Pluto Progetto Fauna onlus

Pluto Progetto Fauna onlus, costituita nel 1991, è una onlus che si occupa di tutelare gli animali abbandonati e prevenire il randagismo. Responsabile della gestione del Rifugio Pluto House sino al marzo 2007, oltre ad aver provveduto all'intervento, cura, mantenimento e affidamento di oltre 6500 animali abbandonati, si occupa da sempre della promozione delle adozioni, della prevenzione degli abbandoni, dell'incentivazione delle sterilizzazioni, della salvaguardia delle colonie feline. Opera anche a livello preventivo, attuando campagne di sensibilizzazione e informazione nelle scuole di ogni ordine e grado e organizzando eventi formativi per i cittadini. PER INFORMAZIONI 347.8439127 plutohouse@hotmail.it

domenica 27 luglio 2008

COSI' FU SOFFOCATO IL CANE - LIVORNO


IL  TIRRENO - 25 LUGLIO 2008

Così fu soffocato il cane

LIVORNO. Maschi, sui trent'’anni, di origine siciliana, residenti nel quartiere di Colline.
Sarebbero stati loro ad aver soffocato il cane di razza Golden Retrivier, ritrovato il 7 luglio scorso nella zona del Picchianti in avanzato stato di putrefazione e con il muso incerottato dal nastro adesivo. 
Alla loro identità è risalita l’'associazione animalista Aidaa, che aveva messo una taglia di 1000 euro sui responsabili dell'’asfissia dell’'animale. 
Ieri sono giunte al presidente dell’'associazione, Lorenzo Croce, «tre segnalazioni concordanti fra loro». Due di queste persone hanno detto di aver assistito all’'esecuzione. La loro testimonianza è stata firmata e sarà allegata alla denuncia che l'’Aidaa presenterà ai
carabinieri al più tardi domani. I due testimoni oculari hanno riferito che il cane sarebbe stato tenuto fermo da due persone, mentre il terzo gli avrebbe serrato la bocca col nastro adesivo, impedendogli di respirare. L'’animale poi sarebbe stato caricato in macchina e portato via. 
Dei tre solo due sono stati riconosciuti. L'’episodio, riferisce Croce, «sarebbe avvenuto nelle adiacenze della scuola Collodi». Il ritrovamento del cane con il nastro alla bocca, fatto
dalle guardie della Gav, aveva suscitato raccapriccio, e non solo nel mondo animalista. Subito era scattata la caccia ai responsabili. Una ricerca in cui si sono prodigate soprattutto due associazioni: l’'Associazione animalista livornese e l'’Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente). Dopo che la prima aveva messo una taglia di 200 euro sui teppisti, elevandola in un secondo tempo a 500 euro, anche l'’Aidaa si è mossa alzando la ricompensa a 1000 euro. Ieri mattina si era fatto avanti pure un avvocato livornese, che aveva aggiunto 500 euro alla taglia di 1000. Ma non c’è stato neppure il tempo di comunicarlo. «Abbiamo ricevuto cinque segnalazioni - spiega Lorenzo Croce, presidente Aidaa - Due fasulle, altre tre veritiere, tanto che chi le ha fatte non ha avuto problemi a firmarci le testimonianze via mail da allegare alla denuncia». L'’Aidaa depositerà la querela oggi o domani - ai carabinieri di Milano - e si costituirà parte civile nel procedimento. Il reato di maltrattamento di animali, con l'’aggravante
della morte, prevede una pena fino a un anno e mezzo di carcere e 30mila euro di multa. Ma la condanna potrebbe essere più severa se venisse applicata la legge del 1943: l’'uccisione di cane senza motivo è punita con il carcere fino a tre anni. «Ovviamente non posso fare il nome delle persone che ci hanno messo con la loro indicazione sulla strada giusta - dice ancora Croce - posso solo dire che questa è una giornata importante, perchè per la prima volta una proposta di taglia porta la gente a collaborare e a indicare, per nome e cognome e senza alcuna possibilità di errore, i responsabili di un reato cosi grave quanto odioso, come quello di aver ammazzato un cane soffocandolo con del nastro adesivo». Le due persone che avrebbero asfissiato il Golden Retrivier, stando alle testimonianze raccolta dall'associazione animalista, «già in passato si sarebbero rese responsabili del reato di maltrattamento per animali». Nessuno delle persone che hanno contribuito a individuare i due trentenni ha voluto la parte spettante
di taglia «che quindi - spiega il presidente di Aidaa - sarà utilizzata in altri casi estremi per individuare altri autori di simili atroci reati contro gli animali».

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