padrone, un sottufficiale della brigata «Garibaldi».
Non è una mascotte: «Poker può considerarsi a pieno titolo uno di noi
- spiega il colonnello Claudio Dei, che coordina le missioni interforze
dellEsercito a Napoli - essendo specializzato nella ricerca di
esplosivi». Il fiuto eccezionale di questo cane viene messo subito alla
prova, durante i posti di blocco organizzati tra Scampia e
Secondigliano. Insieme con altri cani che provengono direttamente dal
Centro militare veterninario di Grosseto, Poker è uno dei punti di
forza della missione «Strade sicure». Prima di essere impegnati in
periferia (a Ponticelli, Piscinola, Scampia e Secondigliano), i circa
200 militari dellEsercito sono stati dislocati lungo gli itinerari
turistici del centro di Napoli. Eloquente il bilancio aggiornato a due
giorni fa: 26000 le persone identificate, 370 delle quali denunciate,
80 arresti,. Ed ancora: 15000 veico
li controllati, dei quali 670
sequestrati. I militari inoltre hanno riscontrato 400 violazioni
amministrative, effettuando 160 perquisizioni e sequestrate ingenti
quantitativi di droga. giu.cri.
IL SECOLO XIX
8 DICEMBRE 2008
Rissa per un cane senza guinzaglio, un morto
L'omicida è l'ex "gorilla"
di Pinifarina: «Ho dovuto difendermi, il proprietario del cane stava
tirando fuori la pistola dalla giacca»
TORINO. Sabato notte di
violenza nella periferia torinese, dove un litigio per un cane senza
guinzaglio si è trasformato prima in un pestaggio e poi in una
sparatoria, che ha lasciato sul campo un morto e tre feriti.
Il
protagonista della vicenda è Antonio Catelli, 59 anni, un personaggio
"quasi famoso", perchè in passato è stato autista e guardia del corpo
del senatore a vita Sergio Pininfarina.
Tutto è successo poco prima
della mezzanotte, in un parchetto poco distante dai vecchi stabilimenti
di Mirafiori. Il figlio di Catelli, Mario, stava passeggiando con la
sua bambina di due anni. Nel parco, c'era anche un gruppo di uomini -
tre o quattro, secondo le ricostruzioni - e con loro, anche un "dogo
argentino", un cane di razza che il ministero della Salute ha incluso,
lo scorso gennaio, nell'elenco dei cani potenzialmente pericolosi.
Scorrazzava libero nel parco, e ad un certo punto sembra che abbia
puntato alla bambina, buttandola addirittura a terra.
A quel punto, il
papà della bimba ha chiesto ai ragazzi di legare il "dogo". Per tutta
risposta, sono volati spintoni, poi schiaffi e pugni. Fino a quando
Catelli non è caduto per terra, e nemmeno allora il branco si è
fermato, continuando a prendere a calci la vittima sotto gli occhi
della figlia. Questo almeno secondo quanto confermato dai testimoni.
Antonio Catelli, che abita poco distante dal parco, decide di scendere
in strada. Va verso il branco, entra nella rissa. E tira un fuori un
revolver, con cui esplode tre colpi. I primi due colpiscono Luca
Ragusa, 49 anni, qualche precedente penale. Morirà alcune ore dopo in
ospedale.
Il terzo colpo raggiunge all'addome l'amico di Ragusa, il
quarantenne Carlo Latona, ora ricoverato all'ospedale delle Molinette
con prognosi riservata. «Ho sparato per difendermi, quando ho visto che
la persona davanti a me ha tirato fuori dal giubbotto una pistola
semiautomatica» ha raccontato ieri Catelli, che nello scontro ha
riportato un trauma cranico, al pubblico ministero Fabio Scevola. Per
ora Catelli resta in carcere con l'accusa di omicidio e tentato
omicidio. Non è escluso che il magistrato modifichi l'imputazione,
trasformandola in qualcosa di meno grave, se le indagini confermeranno
il racconto dell'uomo.
La semiautomatica, che aveva la matrice abrasa,
è stata effettivamente trovata dai carabinieri poco distante dal luogo
della sparatoria.
«A un certo punto - ha ancora detto Catelli - sono
arrivate altre persone, che in precedenza non erano nel giardino».
A
quanto sembra, Catelli, incensurato, portava con sè la pistola «per
motivi di servizio». L'ipotesi del gesto estremo di autodifesa, di
fronte a un gruppo di bulli, potrebbe effettivamente prendere piede.
«Il cane era libero - ha confermato un testimone, parlando del "dogo"-
e quando ha visto la bambina, gli è andato addosso. Suo padre si è
rivolto al padrone del cane dicendogli di tenerlo al guinzaglio, come
tutti gli altri, ma in tutta risosta è stato pestato».A.Q.
LA NUOVA
SARDEGNA
7 DICEMBRE 2008
Munizioni del deposito: denunciato
ARBOREA
(OR). Un allevatore di Arborea è stato denunciato dai carabinieri per
detenzione illegale di munizioni. Nel corso di un apposito servizio di
prevenzione, i militari, hanno ritrovato in un deposito ad Arborea
delle cartucce a palla illecitamente detenute. Le munizioni sono state
sequestrate e lallevatore è stato denunciato alla magistratura. I
carabinieri di Santa Giusta stanno invece effettuando delle indagini
per fare luce su un furto di animali. Gli abigeatari hanno rubato
nella notte tra giovedì e venerdì un gregge di oltre 100 pecore. La
denuncia è stata presentata ieri mattina in caserma da un allevatore di
Palmas Arborea.
TRENTINO
7 DICEMBRE 2008
I falchi americani
espulsi dal Trentino
Anche gli animali devono fare i conti con la loro
Bossi-Fini. I falchi Harris, che lappassionato Dino Dossi aveva
allevato a Cornè, dovranno abbandonare il panorama del Baldo e
trasferirsi pochi chilometri più a sud, in Veneto. Lo «sfratto» arriva
direttamente dalla Provincia, che non tollera la presenza sul proprio
territorio di rapaci non autoctoni. Dossi si è dovuto arrendere: i
falchi americani emigreranno in attesa di leggi meno restrittive.
GAZZETTA DI REGGIO
7 DICEMBRE 2008
Macellazione rituale ecco le norme
da seguire
In coincidenza con la festa del sacrificio di Abramo si
rinnova il rituale della macellazione degli animali che, secondo il
rito musulmano, prevede il dissanguamento allo scopo di garantire la
purezza delle carni. Concordi anche le associazioni che tutelano gli
animali purchè ciò avvenga senza alcuna sofferenza. E quindi richiesto
che i capi da abbattere vengano storditi creando uno stato di
incoscienza che evita patimenti nella raccolta del sangue. Ancora
prima della macellazione - sottolinea il Gruppo di lavoro che ha
valutato la macellazione rituale-religiosa - vanno però rispettati
alcuni principi. Gli animali debbono essere trasferiti con automezzi
appropriati e accompagnati dai certificati di idoneità rilasciati dopo
gli accertamenti sanitari. Gli animali debbono essere infatti in buona
salute, non feriti nè sfigurati. Si richiede inoltre che gli animali
non vengano picchiati o impauriti e comunque danneggiati. Precisati
anche i metodi da seguire per lo stordimento degli ani
mali. Quelli
maggiormente utilizzati in Italia sono il colpo di pistola a proiettile
captivo, lelettronarcosi, la gassificazione con biossido di carbonio.
Il taglio rituale deve poi avvenire entro 15 secondi dallo stordimento
elettrico. Stordimento che è permesso in nazioni islamiche come la
Malesia ed è considerato una misura di «gentilezza» verso gli animali a
condizione che sia temporaneo e non provochi danni permanenti, che lo
storditore o chi sorveglia sia musulmano. Il Gruppo di lavoro
sottolinea, in un apposito documento, che i controlli sulle modalità di
macellazione vengono affidati allautorità religiosa che, per gli
aspetti sanitari, opera sotto la responsabilità del veterinario
ufficiale. Autorità che sono dunque chiamate ad intervenire nei macelli
che si sono dichiarati disponibili a compiere la festa del sacrificio
di Abramo. Cinque quelli segnalati. A Rio Saliceto nel macello di Ugo e
Giorgio Cassinadri di via Vettigano, per 2/3 giorni secondo il rito di
ovini-caprin
i provenienti dal macello. A Valestra di Carpineti nel
macello di Ugoletti per due giorni con lo stordimento sempre di caprini-
ovini di varia provenienza. Stessa cosa (durata, modalità, provenienza,
razze animali) per il macello Titbit srl di Bagnolo in Piano. Per
finire con Reggiolo dove nel macello Bertellini per 1 giorno, previo
stordimento, ci sarà la macellazione di bovini.
IL GAZZETTINO
PORDENONE
8 DICEMBRE 2008
«Stop ai sacrifici islamici di montoni e
pecore»
Un invito ai responsabili delle Province e delle Regioni
perché sia cancellata in Italia la pratica di uccidere montoni, pecore
e capre in occasione della festa musulmana del sacrificio, Aid al Ahda,
che quest'anno cade l'8 dicembre, è stato rivolto dal capogruppo della
Lega Nord in commissione Cultura del Senato, il friulano Mario Pittoni.
«Vigiliamo - afferma Pittoni - per evitare una strage di animali , che
è illegale se condotta fuori dai macelli autorizzati, chiusi in
occasione della festa cristiana». A Varese - segnala Pittoni - un
accordo fra i dirigenti dell'Azienda sanitaria e la comunità islamica
provinciale ha sancito l'abbandono delle modalità di macellazione
finora adottate in tutta Italia. A partire proprio dalla festa del
sacrificio, nei due macelli autorizzati della provincia gli animali
verranno uccisi solo dopo un "prestordimento".
LA NAZIONE
7 DICEMBRE
2008
Allarme per l'avvistamento di un puma nella bassa collina di San
Lorenzo
La struttura e il colore del manto hanno subito fatto pensare
ad un puma. Ed è scattato subito l'allarme nella campagna pesciatina
per la presenza del temibile felino avvistato da alcune persone nella
bassa collina di San Lorenzo
Sergio Silvestrini
Pescia (PT) - Allarme
nelle nostre campagne. E stata avvistato un grosso animale che da
alcune caratteristiche, di struttura e colore del manto, potrebbe
essere paragonato a un puma. Coloro che sostengono tale presenza sono
persone affidabilissime, per cui è da temere che questo felino si
aggiri sulla bassa collina di S. Lorenzo. Nei giorni scorsi, un
contadino che stava lavorando il proprio terreno, nei pressi della zona
abitualmente conosciuta come di Marcialà, ha ben distinto il puma e,
impaurito, non ha potuto far altro che tentare di scacciarlo. Gli è
andata bene. Lanimale è fuggito tra la boscaglia. Ma ci sono elementi
che fanno pensare alla sua presenza. Sul terreno sono state riscontrate
orme ben evidenti di un animale di una certa stazza, fatto
assolutamente insolito, stando a chi frequenta la zona, e ad un altro
contadino mancherebbero dal pollaio ben 19 galline. Chi se ne intende
dice che è da escludere che sia stata una faina, quella specie di
animale aggredisce il po
llame, sferra un morso alla gola ma lascia sul
posto la bestia uccisa.
Il puma invece, come altri felini, aggredisce l
animale più debole e dopo averlo ucciso se lo porta via. Potrebbe
essere il caso di cui parliamo anche perché non sono state notate
effrazioni al pollaio da attribuire alla mano delluomo. Ma non è
finita qui. Unaltra segnalazione ci è pervenuta circa la presenza di
una coppia di cani lupi sul versante di S.Margherita. Occhi esperti li
hanno visti aggirarsi in una zona dove si trovano fabbricati di civile
abitazione. A quanto pare questi animali punterebbero su piccoli
cinghiali che proprio nellarea di S.Margherita ci sono sempre stati.
Lo proverebbero le testimonianza di alcuni cacciatori che nelle loro
ultime uscite non sono riusciti a trovare cinghialini ma solo suini di
interessanti dimensioni. Come si ricorderà, oltre cinque anni fa, la
nostra cronaca parlò della presenza di una pantera nera sulla collina
di Marzalla sul versante di Collodi. Una famiglia rimase per un giorno
interno chiusa in casa perché il capofamiglia aveva not
ato benissimo
il felino in un campo attiguo alledificio. Nei giorni seguenti apparve
certa tale presenza perché lerba di quel campo era stata tutta
schiacciata dalla corporatura della bestia e nei pressi erano evidenti
le orme di un animale che non poteva essere altro che una pantera.
L'UNIONE SARDA
8 DICEMBRE 2008
Carne di maiale alla diossina In Italia
l'import dall'Iralnda e dello 0,3%
In Italia l'importazione di carne di
maiale dall'Irlanda è solo dello 0,3%, la Coldiretti dice che non
bisogna creare allarmismo e consiglia di mangiare carne di suino
italiana che è controllata e sicura. Il Giappone ha sospeso le
importazioni di carne di maiale dall'Irlanda.
foto Ansa
Dall'Irlanda
è arrivato appena lo 0,3 per cento delle carni di maiale importate
dall'Italia ed è quindi necessario evitare allarmismo preferendo le
carni italiane garantite da marchi di qualità come il Gran Suino Padano
(GSP) o acquistando direttamente dai moltissimi allevamenti che offrono
questa opportunità. E' quanto afferma la Coldiretti in riferimento
all'allerta rapida fatta scattare dalla Commissione Europea per la
carne di maiale proveniente dall'Irlanda sulla base di elaborazioni su
dati Istat relativi ai primi otto mesi del 2008. "Il consumo di carne
di maiale e derivati - dice l'associazione - è pari in Italia a 31
chili a persona e il tempestivo avvio dei controlli a livello
nazionale, per bloccare partite contaminate eventualmente entrate al
pari di quanto avvenuto in Francia e Belgio, è rassicurante - sostiene
la Coldiretti - in un Paese come l'Italia che può contare sulla più
estesa rete di veterinari a livello comunitario. Ma di fronte alle
emergenze sanitarie che si
rincorrono servono anche - afferma la
Coldiretti - misure strutturali con un sistema di etichettatura
obbligatorio che indichi la provenienza e l'origine di tutti gli
alimenti, al pari di quanto è stato già fatto per quella di pollo e per
quella bovina dopo le emergenze aviaria e mucca pazza".GIAPPONE. Il
Giappone ha sospeso le importazioni di carne di maiale dall'Irlanda
dopo la scoperta dei casi di contaminazione da diossina. "Abbiamo
deciso di sospendere l'import a semplice titolo precauzionale", ha
detto Mitsue Kondo, responsabile per la sicurezza alimentare del
ministero della Salute. Possibili provvedimenti analoghi anche per
tutti i prodotti provenienti da centri di lavorazione riconducibili
alla carne irlandese. Se ci saranno riscontri sulla contaminazione,
"avvieremo il ritiro della merce", ha aggiunto. La carne di maiale
proveniente dall'Irlanda rappresenta meno dell'1% delle importazioni
suine nel Giappone.
IL CENTRO
7 DICEMBRE 2008
Le mucche al pascolo
con la tubercolosi
ROSELLO (CH). Portava le mucche al pascolo affette
da tubercolosi. Con le accuse di inosservanza dei provvedimenti dell
autorità, danneggiamento e pascolo abusivo, gli agenti della forestale
di Rosello hanno denunciato alla procura della Repubblica di Lanciano,
M.L. , 34 anni, allevatore di Roio del Sangro. Le indagini erano
partite a metà del mese scorso su segnalazione di un cittadino. La
forestale è intervenuta in località Fonte del Puolo, dove è stato
trovato un bovino adulto, e poi in località Montelarocca, su un terreno
comunale di 5 ettari, dove vagavano sette mucche al pascolo in mezzo ad
altri bovini. Da un successivo controllo nellallevamento di Roio,
dove erano state riportate le mucche dal proprietario, è venuto fuori
che il dipartimento di prevenzione e sanità animale della Asl, con sede
a Castel Frentano, già a fine ottobre aveva sospeso la qualifica
sanitaria alla struttura per la presenza di tubercolosi bovina,
malattia fortemente infettiva per questi animali. Lo
stesso
dipartimento di medicina veterinaria aveva obbligato lallevatore a non
far venire in contatto gli animali infetti con altri allevamenti
indenni, come i bovini regolarmente pascolanti sui terreni del Comune
di Rosello. I forestali, quindi, hanno denunciato lallevatore. «Gli
sconfinamenti nei pascoli dei comuni montani», dice Piero Di Fabrizio ,
comandante provinciale della forestale, «non sono rari in questa
provincia, ma assumono una certa gravità quando, come in questo caso,
viene messa in pericolo la salute degli animali allevati al pascolo e
la sanità delle carni prodotte sui nostri monti». La forestale attende
le ulteriori disposizioni della Procura frentana.
IL MESSAGGERO
8
DICEMBRE 2008
Maiale alla diossina, 20 anni di allarmi alimentari
ROMA (8 dicembre) - Dopo le mozzarelle del marzo scorso, la diossina
torna ad essere una minaccia alimentare, nell' ultimo dei numerosi
allarmi affrontati negli ultimi 20 anni in Europa.
Diossina. Risale al
1998 l'allarme per la presenza di alti livelli di diossina nel latte di
bovini in Francia, causato dalla contaminazione di componenti dei
mangimi provenienti dal Brasile. Ancora i mangimi contaminati un anno
più tardi sono stati all'origine di un allarme in Belgio, con la
contaminazione di pollame e carni rosse, uova e latte. E risale alla
primavera scorsa, in Italia, l'allarme sulla mozzarella contaminata.
Aviaria. Una delle ultime grandi psicosi è stata causata dall'influenza
aviaria, con la presenza del virus H5N1 nei volatili e 351 casi di
infezione trasmessa dagli animali all'uomo, con 129 morti, avvenuti
soprattutto in Asia fra 2003 e 2008. L'aviaria ha portato con sè una
forte contrazione dei consumi di carne bianca e l'abbattimento di
milioni di volatili negli allevamenti di mezzo mondo, anche in
circostanze per le quali il rischio infezione era tutt'altro che
provato.
Mucca pazza. L'allarme sull'Encefalopatia spongiforme bovina
(Bse) risale a metà degli anni '90. La malattia era originata in parte
da farine animali e, se trasmessa all'uomo, si manifestava con una
nuova versione della malattia di Creutzfeldt-Jakob. Il maggior numero
di casi si è avuto in Gran Bretagna, con 158 vittime. Dal 1994 e fin
dopo il 2000 la Ue ha imposto norme sanitarie severissime per gli
allevamenti. In quegli anni i consumi di carne bovina subirono un
brusco rallentamento.
Peste suina. Colpì nel 2002 Germania, Francia e
Lussemburgo. I problemi in questo caso ebbero una natura solo
economica, perchè la malattia non presenta rischi per le persone. Ma il
principio di precauzione spinse i consumatori a ridurre fortemente
l'acquisto di carne suina.
Afta epizootica. Chiamata anche Lingua blu,
nel 2001 esplose in Gran Bretagna, dove vennero abbattuti oltre 6,5
milioni di ovini, e poi si diffuse in Irlanda, Francia e Olanda. La
causa fu attribuita alla nutrizione dei maiali con scarti di cucina
contenenti prodotti animali importati dall'Asia.
Manzo agli ormoni.
Nel 1988 la carne di manzo proveniente dagli Stati Uniti divenne un
problema per i consumatori europei a causa degli ormoni steroidei
utilizzati negli allevamenti americani, ma in Europa ritenuti a rischio
per la salute.
IL SALVAGENTE
8 DICEMBRE 2008
Diossina, coinvolte
pure le bistecche irlandesi Bloccati 38 allevamenti bovini, controlli
anche in Italia: sequestri in Emilia e in Campania
In Irlanda già
100.000 maiali abbattuti, 56 allevamenti con il mangime contaminato. Da
Bruxelles elenco di 12 paesi, tra cui il nostro.
Angelo Angeli
L'allarme si estende ai bovini, le bistecche irlandesi piacciono anche
in Italia. Smentiti i "faciloni" di casa nostra, quelli che dicono che
"da noi non c'è il problema". E nella maniera più ufficiale e
clamorosa. Il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, ha
comunicato, infatti, che "In Italia sono entrate 22 partite di carne
suina proveninente dall'Irlanda dopo il 1° settembre, ma sono state
immediatamente sequestrate". Il sottosegretario alla Salute ha aggiunto
che "attraverso l'allerta rapida europea il nostro paese si è attivato
tempestivamente". Nel pomeriggio, poi, il sottosegretario avverte che,
dopo aver assunto nuove informazioni in sede europea, ha disposto
controlli anche sulle carni bovine, visto che l'Irlanda - che ha già
abbattuto 100.000 maiali - ha deciso sequestri e analisi in 38
allevamenti di bovini. Il problema, quindi, non si ridimensiona, ma -
purtroppo - si allarga.
Proprio per questo, Francesca Martini già
pensa alle mosse future, in sintonia con le richieste già arrivate sia
da Coldiretti che da Federconsumatori: "Proporrò all'Ue l'etichettatura
di tutte le carni animali per la tracciabilità dell'origine con
estensione dell'obbligo anche alle carni suine". Per comprendere quali
ulteriori provvedimenti adottare "oggi pomeriggio - aggiunge la Martini
- si svolgerà a Bruxelles un vertice tra i referenti veterinari degli
Stati membri. I consumatori italiani auspicano, a questo punto, che non
solo si estenda la tracciabilità alle carni di maiale, ma anche ai loro
derivati (prosciutti, mortadella, bacon) che finiscono in gran quantità
sulle tavole degli italiani.
Il sottosegretario Martini ha, comunque,
allargato il problema alla carne bovina di provenienza irlandese:
"l'Unione europea - ha rivelato - ha ravvisato una possibile
contaminazione di diossina anche per le carni bovine provenienti
dall'Irlanda. Stiamo intensificando i controlli in attesa di specifiche
misure".
La commissione Ue per la sicurezza alimentare
La Commissione
europea ha chiesto, inoltre, all'Agenzia europea per la sicurezza
alimentare (Efsa) di preparare "un parere urgente sui rischi per la
salute pubblica" legato allo scandalo della carne di maiale irlandese
contaminata da diossina, come ha reso noto il commissario alla Salute
Androulla Vassiliou. Nel pomeriggio ci sarà una riunione con le
autorità sanitarie degli Stati membri interessatti alla vicenda, alla
quale parteciperà la stessa Efsa.
La riunione, hanno spiegato da
Bruxelles, servirà a "un approccio armonizzato delle misure prese dagli
Stati membri". La portavoce ha inoltre spiegato che vi sarà domani una
"riunione dei capi veterinari degli Stati membri" e venerdì una nuova
riunione del Comitato permanente per la catena alimentare per
"analizzare nuovamente la situazione".
"La Commissione - ha detto lo
stesso commissario Vassiliou - segue con grande attenzione questo
incidente".
Bruxelles, ha comunque detto la sua portavoce "ritiene che
le misure prese dalle autorità irlandesi siano sufficienti, ma
esamineremo come la situazione si evolverà e prenderemo le necessarie
decisioni". Il commissario ha ricordato che l'Irlanda "come misura
precauzionale ha tolto dal mercato tutti i prodotti confezionati con
carne di suini macellati dopo il 1 settembre, anche se colpito è
soltanto il 10% della produzione". La commissaria ha dato, infine, una
notizia importante: la Commissione è al corrente di tutte le aziende
coinvolte nella vicenda che ha prontamente informato tutti gli Stati
membri colpiti. Quindi non è vero, come lasciavano intendere ieri fonti
ministeriali italiane, che non si sa dove cercare. Anzi, possono
muoversi quasi a colpo sicuro, come confermano le 22 partite
sequestrate oggi.
Sequestrati allevamenti bovini in Irlanda
E'
confermato, intanto, che in Irlanda si sta intervenendo anche sui
bovini. Proprio sulla base di queste informazioni, avute dalla
Commissione Europea, c'è stato un nuovo impulso nei controlli in
Italia: "Visto che leAutorità irlandesi hanno disposto il sequestro
cautelativo di alcuni allevamenti bovini su cui stanno facendo indagini
per accertare la presenza di diossina - sèpiega un comunicato del
ministero italiano del Welfare - il Sottosegretario alla Salute,
Francesca Martini, ha disposto controlli sulle partite di carne bovina
irlandese destinate al mercato italiano"."Gli Uffici veterinari per
gli adempimenti comunitari (Uvac) del ministero a cui arrivano tutte le
segnalazioni di scambi di alimenti animale di provenienza comunitaria -
continua il comunicato - sono stati allertati sulla necessità di
effettuare tali controlli in collaborazione con i servizi
veterinariregionali e delle Asl".Intanto il ministero informa che
"continuano le operazioni di controllo, rintraccio e
sequestro
cautelativo di tutte le partite di carne suina e prodotti derivat
introdotti in Italia dal 1° settembre 2008".
La colpa sarebbe di un
olio industriale
Intanto la polizia irlandese ha aperto un'inchiesta
sulla fonte della diossina che ha contaminato la carne di maiale.
Sembra accertato che l'origine sia l'olio industriale finito in una
macchina utilizzata per asciugare il mangime presso la Millstream Power
Recycling, una ditta della contea di Carlow che trasforma prodotti
alimentari di scarto in cibo per i maiali. Gli allevamenti irlandesi
che hanno utilizzato il mangime prodotto dalla società e i cui prodotti
sono stati bloccati sono non una decisna come si era detto ieri, ma ben
56: 47 nella epubblica di Dublino e altri 9 in Irlanda del Nord.
L'allarme si estende a 12 paesi
L'allarme diossina si propaga
dall'Irlanda a tutta l'Europa. Sono 12, infatti, gli Stati membri
dell'Unione europea colpiti dallo scandalo della carne di maiale
irlandese contaminata dalla diossina, tra cui l'Italia. Lo ha reso noto
stamattina la Commissione europea a Bruxelles.
Gli altri Stati membri
dell'Unione europea interessati dal problema sono Germania, Olanda,
Polonia, Svezia, Belgio, Danimarca, Estonia, Francia, Gran Bretagna,
Portogallo, Cipro. E ve ne sarebbero anche altri al di fuori dell'Ue.
In Italia è già scattata una campagna di "minimizzazione" dei rischi
connessi all'inquinamento dei maiali irlandesi. Ma si tratta di voci,
direttamente o indirettamente, interessati. Occorrono, invece - come
chiede Federconsumatori - rigore e controlli seri.
L'INIZIO DELLA
VICENDA: L'ANNUNCIO DELL'UE DI IERI
La Commissione Ue ha annunciato
ieri, interrompendo la giornata festiva, di aver attivato il sistema di
allerta rapida sulla catena alimentare dopo che le autorità irlandesi
hanno deciso di ritirare tutti i prodotti a base di carne di maiale di
animali allevati in Irlanda, in seguito alla scoperta che in alcuni
campioni di queste carni è stata rilevata una presenza di diossina
dalle 100 alle 200 volte superiore ai livelli massimi consentiti dalle
normative europee. Secondo le autorità sarebbe stato contaminato il 10%
della produzione irlandese a partire dal 1° settembre 2008.
La
contaminazione sarebbe dovuta al mangime fornito da unh unico fornitore
(già individuato) a 10 grandi allevamenti. Preoccupazione c'è anche in
Francia e in Belgio, dove una parte della produzione irlandese potrebbe
essere già arrivata, ma confezioni di carne di maiale irlandese
potrebbero essere arrivate anche in Italia. Per questo il ministero del
Welfare ha disposto immediati controlli.
L'iniziativa adottata da
Bruxelles rappresenta una misura precauzionale a cui l'Ue fa ricorso
ogni volta che si registrano, ovunque nei 27 Paesi membri, problemi di
un certo rilievo riguardanti la catena alimentare ed è destinata,
precisa la Commissione in una nota, a garantire la protezione della
salute pubblica. Secondo le autorità irlandesi, comunque, la carne di
maiale alla diossina sarebbe stata esportata in 25 paesi europei. Non
si tratta di una cosa da poco.
L'Italia non sa dove cercare animali e
prodotti contaminati
Laconica ma sconcertante la nota emessa dal
nostro ministero del Welfare: "Attraverso il Sistema di Allerta Europeo
il Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche sociali - spiega
il comunicato stampa - è stato informato della commercializzazione in
ambito comunitario di carni suine di origine irlandese contaminate da
diossina. Le autorità irlandesi non hanno, al momento, trasmesso la
lista di distribuzione di dette carni, pertanto non è possibile
conoscere il numero di eventuali partite di carni suine introdotte in
Italia né la loro destinazione.
La presenza di diossina è dovuta a
mangimi contaminati. A titolo cautelativo ed in attesa di ricevere
ulteriori informazioni - coninua il testo dell'ufficio stampa del
ministro Sacconi - è stato oggi stesso diramato l'allerta a tutti gli
Assessorati alla sanità regionali con l'obbligo di rintraccio e
sequestro cautelativo di tutte le carni suine irlandesi e di prodotti
eventualmente trasformati introdotti in Italia a partire dal 1°
settembre ultimo scorso, analoga attività di sequestro cautelativo
delle carni è svolto dal Comando Carabinieri per la tutela della salute
.
Il Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche sociali -
conclude il testo - segue costantemente, attraverso l'Ufficio Allerta
l'evoluzione della situazione sia a livello internazionale che
nazionale".
Tutto ciò ci conforterebbe se non ci sembrasse di assistere
a una sorta di "scaricabarile" verso l'Irlanda e verso le Regioni di
competenze dello stesso ministero, che non sembra voler svolgere alcun
ruolo particolarmente attivo in una vicenda tanto grave e delicata per
i consumatori.
"Nel nostro paese modeste quantità"
Ma secondo Silvio
Borrello, direttore della sicurezza alimentare del ministero del
Welfare che ha attivato un gruppo di lavoro in contatto con gli uffici
europei per seguire la vicenda, ''qualora fosse rilevata la presenza di
maiale irlandese si tratterebbe comunque di modestissime quantità. Mi
sarei preoccupato - ha aggiunto - se l'allerta fosse stata data per le
carni bovine da Olanda o Belgio dai quali ci sono flussi maggiori''.
Il
primo obiettivo per Borrello è rintracciare le partite prodotte dal
primo di settembre e metterle in sicurezza; in un secondo tempo si
deciderà se distruggerle o sottoporle ad analisi.
''Abbiamo una rete
di laboratori specializzati per le analisi delle diossine - ha detto
Borrello - dal centro di referenza nazionale di Teramo ai laboratori di
Roma e Brescia''.
Federconsumatori: "Più controlli"
Ma la
Federconsumatori non ci sta alla serie di rassicurazioni interessate
che arrivano da molte parti, compresa Coldiretti che spiega che
soltanto lo 0,3% della carne di maiale italiana arriva dall'Irlanda
(dimenticando di sommare i derivati, prosciutti e qaunt'altro).
Proprio per questo è importante l'accento diverso posto dalle
associazioni dei consumatori. "A noi non interessa - dichiara Rosario
Trefiletti, presidente di Federconsumatori - che l'importazione dei
prodotti di carne suina dall'Irlanda sia marginale, poiché bisogna
assicurare sicurezza alimentare per tutti i cittadini, pochi o tanti
che siano. Quindi bisogna implementare sia in ingresso che all'interno
del nostro Paese verifiche e controlli su questo tipo di prodotto
alimentare e dei suoi derivati e, se presenti, toglierli dalla
vendita".
Inoltre l'associazione chiede "con grande determinazione
una messa in moto effettiva e concreta dell'Agenzia per la sicurezza
alimentare italiana e che si decida con celerità a favore
dell''indicazione obbligatoria in etichetta dell'origine delle materie
prime nei prodotti alimentari". "Non ci devono essere controindicazioni
- conclude Trefiletti - a ciò che noi riteniamo essere il diritto di
scelta e quindi di informazione del cittadino consumatore sulla
questione fondamentale della propria alimentazione".
Coldiretti:
"Estendere l'etichettatura"
in realtà la difficoltà, in questo caso è
accresciuta dalla mancanza di indicazioni in etichetta. E su questo
punta Coldiretti: ''È necessario - dice in un suo comunicato -
estendere immediatamente l'obbligo di indicare in etichetta la
provenienza anche per la carne di maiale al pari di quanto è stato già
fatto per quella di pollo e per quella bovina dopo le emergenze aviaria
e mucca pazza''.Ma in realtà è carente anche l'etichettatura sui
prodotti "lavorati", in quanto basta indicare il luogo di
trasformazione, senza alcun riferimento alla provenienza. Anche di
questo dovrebbe occuparsi l'Ue.
Comunque, Coldiretti ritiene che "il
tempestivo avvio dei controlli a livello nazionale, per verificare se
partite contaminate sono effettivamente entrate al pari di quanto
avvenuto in Francia e Belgio, è rassicurante in un Paese come l'Italia
che può contare sulla più estesa rete di veterinari a livello
comunitario''.
L'allarme è partito dalla Fsa
Il governo irlandese ha
richiamato, comunque, tutti i prodotti a base di carne di maiale, dopo
che in alcuni campioni sono state trovate tracce significative della
sostanza tossica. La prima a dare l'allarme è stata l'agenzia irlandese
per la sicurezza alimentare (Fsai).
La Fsa ha specificato che
all'origine della contaminazione ci sarebbe una partita di mangime che
ha contaminato tutti i maiali macellati dopo il 1° settembre 2008. Le
autorità hanno consigliato ai consumatori di non mangiare carne di
suino Made in Ireland. E questo ha scatenato il panico tra i
consumatori irlandesi, che - tra l'altro - consumano moltissima carne
di maiale.
AGI
8 DICEMBRE 2008
CARNE ALLA DIOSSINA: RISCHI E CAUSE
DI CONTAMINAZIONE
Il governo irlandese ha ordinato il ritiro dal
commercio dei prodotti a base di carne di suino dopo aver trovato
tracce significative di diossina in alcuni campioni.
Ecco i principali
rischi dell'assunzione didiossina:
- cancro
- disordini ormonali
-
infertilita'
- alterazioni del sistema immunitario
- eruzioni cutanee
LE CAUSE DELLA CONTAMINAZIONE:
La diossina si forma con il processo di
combustione di alcuni prodotti quali plastiche, lubrificanti, materiali
edili, inchiostro. Se questi vengono impiegati, illegalmente, nel
processo di cottura e di essiccazione del mangime animale la sostanza
entra nella catena alimentare degli animali e da qui arriva all'uomo.
La diossina ci mette molto tempo ad accumularsi nell'organismo, quindi
un breve periodo di esposizione alla sostanza non dovrebbe creare
particolari problemi. Oltre il 90% dell'esposizione umana alla diossina
dipende dal consumo di cibo contaminato, soprattutto negli alimenti
piu' grassi che accumulano unmaggiore livello della sostanza tossica
I
CIBI MAGGIORMENTE A RISCHIO
- carne
- pesce
- uova
- latte
GIORNAL.
IT
8 DICEMBRE 2008
Carne suina: il prodotto piemontese è garanzia di
qualità
La notizia del blocco delle importazioni di carne suina
provenienti dallIrlanda conferma che la suinicoltura italiana è
saldamente ancorata alla qualità e alla tipicità ma le nostre
istituzioni nazionali debbono introdurre urgentemente lobbligo dell
indicazione in etichetta dellorigine delle carni anche per i
trasformati
Questo quanto dichiarato da Giorgio Ferrero e Bruno
Rivarossa, rispettivamente presidente e direttore Coldiretti Piemonte,
dopo aver appreso la notizia relativa allallarme che ha portato la
Commissione Europea alladozione di misure precauzionali. Il Piemonte
ha un patrimonio di un milione e 200 mila capi suini, la maggior parte
dei quali è concentrato nelle provincie di Cuneo, Torino, Asti ed
Alessandria.
La delicata situazione concludono Ferrero e Rivarossa
- pur non coinvolgendo il prodotto Made in Italy, potrebbe generare una
sorta di sfiducia da parte dei consumatori italiani come accadde per l
aviaria oppure per mucca pazza. Chiediamo pertanto ai NAS ed alla
Regione di attivare rigidi controlli sulle carni importate per evitare
che la scarsa qualità della carne suina estera possa influenzare
negativamente anche il consumo di quella di provenienza nazionale, che
ad oggi non ha mai riscontrato problemi analoghi.
Coldiretti Piemonte
lancia anche lennesimo appello ai componenti della filiera.
Innanzitutto ai mangimifici invitandoli a porre la massima rigorosità
per lacquisto dei cereali, evitando acquisti di merce di dubbia
provenienza, infine alle aziende agroalimentari affinché in assenza di
una normativa nazionale ed europea, che preveda letichettatura delle
carni vendute o utilizzate per insaccati, si apprestino ad avviare
urgentemente letichettatura volontaria quale segno di chiara volontà
di trasparenza nei confronti dei consumatori.
AGI
8 DICEMBRE 2008
CARNE ALLA DIOSSINA: ADUC, NON MANGIATELA FINO A ESITO ANALISI
Roma -
"Non mangiate carne suina, almeno fino a quando non saranno resi noti i
risultati delle analisi". E' questo l'invito rivolto ai consumatori da
Primo Mastrantoni, segretario Aduc. Per l'Associazione diritti utenti e
consumatori ci si dovrebbe astenere dal consumo "fino a quando il
ministero della Salute non comunichi i risultati definitivi delle
analisi effettuate, i nomi delle strutture commerciali coinvolte e le
azioni (sequestri, chiusura, ritiro prodotti in commercio, ecc) che ha
effettuato o che intende attuare".
"Facciamo riferimento al principio
di precauzione - spiega Mastrantoni - di fronte ad un rischio e' bene
prendere misure cautelari a tutela della propria salute. La carne di
maiale irlandese inquinata dalla diossina e' presente in Italia e non
si sa, almeno per ora, in quali esercizi commerciali e' messa in
vendita, non c'e' obbligo di indicazione della provenienza e qualsiasi
macellaio puo' rifilarci (a sua insaputa) una bella bistecca tossica".
Come fa il consumatore italiano a sapere se la carne suina che ha
acquistato e' inquinata o meno, si chiede l'Aduc. "Certo puo' ricorrere
alle carni Dop (denominazione di origine protetta) ma quante Dop di
carne suina ci sono in giro? - continua Mastrantoni - La maggior parte
delle carni suine (13,5 milioni di capi macellati) non e' Dop, quindi,
applicare il principio di precauzione ci sembra una scelta razionale.
Il 90% dell'esposizione umana alla diossina avviene attraverso gli
alimenti: il fenomeno del bioaccumulo fa si' che la diossina r
isalga
la catena alimentare umana, concentrandosi sempre piu', a partire dai
vegetali, passando agli animali erbivori, ai carnivori, agli onnivori e
infine all'uomo: si arriva, cosi', a livelli di diossina, riscontrati
nei suini irlandesi, fino a 200 volte piu' alti di quelli consentiti
dall'Ue".
VIRGILIO NOTIZIE
8 DICEMBRE 2008
Diossina/ Carne infetta,
Dublino potrebbe abbattere 100mila capi
All'origine un olio contaminato
contenuto nel mangime
Dublino, 8 dic. (Apcom) - Sarebbe stato un olio
contenente della diossina contenuto nel mangime per maiali a causare la
contaminazione della carne rilevata in dieci allevamenti irlandesi e
che potrebbe portare all'abbattimento di 100.000 animali: lo ha reso
noto il responsabile dei servizi veterinari irlandesi, Paddy Rogan.
IL GAZZETTINO
8 DICEMBRE 2008
Macrì (Iss): «La colpa è dei mangimi
contaminati»
Roma - Colpevole è il mangime. E' in quel mix di sostanze
che si annida la diossina che ha inquinato la carne dei maiali allevati
in Irlanda. «E' sempre ciò che gli animali mangiano a contaminare i
loro tessuti», spiega Agostino Macrì direttore del Dipartimento
veterinaria e sicurezza alimentare dell'Istituto superiore di sanità.
Vuol dire che basta un solo ingrediente per danneggiare tutto il
mangime?«Le materie che compongono il mangime sono varie e diverse,
dalle farine agli additivi. Sì, basta un'unica sostanza per inquinare
l'intero pasto».Come potrebbe essere avvenuta la contaminazione?«La
diossina è prodotta dalla combustione di alcuni prodotti, i residui si
posano sulle piante che assorbono. Queste piante diventano mangime e
continuano a trattenere la presenza del prodotto della combustione».
L'inquinamento potrebbe avvenire anche con l'acqua di irrigazione dei
campi?«No, la diossina non è idrosolubile»E gli animali smaltiscono con
difficoltà questo tipo di veleni?«Con grande d
ifficoltà. La diossina
si accumula nei tessuti degli animali e, oltretutto, occorre molto
tempo perché venga eliminata. Anche una modesta quantità è
rintracciabile con le analisi».Vale lo stesso discorso per il passaggio
della diossina dalla carne del maiale al nostro organismo?«Esattamente.
Il meccanismo di trasferimento della diossina è uguale. E anche nel
nostro organismo si accumula con il tempo».Quella poca carne irlandese
che noi importiamo non viene destinata al consumo diretto, quindi non
viene venduta fresca, ma trasformata in salami, salsicce etc. Il
trasferimento dall'animale a noi avviene anche in questo modo?«La
quantità di diossina resta anche nella trasformazione. Di qui,
l'allerta della Ue, il blocco delle importazioni e i controlli in tutti
i paesi».Visto che il veleno sarebbe nel mangime e il mangime contiene
tanti ingredienti è possibile risalire a quale di questi è il
responsabile della contaminazione?«E' possibile. Basta analizzare ogni
ingrediente separatamente
risalendo così alla zona e all'azienda di
produzione di quella farina di leguminose o cereali o di quell'additivo
che compone il mangime».La carne alla diossina ha un sapore diverso?«La
presenza della diossina è rilevabile con le analisi di laboratorio ma
non è certamente riscontrabile nel gusto».
ANSA
7 DICEMBRE 2008
ANIMALI: MASCHI SEMPRE PIU' IN PERICOLO
ROMA - L'inquinamento da
sostanze chimiche colpisce soprattutto i maschi delle specie animali,
riducendo la loro fertilità, rimpicciolendo i loro organi sessuali e
aumentando i casi di ermafroditismo (la presenza di organi sessuali di
entrambi i sessi). Lo denuncia una ricerca della ong britannica
Chemtrust (www.chemtrust.org.uk), che ha esaminato più di 250 studi
scientifici da tutto il mondo, come riferisce oggi il quotidiano The
Independent.
"I maschi delle specie di ciascuna delle classi
principali di animali vertebrati (pesci, anfibi, rettili, uccelli e
mammiferi) - spiega la ricerca - sono stati colpiti da sostanze
chimiche nell'ambiente. La femmilizzazione dei maschi di numerose
specie vertebrate è oggi un evento largamente diffuso".
Si va dei
pesci dei fiumi britannici che sviluppano uova nei loro testicoli (pare
per la presenza di ormoni femminili delle pillole anticoncezionali
scaricati nelle fogne) alle rane rospo maschio della Florida, che nelle
zone più coltivate (e riempite di pesticidi) diventano ermafrodite nel
40% dei casi.
Sempre in Florida, gli alligatori esposti a pesticidi
hanno livelli più bassi di testosterone, testicoli anormali, peni più
piccoli e difficoltà riproduttive.
Gli storni del sudovest
dell'Inghilterra che mangiano vermi contaminati da ormoni femminili
delle fogne cantano con una voce più acuta e maggior virtuosismo.
Sintomi di femminilizzazione (presenza di ormoni femminili, organi
sessuali maschili rimpiccioliti) sono stati trovati in pesci di tutti i
mari del mondo, dal Giappone al Mediterraneo, nelle tartarughe dei
Grandi Laghi, fra Usa e Canada (zona ad alta densità industriale), nei
gabbiani e nei falchi pellegrini.
Al Polo Nord, sono stati scoperti
orsi bianchi ermafroditi. Le lontre e i topi esposti all'inquinamento
da policlorobifenili (PCB, al bando, ma ancora diffusi) hanno testicoli
e peni rimpiccioliti. I beluga e le orche canadesi più esposte ai PCB
hanno difficoltà a riprodursi. "Le prove della ricerca suonano un
campanello d'allarme" ha commentato l'endocrinologo dell'Università di
Exeter Charles Tyler.
"Abbiamo lanciato 100 mila prodotti chimici
contro un sistema ormonale finemente bilanciato - ha aggiunto uno dei
maggiori esperti al mondo di sostanze mutagene, il professor Pete Myers
-. Non è sorprendente che vediamo gravi risultati". Il professor Lou
Gillette dell'Università della Florida commenta che "se vediamo
problemi nella vita in natura, possiamo preoccuparci che qualcosa di
simile stia avvenendo ad una percentuale dei maschi umani".
The
Independent cita a proposito altre ricerche, che rivelano che i figli
di madri esposte agli ftalati hanno peni più piccoli e testicoli non
discesi, che le comunità più inquinate da sostanze mutagene (fra le
quali l'Italia) generano più femmine che maschi e che perfino la
produzione di sperma in venti paesi è crollata in 50 anni da 150
milioni di millilitri a 60.
BARI LIVE
8 DICEMBRE 2008
Lav Bari:
"Finalmente anche qui il circo senza animali"
Bari - "Finalmente anche
la città di Bari apre allarte circense che non utilizza animali". Il
concetto di civiltà e progresso è stato sottolineato dalla Lega Anti
Vivisezione (LAV) del capoluogo pugliese in occasione del progetto
Centofficine della Fondazione Città Bambino, durante il quale sono
stati proposti spettacoli legati allantica disciplina e non solo. Dal
28 novembre al 7 dicembre, infatti, sono state rappresentate a Bari
manifestazioni in cui si son potuti ammirare numeri di giocoleria,
equilibrismo, acrobatica, mimo, clowneria, ma anche musica e teatro.
"Nessun animale in scena e una grande affluenza di pubblico", è stato
il commento positivo di Erica Franco (settore circhi e zoo della LAV di
Bari). "Bambini sorridenti, stupiti, divertiti. Questa è la conferma
che il circo senza animali non solo è possibile, ma offre uno
spettacolo diverso e fortemente educativo, fatto solo di artisti umani.
Scegliamo l'arte, la magia, il gioco e lasciamo gli animali nel loro
habitat naturale perchè di sicuro loro al circo, non si divertono".
Una scelta perfettamente in linea con quanto illustrato pochi giorni fa
nella proposta di legge "Norme per la graduale dismissione dell'uso
degli animali da parte dei circhi e per il sostegno allo spettacolo
circense", presentata pochi giorni fa da Gabriella Giammanco (Pdl)
insieme a Gianluca Felicetti (presidente Lav) e Carla Rocchi
(presidente Enpa).
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